Oggi vi parlerò di Aurora Burning, il secondo capitolo della saga Aurora Cycle!
Mi sto maledicendo da sola per non aver aspettato l'uscita del terzo libro perché santo cielo -o, come direbbe Auri, "Santa torta"- un cliffhanger del genere non lo vedevo da Avengers: Infinity War. Someone help me please.
TRAMA: I nostri eroi sono tornati. (Più o meno). Ci sono due notizie, una buona e una cattiva. Quella cattiva è che una forza oscura e antica sta per essere liberata nella galassia minacciando la sopravvivenza di ogni razza senziente che vive al suo interno. Qual è la buona? Ty e gli altri membri della Squadra 312 sono pronti a intervenire nuovamente per salvare la situazione. Tutto bene, se non fosse che incappano in una serie di tante piccole distrazioni che minacciano di distoglierli dalla missione, tipo il branco di gremp che li sta inseguendo per catturarli e accaparrarsi così la taglia messa sulla loro testa. O il gruppo di agenti AIG con inquietanti fiori argento per pupille pronti a tutto pur di mettere le mani su Auri. O, ancora, la sorella di Kal, ricomparsa dopo una lunga assenza, che non pare esattamente felice di rivedere il fratellino e che per di più ha un esercito syldrathi dalla sua. Con metà della galassia sulle sue tracce, la Squadra 312 non si è mai sentita così tanto desiderata. Quando Ty e i suoi scoprono che l' Hadfield è stata recuperata, per loro è tempo di uscire allo scoperto. Duecento anni prima, la nave-colonia era svanita, lasciando Auri come unica sopravvissuta. E ora nella scatola nera del vascello potrebbero essere contenute informazioni fondamentali per la salvezza di tutti. Ma il tempo è tiranno e, se Auri non sarà in grado di imparare a gestire in fretta il suo potere, la squadra e tutti i suoi sostenitori rischieranno seriamente di ritrovarsi più morti del Grande Ultrasauro di Abraaxis IV. Preparatevi a leggere di rivelazioni scioccanti, colpi in banca impossibili, doni misteriosi, e un'epica battaglia finale che segnerà il destino degli eroi più improbabili (e indimenticabili) di tutta la Legione Aurora, e forse dell'intera galassia.
Ogni volta che finisco un libro di Amie e Jay o sono in un fiume di lacrime o sono sull'orlo di una crisi di nervi: a 'sto giro siamo nella seconda casistica.
In quanto a riferimenti non mi sento di aggiungere nulla, visto che nell'altra recensione ho già elencato qualsiasi reference alla cultura pop possibile immaginabile. Non ricordo se ho nominato anche GOT e Throne Of Glass oppure no... nel caso ricordatevi che ci sono pure quelli, ecco.
A questo proposito, avete già capito di chi sto per andare a parlare, vero? Ebbene sì, è arrivato il momento di presentarvi la ragazza che ha rubato la scena a tutti quanti in questo libro e cioè la bellissima, spietata, crudele Saedii Gilwraeth.
<<"Mi stai deludendo Tyler Jones."
"Basta. Così mi spezzi il cuore."
"Vuoi che te lo strappi dalle costole per rimetterlo insieme?">>
Saedii è la sorella di Kal, il nostro caro elfo spaziale innamorato perso della protagonista di questi libri, cioè Aurora. Badate bene che ho detto "innamorato perso" ma con questo intendo pure tutto il discorso "be'shmai" e ciò che ne consegue, ovvero un mating bond molto ma mooolto simile a quello di Sarah J. Maas (solo che qui le metafore sono tutte dedicate alle stelle e all'universo più in generale). Prima di spiegare come vanno le cose tra i due torniamo però a Saedii.
La ragazza è di Razza Guerriera, esattamente come il fratello, però quest'ultima è alleata con la fazione cattiva dei Syldrathi, gli Indomiti, i seguaci del Boia Stellare che tempo prima aveva messo fine agli accordi di Jericho bombardando la sua stessa gente e spazzando via completamente il proprio pianeta.
E voi vi starete chiedendo: quest'uomo/elfo ha ucciso davvero tutti i Syldrathi solo perché avevano acconsentito a firmare il trattato di pace con gli umani? Ebbene sì, perché i veri Razza Guerriera o vincono combattendo o muoiono provandoci... no aspettate, in realtà la sconfitta non è minimamente contemplata, questi pensano solo ad uccidere e bagnarsi nel sangue dei nemici -citazione accuratissima di Saedii.
Diversamente dai Razza Guerriera abbiamo poi i Camminatori della Via, i religiosi del popolo Syldrathi (gruppo di cui faceva parte la madre dei due fratelli) che si sono salvati per miracolo dall'esplosione del loro mondo. I figli della donna quindi, nonostante siano stati marchiati come Razza Guerriera per via delle loro abilità nel combattimento, possiedono anche i poteri daemati (leggono nel pensiero). Saedii in questo è molto più abile di Kal, perciò vedrete dei siparietti molto divertenti con una certa persona (anche se dalla cit. sopra avrete già intuito chi).
In generale, posso dire di essere rimasta molto soddisfatta dal suo personaggio, si capisce chiaramente quanto il suo carattere sia molto più profondo di come voglia far apparire in realtà: mi ha ricordato un sacco Manon di Throne Of Glass, perché sì, ovviamente c'è un piccolo draghetto coinvolto (Isha cucciolina), e poi perché il suo comportamento è davvero molto simile a quello che aveva lei con Dorian quando c'è un certo Alfa di mezzo.
Andiamo ora alla trama. Le cose non stanno andando troppo bene per i nostri eroi all'inizio del libro. Ricordiamo che hanno appena perso il loro pilota -una cara amica e per qualcuno anche qualcosa di più-, Kat, e che stanno viaggiando nello spazio alla ricerca di questa famigerata arma che Aurora dovrà far scattare per distruggere il Ra'haam (visto che lei è stata tramutata in Grilletto dagli Eshvaren, ottenendo quei poteri davvero inquietanti -ma allo stesso tempo bellissimi- che non sa controllare) senza un minimo indizio. Ah già, dimenticavo un piccolissimo particolare... una quisquilia proprio... sono senza una nave.
Dopo varie peripezie e risse nei bar, che solo il Creatore sa come abbiano fatto ad uscirne tutti vivi, i cinque (dopo aver recuperato una nave, tranquilli) incontrano pure la sorella di Kal: qui Saedii capisce il legame che lega il fratello ad Aurora e decide di portarli entrambi via con sé. Per fortuna che i poteri di Auri si scatenano e la Squadra 312 riesce a scappare. Ma le bugie hanno le gambe corte ragazzi ed i lettori non sono esattamente stupidi come gli sceneggiatori di Game Of Thrones pensano... perciò, come avrete già intuito...
Tralasciando la penultima parte del libro che è più lenta -dove finalmente Auri capirà qualcosa di più su se stessa ed i suoi poteri- non c'è davvero un attimo di respiro in Aurora Burning tra messaggi in codice, misteriosi oggetti del passato e rivelazioni bomba: fate conto che si arriva alla fine del romanzo in affanno come se aveste corso una maratona... ma cosa succede alla fine? La metafora giusta per farvi capire la sensazione è questa: state correndo, siete quasi giunti al traguardo e mancano 50 metri. In quei 50 metri vi si slacciano le scarpe e quasi cadete ma continuate a correre imperterriti; vi va la polvere negli occhi e non vedete niente, così ve li strofinate con le mani facendo solo di peggio perché si arrossano tutti; con la coda dell'occhio notate gli avversari che vi sorpassano neanche fossero delle maledette macchine da corsa; quando cominciate a vedere un po' meglio vi accorgete che al traguardo c'è un uomo con una pistola. E che la sta puntando verso di voi. Solo che ormai state correndo troppo veloce e non riuscite a fermarvi... si sente lo sparo. E il libro finisce così, senza dirvi altro. Fine delle trasmissioni che manco Cesar Flickerman quando ha dovuto interrompere la presentazione dei Tributi nell'Edizione della Memoria.
Sì, lo so, lo so. Bisogna mandare OTTOCENTO DENUNCE a Jay ed Amie. Come minimo.
E le ship? Abbiamo novità? Sssssni.
Per quanto riguarda Kal ed Auri il cielo è azzurro sopra Berlino, arrivano a farci toccare dei picchi talmente alti che la glicemia mi si è alzata da sola. Ricordate però che anche quando le cose sembrano andare a gonfie vele... eh, if you know you know.
Scarlett e Finian: io adoro le slow burn, non sapete quanto, ma qui la cosa sta diventando oltremodo ridicola, non può essere che per fare una mossa di qualsiasi tipo si debba sempre essere in punto di morte, ok?? Bon.
Zila nel frattempo se ne sta per i fatti suoi e non manca di farci sapere che le piacciono le ragazze... ma non quelle troppo alte (mille punti per me che ho capito ancora dallo scorso libro tutto ciò): ho apprezzato moltissimo il suo personaggio in questo romanzo e soprattutto tutti i suoi flashbacks di quando era piccola che hanno contribuito a farci conoscere di più la vera Zila. Ho fatto fatica a trattenere le lacrime, povera stella.
E Tyler? Il nostro Captain America in disguise? Beh, lui sta ancora soffrendo per Kat, però diciamo che in questo libro vi è davvero un punto di svolta per lui. In tutti i sensi, non solo quello sentimentale.
Nel complesso, come sempre quando si tratta della coppia Kaufman/Kristoff, sono rimasta molto soddisfatta da questo libro e non vedo l'ora di leggere il terzo (ed ultimo) in uscita in lingua originale il 9 novembre. Non resta che armarci di santa pazienza cari lettori -e di camomilla, tanta camomilla, perché dopo quel finale davvero io non so come andare avanti- e sperare in un miracolo. O in una cosa quantomeno il più possibile vicina ad un miracolo, ovvero un viaggio nel tempo stile Avengers (sperando che qui non vada in malora la timeline e non mi tocchi fare come Sheldon Cooper con la lavagnetta).
Ci vediamo presto con le nuove recensioni!
🌹🌹🌹🌹
Nessun commento:
Posta un commento