lunedì 23 novembre 2020

"L'inverno della strega" by Katherine Arden (La notte dell'inverno #3)

<<Spero in una conclusione degna almeno>> cit. di me stessa nella recensione de La ragazza nella torre.

OH BOY, QUANTO SONO CLOWN.



TRAMA
Mosca è in preda alle fiamme, e per salvarsi Vasja deve fuggire via, inseguita da tutti coloro che la accusano di morte e distruzione. Raggiunge così il regno della Mezzanotte, una terra magica fatta di ogni mezzanotte passata, presente e futura. Ma rimanere lì sarebbe una condanna a morte per tutta la sua famiglia e per le sue terre... Intanto il Gran principe di Mosca è in preda alla rabbia e alla frustrazione, e sceglie alleati che lo condurranno su un percorso di guerra e rovina. E, mentre Medved, il fratello gemello di Morozko, sta scatenando il caos nella città stanca, un esercito di Tatari si sta preparando ad attaccare e minacciare i confini della Rus. Vasja si ritroverà nel mezzo di una guerra tra due Stati, tra religione e folklore e tra antichi fratelli. Sarà in grado di salvare la Russia, Morozko e il magico mondo che custodisce? Conclusione della trilogia "La notte dell'inverno", per salvare la Russia e combattere contro nemici mortali e immortali, contro il visibile e l'invisibile.


TRE COSE DOVEVA FARE LA ARDEN IN QUESTO LIBRO:

1) Fare in modo che Vasja scoprisse le sue origini;

2) Rimettere insieme lei e Morozko e creare delle dinamiche interessanti;

3) Far fare una fine brutale al monaco maledetto e concludere il romanzo con un happy ending perché sempre di una fiaba si tratta.

SECONDO VOI LE HA FATTE? CERTO, MA TUTTE A METÀ!

Andiamo con ordine però, altrimenti facciamo mezzanotte che siamo ancora qui a parlare di come è finita la Winternight trilogy ed io, scusate, preferirei fare altro.
Ricominciamo esattamente da dove ci eravamo lasciati, ovvero con Vasja ferita dopo aver salvato il culo a tutti i moscoviti ed una città che sta cercando di riprendersi a seguito dell'incendio causato dalla cavalla pazza trasformatasi in uccello di fuoco. 


In tutto questo marasma è pure saltata all'occhio la vera identità di Vasja che, se ben ricordate, si era travestita da ragazzo nell'altro libro ed aveva seguito suo fratello ed il principe in giro per la Rus': adesso il giudizio sul suo futuro viene rimesso al principe Dmitrij quindi, essendo lui un uomo, quale pensiero gli avrà sfiorato la mente per primo? "Premiamo Vasja per averci salvati? Ringraziamola, almeno?" OH NO. È stato: "Beh forse adesso troveremo un boiardo disposto a sposarla".


Giuro, non ho parole. Dmitrij è davvero un pessimo principe (e amico, secondo il mio modestissimo parere)... per fortuna che suo fratello (il marito di Sansa- ehm, volevo dire, Ol'ga, è molto più intelligente e lo dimostrerà nel corso di questo libro. 
Non abbiamo un minuto di respiro nella prima parte di questo romanzo e forse il tutto è dovuto al fatto che questa storia poteva benissimo concludersi nell'altro libro; non vi era assolutamente la necessità di un terzo capitolo, dove tutte le cose importanti e che veramente ci interessano succedono nella prima metà -perché ricollegate agli avvenimenti del libro precedente. O meglio, il problema secondo me è stato anche un altro, se proprio non si poteva evitare il terzo libro, bisognava inserire un cliffhanger alla fine del secondo e quindi posticipare la fine di qualche pagina in più: il secondo libro si concludeva con Vasja ferma lì come una patata lessa dopo che Morozko si è sciolto e sua sorella che le chiedeva di aiutare sua figlia perché ha gli stessi poteri della zia. Se invece l'ultima scena fosse stata quella dei primi tre/quattro capitoli di questo romanzo, con Vasja che viene portata via dalla popolazione -aizzata da Konstantin e dall'Orso- per essere bruciata sul rogo, tutto sarebbe stato perfetto! Chiudevi il romanzo con il dubbio che Vasja sopravvivesse oppure no! VABBÈ MA NON SONO IO LA SCRITTRICE E IL DANNO ORMAI È FATTO.


Altra cosa che non mi è piaciuta e ho trovato estremamente inutile è stato ammazzare Solovej e farlo tornare alla fine del libro. Mi ha dato la stessa sensazione di Olaf su Frozen 2: lui muore, tu piangi e poi ritorna perché quello con i poteri te lo fa resuscitare a fine film. MA CHE CAZZO. Tenetevi 'sto shock value di merda, io non lo voglio, ne sono piena since prima metà del 2019 con quello schifo di GOT s8.
Comunque, a parte tutto ciò, ripartiamo da quello che certamente non vi sarà sfuggito: l'orso è tornato. E come mai? Perché quel deficiente di Morozko ha fatto un patto con suo fratello per salvare Vasja! Medved ha promesso al fratello che avrebbe aiutato Vasja in cambio della sua libertà e intanto il nostro Polaretto è stato rinchiuso nelle terre d'Inverno con i ricordi dell'ultimo periodo passato con Vasja completamente cancellati. 
La cosa che più mi ha sconvolto è stata un'altra però... e riguarda il prete e l'orso. 


Sì, ragazzi, incredibile ma vero, la Arden ci ha regalato una ship così dal nulla: la mia sensazione a riguardo è stata "ok, però l'avrei visto più come un materiale da fan fiction che da saga vero e proprio sinceramente."
Non appena Vasja riuscirà -con l'aiuto dei suoi nuovi poteri magici- a fuggire dalla triste fine che stava per fare (certamente non lo fa grazie a Medved), s'imbatterà nella signora della Mezzanotte, la quale la lascerà vagare per le sue terre... fino a che non morirà. Per fortuna, in mezzo a questo luogo fatto completamente d'ombra, c'è una casetta fatiscente molto importante: appena la ragazza entra non capisce esattamente dove si trovi ma, passato qualche giorno in compagnia di una piccola kikimora che si occupa di lei evitando che muoia per colpa delle ferite, finalmente le si accende la lampadina. Si trova nella casa della sua bisnonna, la strega Baba Jaga. 


<<Non esistono mostri in questo mondo, e nemmeno santi. Esistono solo infinite tonalità unite per formare un unico chiaroscuro mosaico. Il mostro di un uomo è l'amante di un altro. I sapienti sanno riconoscere questa verità.>>


Il personaggio di Baba Jaga non viene assolutamente approfondito, come non sentiamo nemmeno parlare del Re Del Mare (il bisnonno): da questo punto di vista, come vi avevo accennato in precedenza, noi non veniamo a sapere assolutamente nulla più di quello che già la scrittrice ci aveva rivelato nei libri precedenti. Davvero, una delusione totale qui.
Nelle terre di Mezzanotte veniamo anche a conoscenza di numerosi demoni della foresta, del lago e delle praterie (tra cui gli uccelli che si trasformano in cavalli amici di Solovej): tutti insieme daranno una mano alla nostra Vasja per riprendere le forze ed andare a cercare Morozko nella sua prigione d'inverno. Ecco, tutto ciò che volevamo dal punto di vista del romance è certamente arrivato qui. Morozko che non si ricorda di Vasja e lei che cerca di "risvegliarlo" in tutti i modi (e quando dico tutti intendo proprio TUTTI)?? Ho letto quel capitolo con il fiato sospeso, perché finalmente si sono detti ciò che provavano l'uno per l'altra, i segreti che li tenevano divisi sono stati rivelati e... e il mio cuore si è sciolto come la neve a primavera, ecco. Voglio davvero bene a questa ship, ora anche un po' di più a Vasja che ha finalmente aperto gli occhi.


<<Non sei più solo.>>
<<Lo so. Neanche tu.>>


Dopo chiarimenti vari, i due ripartono per il mondo degli umani per andare ad imprigionare l'orso (e qui vedrete anche voi che <<non è tutto come sembra>> e comprenderete molte cose riguardo la natura del binomio Morozko/Medved). Ci riescono? Eh, sì e no. Non faccio spoiler ovviamente, dovrete leggere da voi.
La Arden non è molto ferrata nel raccontare scene di battaglia e si è visto tantissimo in questo libro, in quanto molte di queste ultime sono state inesorabilmente tagliate. Di solito anche io non apprezzo questi momenti quando occupano pagine e pagine però, se devi inserire la morte di un personaggio importante (perché ahimè gente, non è tutto rose e fiori questo finale), secondo me deve esserci uno step ulteriore rispetto a quello che ho letto negli ultimi capitoli de L'inverno della strega.
Arriviamo ora alla conclusione generale: alla fine di tutto, secondo voi, come rispondiamo ai tre quesiti iniziali?

1) Vasja ha scoperto le sue origini? Sì. Sa qualcosa di più del nome dei suoi antenati? No. Li vediamo con i nostri occhi? Solo Baba Jaga -e nemmeno per più di tre pagine. Vasja potrà continuare ad usare i poteri o impazzirà? BOH. Quanto a lungo vivrà? BOH.

2) Vasja e Morozko sono tornati insieme? Certo. Si sono create dinamiche interessanti? Sì ma solo fino a metà libro! Morozko ad un certo punto sparisce e nell'ultima metà c'è solo suo fratello. Io volevo davvero vederlo in azione, che aiutava Vasja e tutto il popolo della Rus'... E INVECE NIENTE!

3) Il monaco maledetto fa una brutta fine? Certo... però mi è pure dispiaciuto per lui ad un certo punto (causa il discorso fatto prima che lo lega a Medved)! E l'happy ending? C'è, c'è. Almeno quello.

RISULTATO FINALE: libro bello tutto sommato, molto lento in alcuni punti e troppo veloce in altri, c'è un finale "zoppo" perché molte domande che avevamo all'inizio ancora non hanno trovato risposta. Lo consiglierei? Certo che sì, perché comunque l'ambientazione e i personaggi mi sono rimasti nel cuore e, cosa assolutamente non scontata, il finale -nonostante fosse affrettato a livelli inverosimili- aveva un senso ed era carino.

VOTO PER QUESTO LIBRO: 🌹🌹🌹

VOTO TOTALE PER LA TRILOGIA: 🌹🌹🌹🌹





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