TRAMA: Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare all'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l'Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine...
Scusate ma la gif di Mushu era d'obbligo sto' giro! Finalmente, dopo aver studiato come una matta, posso dedicarmi alla cosa che mi piace di più: leggere -LEGGERE!!!- e, ovviamente, scrivere le recensioni.😂
Allora cari lettori, come state? Settembre ha riportato il freddo, almeno dove abito io, e vi garantisco che si stava meglio prima.
"Ma ora basta con i convenevoli", cit. Lyanna Mormont, e andiamo avanti.
Questo libro è il primo thriller di cui vi parlo e mi sono resa conto che la struttura della recensione non può essere la stessa che uso per gli altri romanzi distopici/d'amore/fantasy... perciò cambierà un po', anche perché non posso rivelare troppo!
AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: E vabbé, questa me l'hanno servita su un piatto d'argento. Ascoltate un po' qua. Siamo in una clinica psichiatrica -che nella realtà ovviamente non esiste- in Germania (non mi ricordo il nome del paese) e la dottoressa vuole risolvere il caso della misteriosa paziente scomparsa che aveva paura dell'Uomo Nero.
Punto uno: la tipa s'intromette ovunque che Don Matteo e Suor Angela, ciaone proprio. E scusate eh, vi par normale per risolvere un caso -cosa che non dovrebbe fare tra l'altro, perché non è della polizia- andar di notte in un ospedale? Ma dai!
*Pistaaaaa*
Quindi niente, scusi signor Dorn, ma dovrei per caso avvisare sua moglie che lei è segretamente innamorato di Leonardo Di Caprio? Non si preoccupi, dopo Titanic, ci siamo passate tutte.
PROTAGONISTI: Nella prima parte del libro la protagonista indiscussa è la psichiatra Ellen Roth, nella seconda il suo collega ed amico -eternamente friendzonato-, Mark Behrendt. Come personaggio secondario non posso non citare Chris, il compagno di Ellen (anche lui dottore)... ed acerrimo nemico di Mark. Ah, il triangolo amoroso, che novità (per fortuna non ci si sofferma più di tanto su questo aspetto).
Ellen mi è piaciuta come personaggio, molto carica e sveglia, pronta a tutto pur di far bene il suo lavoro. Tralasciamo tutto quello che succede dopo, ovvio.
Mark, tesoro lui. L'ho già detto che è un tesoro?😍😂 Con qualche lato creepy anche lui eh, però avrei voluto che ad un certo punto uscisse dalla friendzone.
Lascio a voi scoprire l'evoluzione del rapporto tra i due.
GIUDIZIO: Eh, questo effetto trigger. Mi ha messo un'ansia pazzesca... a fine libro! Signor Dorn, non mi fraintenda, ha davvero avuto una bella idea, però forse mancava ancora qualcosa a questo romanzo.
In pratica La psichiatra è stato una noia -non proprio mortale dai- in tutta la prima parte del libro; se non contiamo qualche aggressione e due o tre incubi qua e là era tutto tranquillo, davvero.
Se scopro chi ha ucciso il gatto poi, lo lincio! Toccatemi tutto, ma non gli animali. Sono ancora scioccata da quello che è successo a -SPOILER GOT- Viserion, capitemi.
Alla fine della fiera ho preferito l'ultima parte del romanzo, dove viene spiegato cos'è successo a Lara (la vittima... che conosciamo molto bene) da piccola, vi dico solo questo.
E poi, se devo esser sincera, in tutto sto' casino che ha messo su Ellen per capire chi è la paziente misteriosa, l'unico personaggio di cui mi fregasse qualcosa era Mark. Povero il mio cucciolotto indifeso, pure lo spray al peperoncino gli hai spruzzato! Ma te l'ha prestato Bella Swan? Cos'è adesso? Charlie ha aperto un negozio per la difesa personale in Germania e non lo sapevo?
Chiusa la parentesi dello spray, ho capito che è meglio andare per punti altrimenti mi perdo.
La storia era bella sì, coinvolgente da non staccare gli occhi e da star svegli a ripetersi mentalmente la frase "ancora un altro capitolo" per finirlo? No. Assolutamente. No. E quand'è così vuol dire che il libro ha qualcosa che non va: questo, più che un thriller, era un giallo da signora Fletcher, con qualche elemento horror sparso qua e là e degli incubi che manco mia nonna farebbe. Oddio, ripensandoci, con quello che ha passato la vittima ci sta eh. Troviamo i numeri da giocare al lotto, che magari vinciamo!
Secondo me ci sono stati molti elementi irrealistici. Ad esempio il fatto che in una città dell'Australia non prenda il telefono. Non si può sentire neanche come scusa, dai. E poi l'hacker che aiuta Mark con i programmi degni del pentagono sul pc? Ma chi ci crede. Fortuna che la storia è inventata, immaginate il casino altrimenti!
And last but not least... il finale. Allora, secondo il mio modesto parere, in un thriller fatto bene -ma bene bene- uno non dovrebbe intuire la fine dall'INIZIO del libro. Cioè, avevo capito subito che cosa sarebbe successo, magari non fin nei minimi dettagli, but still!
Ultimo punto veloce veloce, la traduzione. Quanti tuttavia e in ogni caso ho letto messi "alla C.D.C." come diceva il mio prof d' italiano? Ve lo dico io: troppi.
Vabbé, direte voi, che voto avrò dato a questo libro?
Ho deciso che nei thriller (e anche negli horror se mai ne recensirò uno) metterò anche il mostrino/urlo di Munch per farvi capire il livello di ansia che trasmette il libro. Sempre su scala da 1 a 5. La faccia del Re della Notte verrà utilizzata nel caso in cui il libro non dovesse far proprio dormire (in pratica il corrispettivo del bouquet al negativo).
Perciò, rullo di tamburi...
😱 🌹🌹
Alla prossima, gente! Love you xx
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