venerdì 14 agosto 2020

"Crescent City - La casa di terra e sangue" by Sarah J. Maas (Crescent City #1)

Frase di una celebre canzone per riassumere questo libro: 

<<Che confusione
Sarah perché ti amo?>>

Eccoci qui -due settimane dopo aver letto l'inizio di questa nuova saga di Sarah J. Maas- che sto ancora cercando di raccapezzarmi su tutte le informazioni lette e su tutte le situazioni che si sono venute a creare in questa esorbitante quantità di pagine. Fate un bel respiro e partiamo con la recensione, ok? Se vi piace leggere a voce alta consiglio dell'acqua.





TRAMAVentitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d'arte e di notte passa da una festa all'altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l'imputato è finalmente dietro le sbarre ma i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all'unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l'assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà. Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero. Il dolore della perdita, il prezzo della libertà e il potere dell'amore sono i temi principali de "La casa di terra e sangue", il primo romanzo di questa serie fantasy di Sarah J. Maas, che mescola romanticismo e suspense.



AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Questo è il più grande punto a sfavore del libro ragazzi (già so che mi dilungherò un attimo in questa parte di recensione... so, mettetevi comodi). Davvero, non ci sono scusanti, io non so perché il worldbuilding sia stato così povero -ma allo stesso tempo confusionario- per Crescent City e dalla Maas sinceramente non me lo sarei mai aspettato... perché i difetti nei suoi libri li abbiamo sempre trovati ma, bene o male, sapevamo in ogni momento dove fossimo e con chi stessimo interagendo e soprattutto perché... tutto aveva un senso sia in ACOTAR (a proposito, siete eccitati anche voi per l'uscita di A Court Of Silver Flames? Perché io davvero tanto e questi mesi che ci separano dal lieto evento saranno uno strazio infinito) che in Throne Of Glass, qui no. 



C'è sempre qualcosa che non torna e secondo me sta tutto nel fatto che sia cambiato il genere, dall'high fantasy siamo passati all'urban fantasy e soprattutto al mistery (dovuto all'inserimento dell'indagine da parte della Trentatreesima Legione e alla ricerca del Corno): no, zia Sarah, questo non è pane per i tuoi denti e ce ne siamo un po' accorti. Non faccio spoiler ma il mega plot twist della seconda -o forse terza parte del libro- l'avevo visto arrivare col binocolo dalla fine della prima. 
Cooomunque, tornando a noi, nonostante il casino di questa società futuristica pseudo distopica (perché sì, gli umani sono stati conquistati dai Vanir, cioè creature magiche di qualsivoglia natura e fattezze e la terra ora si chiama Midgard) io devo comunque provare a spiegarvela e vi anticipo già che gli unici riferimenti che mi sono venuti in mente sono Sin CityShadowhunters della Clare. Ormai queste due donne vanno a braccetto e, dovesse mai uscire un loro libro scritto a quattro mani, sarò la prima della fila per comprarlo (per quanto, lo sapete anche voi, io non sia una fan sfegatata della mamma dei cacciatori).
All'interno di Crescent City c'è un vero e proprio ecosistema di creature mistiche, tutte rinchiuse in attici e quartieri di alta moda; per fortuna che ad inizio libro c'è una mappa con tutte le zone della città e su chi le comanda, oltre che un elenco delle varie case presenti: questi strumenti, sono sicura, vi aiuteranno un pochino durante la lettura... ho detto <<un pochino>> perché, fino a che ci si sofferma sulla struttura della città (ricca di cliché tipo le streghe che volano sulle scope per dirvi, ah Manon Blackbeak quanto ci manchi!) va tutto bene, nel momento in cui però si vengono ad aggiungere le ribellioni degli angeli e degli arcangeli, altri territori di Midgard che non vengono descritti ma solo nominati e, per chiudere in bellezza, mi vieni pure a dire che l'Inferno è praticamente un pianeta al quale volendo si può pure accedere senza farsi troppi problemi... ecco, qui sì che non ce la facciamo proprio più a starti dietro senza un supporto visivo. 



P.S. Considerando poi che, dopo aver finito CC, mi sono buttata a capofitto su La Città di Ottone della Chakraborty, ho fatto quest'ulteriore considerazione -che riprenderò poi anche nella recensione dell'altro libro, don't worry: se per La Città di Ottone mi avessero messo effettivamente la mappa della città, invece che un wannabe planisfero con i nomi cambiati dei paesi solo perché "fa figo", e per Crescent City avessimo avuto quel benedetto planisfero con la possibilità di comprendere per bene dove fossero le varie regioni di Valbara, Pangera, ecc. sarebbe stato tutto mooolto più semplice.



Vi riporto una frase molto importante riguardo l'ambientazione e le credenze di Midgard (che ci viene rivelata quando Bryce e Hunt si recano nel Quartiere delle Ossa per cercare di acquistare un tipo di materiale -utile ad evocare demoni- che avrebbe attirato l'attenzione della Regina Vipera, colei che comanda all'interno del Mercato della Carne):



<<Sette, numero magico. O empio, dipendeva da chi lo venerava. Sette Asteri. C'erano sette colline nella Città Eterna, sette quartieri e sette Porte a Crescent City; sette pianeti e sette cerchi dell'Inferno, governati da sette principi, ognuno più oscuro dell'altro.>>

Prima di passare ai personaggi dobbiamo specificare che, nonostante ci siano diverse Case (quella che dà il titolo al libro è riferita ad umani, streghe, mutaforma -specifico che i lupi non sono licantropi- ed animali comuni), il comando comunque resta nelle mani degli dei o Asteri, come li volete chiamare, ai quali rispondono direttamente gli angeli e gli arcangeli: quindi, di fatto, nonostante ci siano diverse giurisdizioni, i capi della città sono gli appartenenti alla Casa del Cielo e del Respiro (malakim -angeli-, Fae, elementi della natura e folletti -questi ultimi avevano partecipato alla ribellione e quindi sono stati cacciati dalla loro casa e considerati creature inferiori-) e questi hanno al loro servizio tutti i Vanir diventati schiavi dopo la ribellione di Shahar -finita non male MALISSIMO- alla quale aveva partecipato il nostro nuovo brooding hero Hunt (che spero tanto non faccia la fine di Tamlin e Chaol) centinaia di anni prima degli eventi di questo libro. 
Altre Case che troviamo presenti in Crescent City (conosciuta anche con il nome antico di Lunathion) sono la Casa delle Molte Acque (spiriti del fiume, sirene, ninfe, kelpi, ecc.) e la Casa di Fiamme e Ombre (Daemonaki, draghi, vampiri, mietitori, spettri, negromanti, ecc.).


***

SEZIONE SPOILER KINGDOM OF ASH PER PARLARE DI UNA MIA TEORIA: ora, prendete con le pinze quello che vi sto per dire, ma mi sembrava più appropriato parlarne qui piuttosto che nel "giudizio". Sappiamo che la Maas ha preso spunto dalla mitologia greca per creare gli dei di Throne Of Glass, giusto? Quando Aelin li incontra in KOA lei si trova in questa specie di altra dimensione della quale non si capisce praticamente nulla ma sappiamo che loro vogliono <<tornare a casa>>, dove la casa in questione dovrebbe essere una sorta di "Olimpo", chiamiamolo così. La Maas ha sempre detto che in un modo o nell'altro tutte le sue opere sono collegate e ne abbiamo avuto la prova lampante proprio nel momento in cui Aelin cade tra le varie dimensioni e vede Rhysand e Feyre incinta. Ora... se quella donna ha fatto quello che penso abbia fatto... vorrebbe dire che l'Olimpo in questione altro non è che il luogo in cui si trovano gli dei in questo momento, dei che in realtà sono palesemente gli Asteri: Luna di CC per esempio corrisponde a Deanna di TOG (Artemide nella mitologia). In ACOTAR sappiamo che gli dei non ci sono mai stati perché c'è la questione Calderone e tutto ciò che ne consegue, però ci viene sempre detto che l'oggetto ed Amren stessa non appartengono a quel mondo lì... perciò può essere che anche lei sia in qualche modo legata agli Asteri?? No raga, io sto andando in iperventilazione solo a pensare ad un possible crossover: chissà se in ACOSF troveremo delle risposte!


***
BRYCE QUINLAN: Sebbene all’inizio di una nuova serie della Maas sia sempre un po’ difficile capire cosa si pensi della protagonista, secondo me con Bryce potete stare "tranquilli" fin da subito... nel senso che non sono sicura di quanto vi possa piacere. Poi più avanti magari cambierà, però a me personalmente è apparsa un po’ come la solita sfigata di turno che si scopre essere super forte negli ultimi capitoli del romanzo, un po’ un cliché di un fumetto mal riuscito degli anni ottanta. Se togliamo il discorso poteri, comunque, il suo carattere è come sempre molto forte (nonostante tutto quello che ha passato, povera crista), penso addirittura molto più temprato rispetto ad una Feyre o Aelin di turno. Quello che apprezzerete di più in lei è sicuramente la fiducia che ripone nella sua migliore amica Danika: il rapporto che hanno è davvero stupendo e vi farà commuovere tantissimo alla fine (nonostante tutte le varie peripezie), ne sono certa. Bryce inoltre è molto bella ed ha una parentela non indifferente, infatti è mezza umana e mezza Fae, figlia da parte Vanir del Re dell’Autunno -ma è un segreto di stato- e sorellastra di Ruhn, il principe Nato dalle Stelle. Lavora in una galleria d'arte -in realtà è più complicato di così da spiegare, però voi sappiate che c'è qualche somiglianza con la biblioteca di The Librarian- di proprietà di Jesiba Roga (strega spietata in stile Circe che ha lasciato la Casa di Terra e Sangue per unirsi a quella di Fiamme e Ombre), lì con lei ci sono un folletto del fuoco simpaticissimo Lehabah e una piccola chimera Syrinx (che sembra un cagnolino).



<<(...) Hunt disse: "Mi sto stufando di queste stronzate, Quinlan."
Lei mostrò i denti: "Mi dispiace" osservò ribollendo di rabbia "che il tuo fragile ego non riesca a gestire il fatto che so perfettamente quello che faccio.">>


RUHN DANAAN: Come vi ho accennato qui sopra, lui è il Principe dei Fae, prescelto dalle Stelle per compiere grandi cose e possessore di una spada micidiale in stile Excalibur. Ah, e ha anche il potere di manipolare le ombre, riuscendo a nascondersi perfettamente dai propri nemici (ereditato dalla famiglia di sua madre che viene da Avallen... i Fae di Valbara invece hanno poteri legati al fuoco). Io l’ho adorato dal primo momento in cui ho posato gli occhi su di lui, sono sincera, e questo è successo anche perché, dal mio punto di vista, lui ricorda molto Dorian di Throne Of Glass... insomma, si prende pure una sbandata per una certa dottoressa che poi si scopre essere la regina delle streghe! Ecco. A ciò, ci aggiungiamo un rapporto molto difficile con il padre -ed un’intera esistenza passata a compiacerlo in qualsiasi modo per far sì che lui provi orgoglio nei suoi confronti- ed un brutto litigio con Bryce avvenuto un po’ di anni prima degli eventi del libro (che poi però viene risolto in corso d’opera). 



<<La linea di sangue reale terminerà con te, principe.>>


HUNT ATHALAR: Hunt, il cui vero nome in realtà è Orion -cioè Orione? La costellazione? Zia Sarah qua con i riferimenti non ti sei proprio data una regolata, secondo me la parentela risulta fin troppo ovvia anche se dovrebbe restare un mistero almeno fino al prossimo libro... quindi <<ssssh got a secret can you keep it>>- potrebbe piacervi tantissimo come anche no. Io non ho ancora ben capito che cosa provi nei suoi confronti, vi dirò, il suo passato da generale ribelle (con annessa storia d’amore finita in tragedia con Shahar) mi ha incuriosito molto, ma anche tutto il suo presente da sicario schiavo di Micah, il fatto che la gente lo chiami Umbra Mortis ma che lui soffra dopo ogni uccisione, che sia l’unico Angelo con il potere di creare fulmini e saette... insomma, come caratterizzazione secondo me ci siamo, MOLTO, però poi sento che manca quel qualcosa in più che mi fa dire “wow ho trovato il mio nuovo book boyfriend”. 
Ad Hunt viene assegnato il caso del misterioso omicidio di Danika e del Branco di Diavoli e e gli viene promessa in segreto una riduzione della pena; inizierà così a collaborare con Bryce per capire chi sia stato il vero omicida e a vivere a casa sua per tenerla d'occhio (visto che i demoni cercano continuamente di ammazzarla).
Essendo lui il primo... actually secondo interesse amoroso della protagonista (tralasciamo il deficiente con il quale usciva all’inizio del libro perché non lo amava, lo usava e basta) e sapendo come vadano le cose ogni volta con la Maas (ricordiamo che Aelin ne ha cambiati 4 nel corso di otto libri e Feyre 2 nel corso di 3), non voglio farmi troppe aspettative e, nonostante con Bryce mi piaccia molto -soprattutto dopo QUEL FINALE, mamma mia signori miei volo in alto insieme agli angeli davvero-, può ancora accadere di tutto e di più tra i due. Si sa, le ship nei libri della Maas sono come le scale di Hogwarts: a loro piace cambiare.



<<"Sono maschi Fae... considerano ficcare il naso nei fatti altrui una forma d'arte."
Hunt sbuffò una risata. "Vero."
Bryce sospirò. "Okay." Le mani le tremavano ancora, come se i suoi maledetti ricordi la assalissero.
Hunt le prese le mani fra le sue quasi per istinto.
Tremavano come bicchieri tintinnanti su uno scaffale. Erano così morbide, persino con il sudore scivoloso e umido che le ricopriva.
"Fai un bel respiro" la rassicurò Hunt, stringendole le dita delicatamente.
Bryce chiuse gli occhi, chinando la testa e obbedendo.
"Un altro" le ordinò.
Lei eseguì.
"Un altro."
Quinlan respirò, Hunt non le lasciò le mani finché il sudore non si asciugò. Finché Bryce non sollevò la testa. "Okay" disse lei di nuovo, e stavolta in tono deciso.
"Stai bene?"
"Come non mai" rispose, lo sguardo limpido.
Hunt non riuscì a evitare di scostarle dietro l'orecchio una ciocca di capelli che scivolò come seta fresca sulle sue dita. "Vale anche per me, Quinlan.>>


P.P.S. Is Aidas the new Rhysand? We shall see (lui è il principe del quinto livello dell'Inferno -in ordine sarebbero Vuoto, Trincea, Canyon, Burrone, Abisso, Baratro e Pozzo, da quest'ultimo provengono i demoni che infestano la città- ed aveva stretto un patto con Bryce ad inizio libro -avete sentito suonare i campanelli d'allarme anche voi? Io sì; si può trasformare in un gatto bianco).



<<Sorrise a Bryce. "Cosa rende cieco un Oracolo?"
Bryce impallidì sentendolo accennare alla sua visita all'Oracolo. Come lo sapeva? Hunt poteva solo indovinare, ma lei ribatté: "Quale gatto si recherebbe mai da un Oracolo?"
"Esatto." Aidas infilò di nuovo le mani in tasca. "Non sapevo cosa ti piacesse, ora che sei cresciuta." Fece un sorrisetto ad Hunt. "Ma potrei comparire ancora con quelle sembianze, se preferisci, Bryce Quinlan."
(...)
"Aidas" lo chiamò Bryce, avanzando verso il bordo del cerchio. Hunt si sforzò di non tirarla a sé, soprattutto mentre il principe veniva avvolto dall'oscurità. "Grazie per quel giorno."
Il Principe dell'Abisso si fermò come se si stesse aggrappando a questo mondo. "Effettua la Discesa, Bryce Quinlan" le raccomandò, ricomparendo tra le ombre. "E cercarmi quando l'avrai completata."
Aidas era quasi sparito nel nulla quando aggiunse, le parole simili a un fantasma che strisciava nella stanza: "L'Oracolo non ha visto. Ma io sì.">>


GIUDIZIO: Worldbuilding a parte, zia Sarah vince facile su tutti gli altri fronti secondo me, perché comunque il libro è in grado di tenerti incollato alle proprie pagine -nonostante ogni tanto si senta la necessità di vedere narrate meno vicende-, ti crea delle relazioni meravigliose e dei momenti molto emozionanti tra i vari personaggi (uno in particolare alla fine di cui non vi posso parlare perché ovviamente è uno spoiler, ma vi basti sapere che dopo averlo letto ho pensato subito a quelli che hanno criticato la Maas per non aver mai creato un rapporto d’amicizia credibile all’interno dei suoi libri e sembra quasi che lei abbia detto TO’ CIAPA QUA a quelle persone con questo libro... inutile dire che sono volata giù dal divano!) e ti dà la possibilità di farti molte idee sul sequel. 
Per concludere sì, considero Crescent City un grande minestrone di creature, però anche un’introduzione a qualcosa di più grande, qualcosa che FORSE tornerà fuori in altri libri come dicevo prima. La mia mente viaggia, I know, però spero davvero tanto di non sbagliarmi. Con le parole che ha fatto dire ad Aidas, poi, gli ingranaggi del mio cervello stanno andando in sovraccarico.


A presto con la recensione di The 100 e La Città di Ottone!


P.P.P.S. Le tre parti più trash di questo libro, che si meritano proprio il podio per avermi fatto ridere come una deficiente in momenti particolarmente seri e di tensione, coinvolgono -in ordine casuale- una lontra, un aspirapolvere e degli unicorni. 

Voto: 🌹🌹🌹
























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