domenica 14 novembre 2021

"The Bronzed Beasts" by Roshani Chokshi (The Gilded Wolves #3)

<<Come rest your bones next to me
And toss all your thoughts to the sea
I'll pull up each of our anchors
So we can get lost, you and me

My heart is buried in Venice
Hidden beneath all my worries and doubts
My heart is buried in Venice
Waiting for someone to take it home>>



TRAMA (tradotta da me -SPOILER DEGLI ALTRI LIBRI): Dopo il supposto tradimento di Séverin, la banda si è spezzata. Armati solo di una manciata d'indizi, Enrique, Laila, Hypnos e Zofia devono farsi strada attraverso gli aggrovigliati ed infestati canali di Venezia, in Italia, per trovare Séverin. Nel frattempo, Séverin deve smorzare i folli capricci del Patriarca della Fallen House e scoprire il luogo in cui si trova il tempio sotto l'isola della peste, dove l'Arpa Divina potrà finalmente essere suonata e realizzare tutto ciò che desidera. A soli dieci giorni prima della morte di Laila, la squadra dovrà affrontare pozzi della peste e balli in maschera mortali, canzoni ultraterrene ed i luminosi scalini di un tempio i cui poteri potrebbero offrire la divinità stessa... ma ad un prezzo che potrebbero non essere disposti a pagare.

E lo so che mettere come introduzione la canzone di Ricky Montgomery è stata una bastardata unica, vi vedo già in questura.

AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Come di certo avrete notato dalla copertina del libro, il terzo ed ultimo capitolo di TGW si svolge interamente a Venezia (ma ci saranno anche delle parti più stimolanti dal punto di vista fantasy che vi faranno andare in posti mai visti prima e anche in altri molto... lontani -e non dico altro per non fare spoiler, io però voglio già piangere dopo aver scritto queste prime righe, ok?) ed io non avrei potuto essere più felice. Se non fosse per quelle due o tre parole scritte in "italiotta" che mi hanno fatto girare le scatole a 360 gradi: Roshani ti prego, tu non sei la zia Maniscalco e questo non è Kingdom of the wicked, R'hllor dammi la forza. 




GIUDIZIO: Eccoci qua, siamo purtroppo giunti alla fine anche di questa trilogia. 
La signora Chokshi è stata davvero brava a seguire tutti gli stati d'animo dei nostri protagonisti, una volta superati gli spiacevoli -ma necessari- fatti dello Sleeping Palace in Russia, facendoci soffrire come dei cani aggiungerei, e a farli convergere tutti verso il punto focale della vicenda, ovvero la preoccupazione per la sorte di Laila... alla quale restano solo pochi giorni di vita.
Ovviamente, come ben sappiamo, il nostro caro Séverin non aveva nessuna intenzione di tradire davvero i suoi amici ma, per il bene della sua amata e sentendosi destinato a qualcosa di più grande nella sua vita, decide di allearsi temporaneamente con Ruslan, così da poter suonare l'arpa, diventare a tutti gli effetti un dio e poter realizzare i suoi desideri.
Il conflitto che si è venuto a creare dal punto di vista emotivo è stato veramente pesante da leggere, perché c'era davvero poco tempo per ricostruire i vari rapporti -che ok, non sono andati perduti, ma ci siamo sicuramente andati vicino- e dire che la situazione fosse stressante per il lettore è un eufemismo, credetemi: ci sono Laila e Séverin da una parte che ti portano avanti la trama sì, ma attraverso l'Angst più totale, con sberle che volano, baci proibiti, carezze ed insulti a destra e a manca; dall'altra invece abbiamo Hypnos che regge la candela a Zofia ed Enrique, miei bambini bellissimi, i quali finalmente hanno avuto un piccolo accenno di sviluppo (dico piccolo con molto rammarico, s'intende).




<<I don't think you're lost. You're just searching for the thing that fills you with light.>>


Dal punto di vista della trama non posso dire che questa conclusione mi abbia soddisfatta al 100% perché le mie aspettative erano molto alte e non mi sono andate a genio alcune decisioni prese dall'autrice: no, non si può parlare di finale aperto per TBB, però ci andiamo molto vicino, perché alcune domande rimangono senza risposta e, secondo me, sarebbe stato meglio mettere in chiaro un paio di cose prima di concludere definitivamente. E per "cose" intendo anche le relazioni tra i protagonisti (non tutti, tranquilli), mi dispiace, ma a me il "detto e non detto" buttato lì non è mai piaciuto. 

COMMENTO SPOILER (evidenziate per leggere): Vuoi farmi una relazione poliamorosa tra Zofia, Enrique e Hypnos? Ce lo fai capire attraverso le intenzioni e le interazioni dei personaggi, non possiamo finire il libro con un punto di domanda grande come la casa di Onassis, quando l'ago della bilancia all'interno del triangolo si è già spostato da una parte precisa!

Ho riscontrato purtroppo un problema di ritmo con questo libro, esattamente come è successo con il primo della trilogia; la fine mi è sembrata sempre molto ricca di avvenimenti, descritti purtroppo in maniera poco chiara, mentre all'inizio si fa sempre fatica ad ingranare la marcia anche se viene dato più spazio alle questioni di cuore, per così dire -perché non si tratta solo di quello. L'abilità innata della Chokshi però sta nel confezionarti comunque un buon prodotto, perché anche due ragazzini dei bassifondi che incontri per sbaglio poi possono diventare due personaggi che alla fine del libro ti fanno piangere tutte le lacrime che hai in corpo. I dettagli di solito non sono importanti ma nei libri di questa scrittrice sì, non c'è storia. Anche se, inspiegabilmente, molte regole di questo sistema magico -forging a parte- restano a discrezione del lettore.




<<"Are you even capable of ordinary love?"
He felt slapped. "What do you mean?"
"I mean that when I go to sleep, I dream of someone who knows which side of the bed I favor, who sits across from me in happy silence, who argues over which dishes belong in which cabinet. Someone whose love feels like home . . . not some insurmountable quest ripped from a myth. Someone whose love is safe . . . Do you understand that?"
He did.
Because that was how she made him feel.
Safe.
He wanted to make her feel safe.
"I can be that person.">>


Ora, venendo proprio ad un commento sulla risoluzione finale di questa trilogia, che cosa posso dire? Beh, sicuramente che ha un senso (cosa non di poco conto di questi tempi) e che tutti i personaggi hanno avuto il finale che si meritavano; è una conclusione veloce ma allo stesso tempo lentissima (fidatevi che ha senso questa frase, una volta letto il libro capirete perché) e qui farei un applauso alla Chokshi perché è riuscita a non risultare scontata e a farmi piangere come una deficiente (that's how you do a bittersweet ending); tutto quello che viene prima di queste ultimissime pagine però per me non ha funzionato benissimo e avrei voluto vedere qualcosa di più perché, alla fine, rispetto agli altri due libri, non ho visto quello step ulteriore che la situazione richiedeva. 
Certo, il passettino è stato fatto con le ultime due righe del romanzo... ed è proprio lì che io mi sono incazzata: perché potevi andare avanti, potevi far dire ai protagonisti di quella determinata scena giusto due parole in croce per chiudere veramente in modo epico... ma così non è stato.
Ciò detto, questo libro se le merita tutte le quattro rose che gli sto per dare, perché ha concluso la saga in un modo più che degno; mi sono innamorata del mondo creato dall'autrice -con questo tipo di magia steampunk versione chic, famiglie con poteri particolari ed enigmi da risolvere- e mi sono affezionata tantissimo a tutti i personaggi, con loro ho riso, ho pianto ed urlato... INSOMMA sono i miei figli e mi mancheranno come l'aria.
Inoltre, è bene ricordare che all'interno di questa saga ci sono un sacco di temi importantissimi e sempre attuali che vengono trattati alla perfezione, come il rapporto con la storia e con i potenti, il lutto per un amico, le malattie mentali, le relazioni... c'è TUTTO.
Perciò andate e leggetene tutti miei cari, noi ci rivediamo alla prossima recensione!



<<If you think what we’re doing is impossible, then let us rewrite what possibility means … together.>>


Voto per il libro: 🌹🌹🌹🌹
Voto per la trilogia nel complesso: 🌹🌹🌹🌹🌹



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