giovedì 14 gennaio 2021

"The Beau and the Belle" by R. S. Grey

Buonasera lettori! Come va? Oggi parliamo di uno degli ultimi romanzi rosa scritti dalla cara R. S. Grey, The Beau and the Belle. C'entra qualcosa con La Bella e la Bestia? Eh, lo pensavo anch'io ma purtroppo no, è solo un gioco di parole con il nome del nostro protagonista maschile; state sicuri però che non vi pentirete di leggere questa piccola chicca. Siete pronti? Andiamo!



TRAMA (tradotta da me): Beau Fortier ha recitato nella maggior parte delle mie imbarazzanti fantasie da teenager.
L'ho incontrato quando ero all'ultimo anno di liceo, un periodo che ruotava esclusivamente attorno a pessimi capelli, tentativi di flirt falliti e indagini scientifiche su quale marca di carta igienica funzionasse meglio per imbottire i reggiseni.
Questo finché Beau non si è trasferito nella piccola dépendance subito sotto la finestra della mia camera da letto.
Come studente di legge ventiquattrenne della Tulane, Beau per me era tanto misterioso quanto la seconda base (sia nel baseball che in camera). Lui era più grande. Intimidatorio. Figo. I ragazzi della mia età avevano gambe da gallina e guance paffute. Beau aveva le mani callose ed una mandibola scolpita nell'acciaio. Le nostre interazioni erano scarse -la maggior parte della quali comprendevano un filo di stalking da parte mia- eppure nel profondo speravo disperatamente che mi vedesse come una potenziale ragazza più che come una perdente malata d'amore. 
È venuto fuori che mi stavo prendendo in giro da sola. Il mio fragile ego ha imparato la lezione nella maniera più dura.
Adesso, dieci anni dopo, siamo entrambi tornati a New Orleans, e indovinate chi improvvisamente non riesce a staccare gli occhi di dosso da questa piccolina.
Il mio vecchio amico, Mr. Fortier.
Ma le cose sono cambiate. Sono più grande adesso -posata e sicura di me. Il mio ego indossa un giubbotto antiproiettile. Le farfalle che una volta riempivano la mia pancia sono tutte morte.
Quando ero una teenager, Beau mi aveva avvisato di proteggere il mio cuore.
Speriamo che lui sappia come proteggere il suo.

Lo so, avete ragione, ne è passato di tempo da quando ho fatto una recensione di un romanzo rosa decente (esattamente l'estate scorsa) ma eccomi qua, immersa nella tbr di cose che devo leggere da una vita che vengono posticipate per dar spazio anche alle commedie zuccherose (sì comunque, durante le feste ho visto tanti di quei film d'amore sul Natale da farmeli bastare... fino alla fine del 2021!).

AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Ecco il motivo per il quale questa storia mi ha chiamato come le sirene con Ulisse, già perché ci troviamo nella bella, soleggiata, divertente, suggestiva... NEW ORLEANS! Purtroppo senza Klaus Mikaelson in giro, ma ce ne faremo una ragione. Durante la lettura del libro ci si sposta anche in qualche altra città per colpa dell'uragano -ma solamente per pochi capitoli. Perché quale altro modo potrebbe esistere se non inserire delle tragedie per dividere due innamorati clown? Nessuno, ovvio. Il problema con questo uragano qual è stato, però? Che la Grey avrebbe dovuto chiamarlo Katrina o con un nome fittizio non ancora utilizzato almeno, visto che Audrey c'è stato ed ha veramente colpito la Louisiana nel 1957. Ciò detto, se nessuno pensa a questa cosa, la linea temporale ci suggerisce che siamo più o meno nel 2005 nella prima parte del libro, mentre nella seconda siamo nel 2015. 
Per quanto riguarda i riferimenti possibili a qualche commedia, non è che io ne abbia trovati granché, alla fine la differenza d'età in questo libro non è un grosso problema come si pensi secondo me, parliamo di sette anni e basta, non è che siamo in una situazione à la Scusa ma ti chiamo amore, ecco (il nostro caro Beau non si è voluto mettere nei guai visto che all'inizio del libro Lou non era nemmeno maggiorenne). Comunque, senza che ci perdiamo tra <<case, auto e fogli di giornale>>, proseguiamo con la presentazione dei protagonisti.




LAUREN LEBLANC: Quanti ceffoni vorrei mollare a questa ragazza lo so solo io (e voi quando leggerete il libro), però cavoli se la adoro. Ne combina di ogni in questo libro, è una Bridget Jones con i fiocchi che vi farà schiattare dal ridere. Lou ha avuto la sfortuna d'incontrare l'amore della sua vita a diciassette anni e ricevere un rifiuto (nonostante si pensi che dietro ci potesse essere qualcosa di più) l'ha segnata nell'animo. Oltre al cuore spezzato, poi si è messo di mezzo anche l'uragano, che ha diviso per sempre la sua strada e quella di Beau fino a quando, dopo aver studiato arte e lavorato a New York, decide di ritornare a casa a New Orleans per aprire una sua galleria d'arte. I suoi genitori non resistono ed organizzano un ballo di bentornato (in maschera, visto che è pure periodo di Carnevale) in onore della figlia... e indovinate chi è che non si perderà tale ballo per nulla al mondo? Però appena ritorna a casa c'è anche un'altra persona che aspetta la ragazza a braccia più che aperte e sto parlando proprio di lui, la cotta storica -il deficiente storico semmai ma vabbé- che aveva al liceo, Preston Wescott.



<<“I think she wanted me to paint my number on her cheek.” 
“Oh good.” Lauren rolls her eyes. “She gets it before I do.” 
I reach for a Sharpie on the table in front of us and grab Lauren’s hand. When I let go, my number is printed on the inside of her palm. “Now you don’t have to leave a million messages at my office,” I tease. Her cheeks redden. 
“Oh god, you got those?” 
“We got those. Half the office listened to them.” 
“You’re kidding! Why?!” 
“Michelle was playing them when I walked in.” 
“Couldn’t you have turned them off?” 
“By the time I got there, they were playing them through for a second time. Don’t worry, everyone loved them—especially the one where you broke out in song.” 
“No!” 
“‘Jack and Diane’—instant classic.” Her face is in her hands. 
“I thought I dreamed that part.” 
“Larry in IT is turning you into a ringtone.” 
“I hate you.” She doesn’t sound annoyed. 
“I didn’t peg you as a Mellencamp fan.” 
“I’ll never be able to show my face there again.” 
“We’re thinking of renting a karaoke machine for Christmas this year so you can serenade us all again. I’d like to request ‘Small Town’.” 
“Shuddup. NEXT!”>>


BEAUREGARD FORTIER: È realistico che un ventiquattrenne che subisce delle avances da una ragazza poco più giovane non approfitti del momento? Sì, se stiamo parlando di un bravo ragazzo con la testa sulle spalle come lo è il nostro caro Beau. Lui proviene da una famiglia caduta in disgrazia per colpa dei debiti del nonno, ha sempre vissuto con la madre (il padre non è pervenuto) ed il suo sogno è quello di riabilitare il nome dei Fortier e poter ricomprare la loro casa coloniale vicino al Garden District. La madre l'ha cresciuto nel migliore dei modi, gli ha insegnato qualsiasi cosa dovesse sapere per comportarsi sempre in modo impeccabile nella società -perfino a ballare, esatto, ora potete svenire- e quindi, quando finalmente fonda la sua azienda (insieme ad un suo amico) e riesce ad ottenere tutto quello che ha sempre voluto, capisce che alla fine c'è ancora una cosa che non è riuscito a trovare in dieci anni: l'amore. Perché, nonostante sia uscito con altre, la verità è che non ha mai dimenticato Lauren... ecco allora che entra in gioco prepotentemente la futura suocera con un invito alla festa in onore della figliol prodiga che torna a casa! 



<<“Do your feet actually hurt?” Beau asks. I huff and fan myself dramatically with my original dance card. 
“Why sir, it’s not very gentlemanly to accuse a lady of tellin’ a lie.” 
He chuckles and reaches out to finger the thin ribbon that secures the card to my wrist. “Do you want to dance with the rest of these guys?” Do you want me to? He continues as if he hears my thoughts, “I didn’t think so.” 
I’m staring at him in awe as he brings his other hand up and gently breaks the ribbon. From there, he rips the card in two. There are audible gasps and at least one Good heavens! from the partygoers around us. The world stops turning on its axis for half a second then speeds up to make up time. An old woman faints. A decency committee pens a hasty letter to Emily Post. A giggle erupts out of me. It feels like he just slayed a dragon for me. A hero like always. 
I lean in and whisper, “I’m sure you’ve just broken some aristocratic French law from the 1700s.” 
“Let them eat cake,” he jokes, taking my hand in his and tugging me toward the dance floor. “Now let’s dance before someone comes to hauls me out of here.”>>


GIUDIZIO: Quando ho finito il libro ho sospirato come un'ebete e detto "ah ci voleva proprio". Questo nuovo romanzo della Grey, come sempre, fa il suo lavoro: ti trasporta per un giorno intero in un altro posto del mondo e ti fa conoscere dei personaggi memorabili. Se avete bisogno di un libro del genere, poco impegnativo e molto divertente, che vi aiuti a staccare dalla routine di tutti i giorni, l'avete trovato.
Per chi già conosce lo stile della Grey -come la sottoscritta-, vi posso dire che questo libro è stato un po'... cómo se dice... "fiacco" per i miei gusti; l'ho messo tra virgolette apposta per farvi capire che comunque è bellissimo ma che, rispetto ai precedenti, è un po' deboluccio, ecco.
Qual è stato il mio problema? I personaggi? No, sia mai. L'ambientazione? Nope. Il mio problema è stato il mancato scandalo, gente. 


Ma non per via dell'età, siete fuori strada (poi tra i due non è successo assolutamente nulla, a parte un bacio rubato prima del "putiferio" e per "putiferio" leggasi "uragano"). Come vi ho accennato prima, il nonno di Beau aveva venduto la bellissima casa coloniale di famiglia (che coincidenza, proprio la strada di fronte alla villa dei LeBlanc, vedi il destino alle volte! -sono oltremodo sarcastica, se non si fosse capito) per ripagare i propri debiti ed il nipote ha deciso di studiare e lavorare sodo per poterla ricomprare e riabilitare quindi il nome dei Fortier nella società. Quando, ad un certo punto del libro, Preston si presenta da Lauren per dirle che secondo lui Beau le si è avvicinato solo per i soldi della sua famiglia -e che lei dovrebbe stare con lui perché lo volevano i suoi genitori quando erano piccoli, santa Marie Laveu, è una colla vera questo ragazzo-, io ero convintissima che lei ci cascasse con tutti i piedi a quell'affermazione, proprio perché continuava ad essere insicura dei sentimenti che Beau provava nei suoi confronti (dopo dieci anni che non si vedevano) e sapeva la storia della sua famiglia. Io volevo lo scandalo, il pathos, l'azione.


Invece no, tutto quello che ho ottenuto è stata una ragazza insicura della sua relazione con l'amato per... nessun motivo in particolare. Non c'era veramente nessuna ragione, vi giuro. Lui la ama, lei lo ama, le loro rispettive madri sono sul piede di guerra, pronte a far la gara a chi prepara il corredo matrimoniale più velocemente (e poi Preston è stato liquidato in 0.2, come se non fosse mai esistito). Ad un certo punto del libro lei trova la prova che lui l'aveva cercata in quei dieci anni di separazione forzata (un ritaglio di un giornale) e allora si convince che devono stare insieme. Ma figlia mia non ti bastava tutto quello che aveva fatto per ore in camera (e che non ha potuto fare prima, viste le tue pare insulse) prima che tu scendessi in cantina a curiosare tra le sue cose? Chiedo. 



<<He makes a move like he’s going to lean back, but I pounce and drag him closer, tilting my head and opening my mouth. He takes the hint and our kiss ratchets up another 20 degrees until the top of the thermometer breaks and mercury shoots out. We’re panting. Groaning. Lips are clashing and tongues are dancing, and I think I’m asking him to bend me over his desk—but then, of course, lunch arrives. 
“Mr. Fortier? Your lunch is here!” 
His receptionist tap-tap-taps on the door and I yell at her to go away. 
Beau clamps a hand over my mouth and laughs. 
“Yes, Michelle. Thank you. Just leave it out there.” 
“But Ms. LeBlanc’s lemonade is getting warm.” 
Ms. LeBlanc’s EVERYTHING is getting warm.>>


Vabbé, a parte il fatto che Lou è un po' una deficiente -che amerete lo stesso perché non potete non farlo- questo libro finisce molto bene e vi farà sicuramente sorridere un sacco perché Beau è uno dei bookboyfriends più memorabili che esistano e poi ci sono dei personaggi secondari stupendi, tra cui le mamme dei nostri protagonisti e l'amica di Lauren (anche se è colpa sua se è successo il patatrac a metà libro).
Well, that's pretty much it, fatemi sapere se leggerete il libro e arrivederci alla prossima recensione!

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