venerdì 3 aprile 2020

"Wicked Saints" by Emily Duncan (Something Dark and Holy #1)

Buongiorno cari lettori! Come va la vita oggi?
Proseguiamo le recensioni delle varie anteprime di libri in inglese che ho da una vita nel Kindle -ma che non trovo mai il tempo di leggere se non durante l'estate- ed oggi vi parlerò di Wicked Saints di Emily Duncan



TRAMA (tradotta da me): Una ragazza che può parlare con gli dei deve salvare la sua gente senza distruggere se stessa.
Un principe in pericolo deve decidere di chi fidarsi.
Un ragazzo con un mostruoso segreto aspetta dietro le quinte.
Insieme, dovranno assassinare il re e fermare la guerra.
In una guerra centenaria dove bellezza e brutalità s'incontrano, i loro tre cammini s'intrecciano in un mondo tenebroso di sangue versato e di misteriosi santi, dove un amore proibito minaccia di spostare l'ago della bilancia tra buio e luce.

AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Ad Ovest abbiamo la fredda ed innevata Kalyazin (ispirata chiaramente alla Russia), ad Est c'è Tranavia con i suoi laghi lucenti ed al centro di questa escursione termica pazzesca abbiamo il deserto di Akola.



Kalyazin e Tranavia sono in guerra da molto tempo prima che inizino le avventure dei tre personaggi di questo libro: da una parte abbiamo i credenti nei venti Dei del pantheon (con cui Nadya ha un collegamento ipertestuale nel cervello h24) e dall'altra abbiamo quelli che si sono stufati di sottostare al loro controllo e tramite il sangue sono diventati dei potenti stregoni. 
Quelli di Akola sono tipo la Svizzera in questo contesto, ma non è che le cose vadano granché bene neanche là e tutta la "situazione regale", chiamiamola così, mi ha ricordato un po' troppo Tower Of Dawn della Maas; la Duncan però, ovviamente, non ci mostra nulla di questa terra, quindi non posso confermarvi con sicurezza quali fossero le sue intenzioni a questo proposito.
I poteri dei personaggi sono stati interessanti da scoprire ma anche molto... deludenti? Nadya è la monaca -a cui gli Dei hanno concesso enormi poteri- destinata a salvare il mondo dalla guerra che va avanti da oltre cento anni. Mmm. Mmmmmm.



Beh, dopo la versione femminile dell'Avatar, incontriamo il signore del fuoco PARDON- Serefin, alias L'Alto Principe di Tranavia (con al seguito due fantastici personaggi secondari, Kacper ed Ostyia) e Malachiasz (anche lui si ritrova al suo fianco due guerrieri del deserto molto simpatici), due potentissimi stregoni del sangue: ecco, io non ho proprio capito la praticità di questo potere sinceramente. Cioè, un conto è doversi portar dietro la bacchetta in Harry Potter, un altro conto è allacciarsi alla cintura dei pantaloni un libro degli incantesimi, con la fregatura che poi se li "consumi" tutti o ne scrivi tu di altri (cosa praticamente impossibile a chi non ha molto potere, stando a quando dice la Duncan) oppure il libro diventa inutilizzabile?!



Beh, per concludere questa piccola parte di recensione, vi dico che no, i riferimenti possibili da questo punto di vista (quello dei poteri almeno) non ci sono... ma da un altro? Sto zitta. Sto zitta. Sotto questa sezione mi sono sfogata di più.


NADYA: Nadya è una bella ragazza che vive in un monastero; mentre si sta facendo i cavoli suoi come un'Arya Stark qualsiasi (ovvero borbottando in punizione) insieme al suo migliore amico, ad un certo punto sente i cannoni dell'esercito di Tranavia alle porte del rifugio in mezzo ai monti: salta fuori che sono arrivati per catturarla (perché si stupisca di ciò, dato che lo sa da quando è nata, non si sa), visto che lei è l'unica speranza di salvezza per Kalyazin e quindi impaurita, ma anche molto determinata, segue il piano del suo Maestro e scappa nel bosco insieme ad un'altra monaca sua amica, Anna, prima di venire quasi presa dalle guardie del principe.
Sempre nel bosco -perché in questo libro il tragitto sarà monastero, bosco, chiesa, bosco, castello, cattedrale, PREPARATEVI- le due incontrano tre guerrieri che cercano di fermare la guerra pure loro (anche se prima tentano di ucciderle, what a twist😱) e le coinvolgeranno nel loro piano di assassinio del re. Tra questi tre, però, c'è una figura losca, ovvero il famoso Malachiasz di cui vi ho accennato prima, un soldato di Tranavia. Inutile dire che alla prima occhiata tra i due parte la ship potentissima.




<<What are you planning, Nadezhda?>> 

<<Just some divine judgment.>>


SEREFIN: Serefin è il bellissimo (ma orbo da un occhio, come la sorella-generale, per colpa di un attentato da parte di assassini quando era piccolo), simpaticissimo e sensibile principe di Tranavia che, esattamente come un Zuko de' noialtri, sta cercando di catturare la monaca che può invocare tutti i poteri degli Dei messi insieme e porre fine alla guerra. Purtroppo quest'ultima le sfugge grazie all'incantesimo di Malachiasz e lui si ritrova ubriaco e disperato su una carrozza diretta a palazzo, dopo aver letto una lettera del padre che improvvisamente lo rivuole a corte per assistere al Rawalyk (il torneo che deciderà chi dovrà sposare il giovane principe e quindi diventare regina di Tranavia).
Tranquilli, non c'è pericolo di triangolo, qui secondo me siamo nella vecchia e cara friendzone. Oppure. Oppure oppure oppure... mi si è acceso un attimo il radar tipo Samantha di Sex And The City se proprio volete saperlo.




<<“I can’t decide if you complained more when we were in Kalyazin or now that we’re back in Tranavia,” Ostyia said. While the change in temperature had not been immediate, it was obvious they were no longer in Kalyazin. There was barely any snow on the ground or trees. It was still cold—the long winter that had struck Kalyazin had graced Tranavia as well—but it was nothing like the frigid bite of Kalyazi air. Also, it was raining. Serefin may have mentioned his dismay at traveling through the rain. 
“It’s simply my nature,” he replied. 
“I can’t argue with that,” she muttered. 
“I’ve mentioned I hate the marshlands, right?” Kacper said. “While we’re all getting our complaints out.” 
“No, Serefin’s complaining is inherent to his system. Everything he says must be a complaint,” Ostyia said. 

“I’m going to demote both of you when we get back to Grazyk,” Serefin replied. “Have fun guarding the Salt Mines.”>>


MALACHIASZ: Non vi posso dire molto a riguardo, so...


Malachiasz è certamente il personaggio più bello e complesso di tutta la storia, quello di cui veramente vorresti sapere qualcosa di più e l'autrice ti accontenta piano piano. Ovviamente qui non posso svelarvi molto (nella prossima sezione dirò qualcosa in più) però sappiate che ci sono state delle scene con lui come protagonista che mi hanno fatto ridere, piangere e... svenire, porca misera la signora Duncan c'è andata giù pesante. 


<<We’re all monsters, Nadya. Some of us just hide it better than others.>>


GIUDIZIO: Ahhh Wicked Saints... what a ride this has been. Insomma, non che io mi sia pentita di averlo letto, ma. MA. Personaggi abbastanza memorabili a parte, cos'altro ho avuto? Cos'altro mi è rimasto? La trama è qualcosa che può intrigare di certo il primo lettore ingenuo che percorre la strada dei fantasy per la prima volta... ma con una come me che si fa? Io, sinceramente, non sono rimasta al 100% convinta da questo worldbuilding e dalle cose che succedevano in generale nel libro. 
Mi sono sentita gettata a capofitto in questo mondo dove da una parte c'è la neve, dall'altra i laghi e in mezzo in deserto e -sorprendentemente- anche se il tempo passa le stagioni restano le stesse, quindi da una parte fa freddo, dall'altra fa caldo e in mezzo ancora più caldo. Vabbé, è un fantasy, direte voi, non soffermiamoci troppo, l'abbiamo visto/letto tutti Game Of Thrones però. 



Andiamo avanti allora, perché non posso non nascondervi il fatto che ad un certo punto mi sono convinta di avere davanti una pagina della settimana enigmistica per giocare a trova le differenze al contrario, ovvero "trova le similitudini": la ship principale formata da "santa" e "dannato" in perfetto stile Alarkling di Shadow And Bone? Check. Il torneo tra principesse/nobili come su Regina Rossa? Check. La strega che porta consigli stile Baghra sempre di SAB? Check. La profezia stile Harry Potter? Check, check, check.
My dear old MINESTRONE.



Se poi penso al fatto che a questa autrice piacciano tutte le ship che piacciono anche a me sto ancora più male perché, provate ad immaginare la grandezza che avrebbe potuto raggiungere questo libro, se solo non avesse copiato spudoratamente tante parti di fantasy per poi metterle insieme in questo libro condito da una sintassi molto bislacca -ma gli editor bravi non ci sono nel suo paese? Cosa ho letto, mamma mia e quante ripetizioni!- e da figure mistiche praticamente inutili (quando invece sarebbero dovute essere al centro di tutto)! E quello che mi lascia più stupefatta è che Leigh Bardugo le abbia dato dei consigli... deve essere stato intanto che scriveva quella roba che si chiama Ninth House -di cui non ho ancora capito se leggerò il secondo quando uscirà, se v'interessa- non c'è altra spiegazione.



Insomma, ritorniamo un attimo alla trama: quello che non mi è andato giù prima di tutto è stato il fatto che la scrittrice abbia assegnato dei poteri ben specifici a Nadya però poi sembra che cambi idea e dica "you know fuck it" e decida di cambiare tutto perché tanto questo è il suo libro e può farlo. Ok, sono d'accordo, però tracciamo un limite signorina; oppure, un cambiamento del genere devi farlo avvenire proprio alla fine del libro (com'è successo invece per Serefin, l'unico personaggio che lì dentro ha avuto una sorta di character development e sì, dico una sorta, perché anche lì c'è stato questo switch velocissimo di personalità che non mi è andato chissà che bene) così da creare un climax decente e non questo saliscendi di emozioni che non ha portato proprio a nulla, vista anche la risoluzione finale!



Per seconda cosa non ho apprezzato assolutamente il personaggio di Nadya: lei dovrebbe essere la protagonista super cazzuta che ha quello che serve per salvare il mondo? Lei? L'unica cosa che ha avuto in questo libro sono stati gli ormoni a palla ed un'eterna, indecifrabile, inenarrabile INDECISIONE. Verso cosa o chi? Malachiasz ovviamente! 
Come biasimarla, t'insegnano per tutta la vita che "bianco diverso da nero e che nero è eresia pura al confronto" quindi, se poi il nero comincia a piacerti perché pensi che sia anche un po' bianco (= personaggi grigi, sempre quelli più interessanti), è normale essere destabilizzate. Però penso che ricordarlo ogni circa cinque righe sia un po' troppo, non pensi Emily?! Il POV di Nadya da questo punto di vista non è mai cambiato, è stata ridotta ad un personaggio secondario in maniera brutale, facendo passare in primo piano solamente la parte sentimentale della sua storia quando in realtà è ovvio che ci sia molto di più di cui parlare.



Terza situazione che non mi è andata a genio -in un certo senso legata al punto due- è quella che riguarda Malachiasz: questo personaggio mi è piaciuto molto perché è indubbiamente stato creato ad immagine e somiglianza del Darkling -solo con i capelli più lunghi in stile "Prenditi cura di te..." oppure Kylo Ren che tanto è uguale- ma non mi è piaciuto per lo stesso identico motivo. Io ho sempre bisogno di qualcosa di nuovo da leggere, non posso certo ridurmi al solito enemies to lovers -dove uno dei lovers di solito schiatta, JJ Abrams I hate you!- senza avere niente di più da nessuno dei due personaggi facenti parte della coppia. Ripeto, di tre protagonisti, uno ha avuto una qualche sorta di sviluppo, uno è rimasto uguale uguale a come l'avevamo incontrato -con forse qualche sprazzo di cambiamento proprio nelle ultime pagine- e un altro è rimasto piatto come il mare in una giornata di sole. 
Quindi WS era così brutto? Certo che no, ha avuto i suoi momenti... però, che dire, mi aspettavo molto di più.



<<“All of it has been a lie? Everything?” 
He closed his eyes, knuckled the bridge of his nose. “No. Nadya, that’s not what I meant. I have grown so used to lies that I don’t know what’s true anymore.” His voice trembled. “What you’ve given me is a truth I don’t know what to do with because I’ve never had anything like it before. I can’t bear to think I’ve ruined it.”>>


Bene ragazzi, penso di aver detto abbastanza, io volevo davvero farmi piacere di più questo libro perché il potenziale c'era e c'è ancora secondo me -non ho ancora iniziato Ruthless Gods, il secondo libro, ma lo farò presto penso- però mi tocca dare un voto abbastanza basso. Alla prossima recensione!

🌹🌹

1 commento:

  1. Avevo notato questo libro su Goodreads e mi aveva incuriosito abbastanza. Peccato però che non ti sia piaciuto D: A quanto pare l'idea era buona ma è stata sfruttata male.

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