This is so sad Alexa, play Vivere by Vasco Rossi.
E questa canzone avrà un senso solo a fine libro, fidatevi di me.
TRAMA: Ci sono persone che vedi una volta e ti lasciano subito il segno, come se ti firmassero la pelle con il loro nome e si mischiassero alle tue molecole. Bolognini Mirko, detto Bolo, è una di quelle. Con i suoi tatuaggi sbiaditi, i ricci scombinati e il sorriso più strafottente dell'universo, è entrato nella vita di Gheghe senza avvisare, un pomeriggio d'inverno, mentre fuori il cielo grigio minacciava pioggia, e da lì non è più andato via. E Gheghe non si è nemmeno resa conto di quello che stava succedendo, troppo presa a viverla, la vita, per avere paura. Nessuno dei due aveva mai pensato che amare qualcuno potesse essere così. Così bello, così vero, così pieno di risate, di baci e così doloroso. Anche adesso che sono passati mesi dal loro addio, ogni volta che i loro sguardi s'incrociano è un cortocircuito. Come se nulla fosse cambiato e toccarsi fosse ancora inevitabile. Entrambi sanno di essere troppo diversi per stare insieme: lui fedele da sempre soltanto alla curva dello stadio, perché è lì che ha imparato a camminare, a correre, a guidare il tifo e a prendersi a pugni; lei ai suoi libri, perché è lì che ha iniziato a sognare. Ma l'amore non si può controllare, arriva dritto come un colpo ben assestato che non ti aspetti. Un amore inatteso e travolgente, che sa mordere la vita, come solo a vent'anni si può fare.
Here we go again con un'altra bellissima storia di Silvia. Era da un pezzo che volevo rileggermi TIMÈNTO (dato che la prima volta risale ancora a quando aspettavo i capitoli su Wattpad volta per volta, potete immaginare che mi ricordassi poco e niente) e devo dire che i miei ragazzi mi sono mancati davvero tanto!
AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Toscana, as usual. In questo libro ci addentriamo sempre di più nel mondo ultras ed andremo più di una volta allo stadio a tifare per la squadra di Teschio e Bolo! Qualche scena alla clinica che s'incrocia perfettamente con gli accadimenti di Tutto il buio dei miei giorni e poi tanto mare. È la lettura perfetta per l'estate, certo, ma ci sono alcuni bei momenti tra i mercatini di Natale ad inizio libro.
Nessun riferimento trovato, questa è una storia unica nel suo genere.
<<Sempre fieri della maglia, un solo credo al di là del risultato e di tutto il resto, noi avremmo cantato a squarciagola. Noi saremmo stati sempre uniti, con un solo grande amore e un grido unico di ribellione.>>
BOLO: Mirko Bolognini è un ragazzo speciale, punto. Ci sono davvero tante cose che si potrebbero dire su di lui perché nel libro ne succedono di tutti i colori per colpa sua, però l'unica cosa da tenere a mente è questa, sono seria. Con lui purtroppo v'incazzerete ed è anche giusto così, perché alcune cose sono imperdonabili e nessuno verrebbe a dirvi niente... ma fidatevi se vi dico che in realtà lui è un cuor di panna. Punto. Anzi, se nella scorsa recensione avevo paragonato Teschio ad un cucciolo di husky, allora Bolo è un cucciolo di labrador, con gli occhi marroni che ti scrutano da capo a piedi e ti fanno sciogliere.
Bellissimo, molto meno stronzo di Teschio ovviamente -ma ci vuole poco- e con un passato oscuro alle spalle: sono sicura che conquisterà anche voi come è successo a me. Bookboyfriend numero...? E chi li conta più!
<<Scommetti che non mi serve leggere libri per farti perdere la testa in meno di cinque minuti?>>
GHEHE: Margherita... *sospiro frustrato*... questa ragazza ad inizio libro mi piaceva un sacco, era più acuta, parlava un sacco, mi stava simpatica a pelle. Poi da metà libro in poi l'ho odiata. Con tutta me stessa proprio. Lei è la stronza della situazione secondo me, molto più di Bolo. Non le va mai bene niente, scappa piuttosto che affrontare le cose di petto... mi dà proprio fastidio. E anche lei ne combinerà di cotte e di crude in questo romanzo, state solo a vedere! Non posso promettervi che poi le cose cambino, dovete solo leggere e vedere cosa succede.
<<"L'amore non cancella tutto, Camille, e non pretendo che tu lo capisca dopo che hai perdonato la persona che ti ha tolto le gambe, ma io non sono come te, io la mia dignità non la voglio buttare nel cesso per lui."
Lei si gela, non dice più nulla. Poi fa un mezzo sorriso tirato, gira all'indietro le ruote della sedia per indietreggiare.
"Sai che c'è? Vaffanculo. Lui sarà anche un coglione, ma te sei una stronza."
Fa per darmi le spalle ma si ferma di nuovo e aggiunge: "Buon Natale, Margherita.">>
GIUDIZIO: E cosa potrei dire se non che questo libro è bellissimo? Non mi ha emozionato tanto quanto la storia di Teschio e Camille, perché quella è molto particolare ed incontra delle tematiche molto diverse da quelle affrontate in questo libro, però ci è andato molto vicino. Se nell'altro libro si parla di incidenti e colpe ed amore, qui ci si concentra sul contorno del casino successo in precedenza, su come Bolo e Gheghe siano stati vicini ai loro amici, su come Gheghe sia tornata a vivere davvero grazie a Bolo, su come lui abbia trovato finalmente l'amore dopo aver perso così tanto.
E tutto ciò detto senza spoilerare niente, che brava ah?
Per farla breve qui si va giù pesanti di antidepressivi, vi avviso. Tenete pronti i fazzoletti come sempre -
Questa storia è scritta con il solito stile della Ciompi: graffiante, ipnotizzante, profondo e... insomma, trovate anche voi altri aggettivi una volta letto perché io l'adoro talmente tanto che ad un certo punto le parole non ne vogliono sapere di uscire dalla mia bocca!
Gheghe e Bolo sono un'esplosione di fuochi d'artificio quando sono insieme, li adorerete di sicuro.
E cos'altro potrei dire? Se amate le storie che sembrano talmente vere da farvi impazzire, che vi fanno piangere e sognare ed incazzare... avete trovato pane per i vostri denti.
Buona lettura!
P.S. Ma il film di questa duologia lo facciamo? Io approvo.
<<"Allora andiamo?" aveva detto alla fine.
"Dove, stavolta?"
"Alla fine del mondo", aveva fatto una faccia strana.
Io avevo scosso la testa scettica. "Ma smettila, non sei il tipo."
"Che tipo?"
"Il tipo da 'ste cose romantiche."
Bolo aveva sollevato un sopracciglio, si era morso il labbro inferiore e passato una mano tra i ricci.
"Chi te lo dice che la fine del mondo sia un posto romantico?"
"Ho tirato a indovinare."
"Se non te la senti, puoi anche restare qui..."
"No, no, andiamo a scoprire se mi sono sbagliata">>
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