Io lo sapevo che stare dietro a TUTTE le uscite del 2021 sarebbe stata un'impresa titanica. Dico solo questo.
Come state gente? Oggi vi parlerò del terzo volume della serie Blood And Ash di zia Jen, cioè The Crown Of Gilded Bones.
Ovviamente, questa recensione conterrà spoiler per tutti coloro i quali non hanno letto i primi due volumi della saga; se volete leggere la recensione di entrambi (con relativa introduzione al mondo ed ai personaggi) la trovate qui. Buona lettura!
P.S. Per fortuna che questi grafici sono più competenti di quelli delle copertina di Sarah J. Maas perché, se ben vi ricordate, la cover che avevano scelto prima di farci vedere questo splendore era veramente oscena.
TRAMA (tradotta da me):
Lei è stata la vittima e la sopravvissuta...
Poppy non si sarebbe mai sognata di avere un amore come quello che ha trovato con il Principe Casteel. Vorrebbe godersi la sua felicità ma prima deve liberare il fratello di lui e trovare il suo. È una missione pericolosa e con conseguenze di vasta portata che nessuno dei due avrebbe mai immaginato. Perché Poppy è la Prescelta, la Benedetta. La vera sovrana di Atlantia. Porta dentro di sé il sangue del Re degli Dei. La corona ed il regno le spettano di diritto.
Il nemico e la guerriera...
Poppy ha sempre voluto controllare la propria vita, non quella degli altri, ma ora deve decidere se rinunciare al suo diritto di nascita oppure prendersi la corona e diventare la Regina della Carne e del Fuoco. Ma, mentre gli oscuri peccati del regno e segreti intrisi di sangue finalmente vengono svelati, un potere da tempo dimenticato torna a costituire una vera e propria minaccia. E non si fermerà davanti a niente per assicurare che la corona non venga mai posata sul capo di Poppy.
L'amante e la heartmate...
Ma la minaccia più grande per loro ed Atlantia è ciò che li aspetta nell'estremo ovest, dove la Regina del Sangue e della Cenere ha i suoi piani, piani per i quali ha dovuto aspettare centinaia di anni per portarli a termine. Poppy e Casteel devono prendere in considerazione l'impossibile -viaggiare fino alle Terre degli Dei e risvegliare lo stesso Re. E, mentre segreti scioccanti e tradimenti duri da accettare vengono alla luce e nuovi nemici arrivano a minacciare tutto ciò per cui Poppy e Casteel hanno combattuto, loro scopriranno quanto sono disposti ad andare lontano per il proprio popolo -e per se stessi.
E adesso diventerà Regina...
Welcome back to the world of Poppy and Casteel!
Con questa recensione non passeremo più per il paragrafo dell'ambientazione, ma vi basti sapere che la nostra cartina politica si è ulteriormente allargata (così non farò spoiler); per quanto riguarda i riferimenti possibili invece -oltre a quelli già elencati nell'anteprima che vi avevo fatto- aggiungerei Hercules, la Die for me Series e Vampire Knight.
Dove eravamo rimasti? Ah già, con Poppy che è stata quasi lapidata da Alastir e company.
Come partire bene con la recensione, no? Ricordando i traumi evitati per un soffio. Peccato che poi ne arrivino altri. Ma a quelli ci pensiamo tra un po'.
Dopo l'esplosione del potere magico di Poppy, scopriamo che la ragazza non ha solamente ucciso i suoi assalitori ma ha anche spezzato qualsiasi legame presente tra wolven ed atlantian ed ora tutti ma proprio TUTTI i lupi sono legati indissolubilmente a lei. Questi diventano molto protettivi nei suoi confronti, sentono tutte le emozioni che prova, e più avanti nel libro la ragazza scoprirà di poter anche comunicare con loro telepaticamente.
Questo non sarebbe un romanzo della Armentrout se non arrivassero i traumi rispettivamente ad inizio e fine libro però -ormai è dal 2012 che la leggo, fidatevi, fa sempre così- e infatti ecco che dopo la rivelazione Poppy viene rapita da Alastir e la sua specie di fratellanza senza vessilli freebooter al servizio di Atlantia.
Molto convenientemente, però, abbiamo Casteel che decide di fare esattamente quello che aveva fatto l'ex della madre secoli prima e cioè compiere l'Ascension di Poppy facendole bere il suo sangue. Che cosa succede però quando una creatura come la rossa ascende? Beh, non diventa una vampry, se è quello che vi steste chiedendo. Ma non diventa nemmeno un'atlantian. Insomma, cosa sia Poppy ancora non ci è chiaro, sappiamo solo che -per fortuna- può camminare alla luce del sole e che la questione dell'immortalità si è risolta senza Joining di alcun tipo. Perciò potete tirare un sospiro di sollievo perché almeno ci siamo risparmiati la threesome con Kieran. Questo era uno spoiler necessario per la recensione perché, se non vi avessi detto questa cosa, non potrei proprio continuare a scrivere, avrei potuto dirvi solo "il libro è carino, aspettiamo il prossimo" e ciao e grazie.
Comunque, dopo questa trasformazione, i poteri di Poppy evolvono ulteriormente, avvicinandola sempre di più alla concezione di discendente degli dei e quindi, una volta sistemata la questione della fake fratellanza, ecco che si presenta il problema della Corona (oltre quello delle nuove creature senza volto che la vogliono morta): Poppy deve decidere che cosa vuole fare adesso, se prenderla e regnare insieme a Casteel oppure lasciare tutto e tutti e farsi i cazzi suoi -sempre con l'amore della sua vita. Ma siccome non è di Alina Starkov che stiamo parlando, ovviamente, la ragazza sceglie la prima opzione, anche perché solo così avrà la possibilità di salvare suo fratello e suo cognato ancora sotto il controllo della Blood Crown.
Arrivano quindi i primi problemi di politica interna, se così vogliamo definirli, perché il consiglio degli anziani è in buona parte composto da dei bigotti tradizionalisti che la considerano ancora "il nemico" e che non la vogliono sul trono.
E sì, sono dei deficienti perché sanno che cosa sia in grado di fare e, nonostante questo, continuano a mancarle di rispetto. La nostra protagonista però non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e ne vedrete delle belle, dico solo questo.
Big up per Willa poi! Ebbene sì, in questo romanzo finalmente conosciamo la famosa autrice del libro che tanto piace a Casteel (non vi dirò come o quando ma vi basti sapere che l'ho adorata e che mi ha dato le vibes da Olenna Tyrell che mi mancavano in una saga fantasy come questa, ovvero da potente guida femminile che zittisce tutti).
<<"I'd rather be optimistic than bigoted and close-minded, but I am never naïve. I have more than a thousend years on you", she said siftly, and I blinked. "Consider that before you speak so ignorantly, and maybe you will save yourself future embarassment."
I... I really liked Willa.
And it had nothing to do with her diary.>>
Nella parte centrale del romanzo la Armentrout si è concentrata maggiormente sull'evoluzione del rapporto tra Poppy e Casteel che, se già prima era perfetto, qui siamo proprio su di un altro livello secondo me ed io non ho davvero più parole. OTP della vita loro due, questione chiusa.
<<"I'm your husband, right?" he asked, remaining crouched.
My brows lifted at the unexpected question. "Yes?"
"Now, I don't know a whole lot about being a husband," he said as he placed my hands in my lap, and I really had no idea where he was going with this. "Do you know what's carved into our rings? It's in old Atlantian", he told me when I shook my head. "Both say the same thing. Always and forever. That is us."
"Yes", I whispered, my throat tightening. "It is."
"Obviously, I don't have experience in the whole marriage department, but be that as it may, you're my wife. That means we don't pretend anymore, correct? That, always and forever, we are real with one another."
"Yes." I nodded.
"Not about anything. Not even when you don't want me to worry. I know you're strong and so resilient it's fucking unbelievable, but you don't have to always be strong with me. It's okay to not be okay when you're with me", he said, and my breath caught. "It's my duty as your husband to make sure you feel safe enough to be real. You don't have to pretend that you're okay with everything that has happened, Poppy.">>
Quando arriviamo verso la fine ed abbiamo il tanto atteso incontro con il fratello di Poppy, Ian, capiamo subito che "qualquadra non cosa" perché sta andando tutto troppo bene per non andare di nuovo -e sottolineo DI NUOVO- "a signorine buonasera" cit.
Senza fare spoiler su quello che succede, vi posso dire che questo in realtà è solo l'inizio dei problemi per i nostri eroi: ci sono mille rivelazioni, alcune sembrano vere ed inconfutabili ma poi si scopre che non sono affatto così, altre sono vere ma speri fino alla fine che non lo siano. Insomma, un roller coaster di emozioni fenomenale che vi farà finire il libro con la tachicardia.
Per concludere questa parte di recensione sappiate che The crown of gilded bones mi è piaciuto molto, i personaggi sono sempre stupendi e si sono evoluti ulteriormente, soprattutto Poppy e soprattutto a fine libro DAAAMN GIRL (abbiamo avuto anche più spazio per Kieran ed i vari personaggi secondari ed io posso solo che essere contenta per loro -anche se, cara Jen, possiamo dare delle gioie al mio lupetto prima della fine della serie? Grazie); l'ambientazione si arricchisce ancora di più, visto che visitiamo nuove città di Atlantia e anche luoghi che si credevano inesistenti (così v'incuriosisco un pochino, dai) e lo stile di scrittura è sempre molto scorrevole e mai pesante.
<<Meyaah Liessa. It means: my Queen."
Non è che questo libro sia privo di difetti però: ci sono dei momenti totalmente random che si potevano benissimo tagliare (anche se poi il bello della protagonista è proprio questo, che ti faccia crepare dal ridere per i suoi commenti); ci sono poche scene d'azione (di battaglia intendo), le puoi contare proprio sulle dita della mano... però allo stesso tempo capisco la scelta dell'autrice perché in questo libro il focus è sul problema politico e sulla stirpe reale e la guerra vera e propria non è ancora iniziata; e, per finire, avrei voluto che le rivelazioni dopo i vari colpi di scena (oh sì, avete capito bene, ce ne sono parecchi) venissero comunicate in modo diverso. Ci sono stati degli indizi qua e là, è vero, ma tutte le volte è stato utilizzato sempre il metodo dello spiegone, a.k.a. "siediti che ti racconto una storia" come Papà Castoro.
Ovviamente tutto ciò si può sempre migliorare e spero tanto che questo accada, comunque il libro resta perfettamente godibile già così; si vede che la storia sta andando da qualche parte e che la nostra cara Jen ha pianificato veramente tutto nei minimi dettagli.
Vi ricordo, a proposito, che il 19 ottobre 2021 uscirà A Shadow In The Amber, ovvero il primo libro della saga prequel su Nyktos (il Re degli dei) e Consorte. Capito come stiamo in questo fandom? Non facciamo neanche in tempo a vedere la fine della saga che subito è pronto il prequel (in ogni caso il quarto libro dovrebbe uscire a marzo 2022). TUTTO CIÒ VALE IN SENSO POSITIVO SOLO SE NON TI CHIAMI GEORGE R.R. MARTIN, SIA CHIARO. GEORGE, SE MI STAI LEGGENDO, MUOVITI.
Ciò detto, miei cari lettori, io vi lascio con la votazione (per chi non volesse leggere la parte spoiler) e arrivederci alla prossima recensione!
🌹🌹🌹🌹
SPOILER
Vorrei scrivere questo paragrafo tutto in caps lock ma mi trattengo.
Allora...
Come siamo arrivati qui? COME? Ora avete capito il mio riferimento a Vampire Knight? I due fratelli divisi, uno dalla parte dei buoni e l'altro con la mistress cattiva? Mai avrei pensato di beccarmi nuovamente Ichiru e Zero -solo che stavolta non sono gemelli ovvio- eppure Jennifer said TA DAAAN MOTHERF*CKERS.
La separation trope per Casteel e Poppy era chiamatissima secondo me, è la regola ormai: se la saga non è una trilogia e si è arrivati al terzo libro, con la Armentrout dovete aspettarvi prima momenti super felici e poi finale tragico (se invece si tratta di una trilogia la separazione può arrivare anche nel primo libro). Da questo punto di vista, perciò, non sono preoccupata, Poppy e Casteel sono più che canon ormai (triangolo scampato del tutto) e bisogna solo vedere che cosa escogiterà lei per andarlo a riprendere.
Può anche essere -e questa è solo una mia teoria OCIO- che, vista la paura costante di Cas di tornare ad essere solamente una "cosa" (piango se ripenso al discorso che ha fatto a Poppy), la Armentrout decida di fare proprio questo, e cioè renderlo un novello Peeta Mellark nelle mani del Presidente Snow post 75esima edizione degli Hunger Games. AAA LO SENTITE ANCHE VOI QUESTO ODORE DI TRAUMI NELL'ARIA?
Insomma, se così fosse, probabilmente la prossima chocking scene che vedremo tra i Poppycas non sarà in senso positivo, ecco tutto -scusatemi la battuta.
Quello che voglio dire io è che, comunque, non c'è ancora un nome corretto con cui definirla perché, per quanto sia molto poetico che Cas la chiami la sua dea -tesoro bello-, lei non lo è del tutto. Am I right? Se mi sono persa qualcosa ditemelo nei commenti.
Il risvolto più bello in tutto ciò è stato il viaggio verso le Terre degli Dei: dovete sapere che io vivo per i momenti "quest" all'interno dei libri (Empire Of Storms della Maas è uno dei miei preferiti proprio per quello) quindi tutto quell'arco narrativo mi è piaciuto un sacco -anche se molto corto. Poi, se a questo ci aggiungiamo l'apparizione dei draghi (qui chiamati draken, cioè i guardiani di Nyktos, con forma umanoide ma con la possibilità di trasformarsi), NON MI TENETE PROPRIO PIÙ, IO PARTO PER LA TANGENTE.
Bene gente, è arrivato il momento di chiudere questa recensione una volta per tutte. Vi lascio con quello che probabilmente (ci scommetto tutti i soldi che non ho) sarà il titolo dell'ultimo libro -anche perché ormai dopo tutti i segreti svelati di quello che hanno combinato entrambe le corone ho pochi dubbi: secondo me si chiamerà o "The war of two queens" per fare il parallel con la guerra dei due re oppure -ancora meglio- "The war of two gods". Ho questa sensazione, ecco.
Alla prossima!
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