P.S. Facciamo i complimenti alla Rizzoli per la copertina perché -a mio parere- è più bella dell'originale!😍
TRAMA: Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino... Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre...
AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Ci troviamo in un mondo un po' particolare, per farvi capire bene, è un misto tra il calore e l'allegria del carnevale di Venezia e la cupezza e lo stile "gotico" di Harry Potter.
Cosa significa tutto ciò -perché tra un po' mi perdo anche io con le mie stesse metafore-? 😂 Significa semplicemente che l'ambientazione mi è piaciuta un sacco, Caraval non è un semplice circo (infatti avevo subito drizzato le antenne, sperando che la storia si staccasse da The Night Circus e per fortuna è stato così) è un vero e proprio Paese dei Balocchi dove tutto può succedere: tra canali che -appunto- ricordano le calli di Venezia, palazzi tempestati di pietre preziose e sfide da vincere, una più particolare dell'altra, non credo vi annoierete.
Tutte le situazioni bizzarre -e a volte grottesche- cui Rossella deve andare incontro mi hanno ricordato tantissimo la saga de Il mio splendido migliore amico, dove la protagonista Alyssa altri non è che la discendente della famosa Alice (nel Paese delle Meraviglie).
Mi sembra doveroso nominare anche Frozen, perché se non vi si accende la lampadina -dopo aver letto la trama qui sopra- inizio a preoccuparmi per voi: una sorella che sta per sposarsi con uno mai incontrato che va in cerca dell'altra sorella? Aiutata da quello di cui poi lei s'innamorerà? Contando anche che all'inizio del gioco si trovano nella parte dell'isola che ricorda il Polo Nord, se non è questo un riferimento al cartone, ditemi che cos'è!
ROSSELLA DRAGNA: Eccoci qua. Rossella, che nel libro originale non si chiama Rossella ma Scarlett -ormai i nomi sono un optional-, è la nostra "Anna". Lei e sua sorella hanno sempre vissuto con il padre dopo che la madre se ne andò via quando erano molto piccole. Perché? Non ci è dato saperlo, ma non ci vuole un genio a ricollegare il tutto al fatto che il governatore Dragna sia un uomo violento. Per farvi capire con che razza di uomo hanno avuto a che fare le ragazze, mi basta dire che, ogni volta che una sorella combinava qualcosa, veniva punita l'altra al suo posto. Ora, mettendo da parte il fatto che la madre delle ragazze fosse una snaturata per averle lasciate da sole con un padre del genere, c'è da dire che Rossella e Donatella hanno tentato varie volte la fuga dalla loro isola, ma hanno anche causato involontariamente la morte delle persone che le hanno aiutate.
Cosa significa tutto ciò -perché tra un po' mi perdo anche io con le mie stesse metafore-? 😂 Significa semplicemente che l'ambientazione mi è piaciuta un sacco, Caraval non è un semplice circo (infatti avevo subito drizzato le antenne, sperando che la storia si staccasse da The Night Circus e per fortuna è stato così) è un vero e proprio Paese dei Balocchi dove tutto può succedere: tra canali che -appunto- ricordano le calli di Venezia, palazzi tempestati di pietre preziose e sfide da vincere, una più particolare dell'altra, non credo vi annoierete.
Tutte le situazioni bizzarre -e a volte grottesche- cui Rossella deve andare incontro mi hanno ricordato tantissimo la saga de Il mio splendido migliore amico, dove la protagonista Alyssa altri non è che la discendente della famosa Alice (nel Paese delle Meraviglie).
Mi sembra doveroso nominare anche Frozen, perché se non vi si accende la lampadina -dopo aver letto la trama qui sopra- inizio a preoccuparmi per voi: una sorella che sta per sposarsi con uno mai incontrato che va in cerca dell'altra sorella? Aiutata da quello di cui poi lei s'innamorerà? Contando anche che all'inizio del gioco si trovano nella parte dell'isola che ricorda il Polo Nord, se non è questo un riferimento al cartone, ditemi che cos'è!
<<Benvenuti, benvenuti a Caraval! Il più grande spettacolo della terra e del mare. Al suo interno vedrete più meraviglie di quante la maggior parte della gente veda nell'arco di una vita intera. Potrete sorseggiare magia da una tazza e comprare sogni in bottiglia. Ma prima d'immergervi nel nostro mondo, dovete ricordare che è tutto un gioco. Ciò che succede oltre questo cancello potrebbe essere spaventoso o eccitante, ma non lasciatevi trarre in inganno. Proveremo a convincervi che sia vero, quando in realtà è tutta una messa in scena. Un mondo fatto di finzione. Noi cercheremo di coinvolgervi, e voi state attenti a non farvi coinvolgere troppo. I sogni che diventano realtà possono essere bellissimi, ma anche trasformarsi in incubi quando le persone non vogliono svegliarsi.>>
ROSSELLA DRAGNA: Eccoci qua. Rossella, che nel libro originale non si chiama Rossella ma Scarlett -ormai i nomi sono un optional-, è la nostra "Anna". Lei e sua sorella hanno sempre vissuto con il padre dopo che la madre se ne andò via quando erano molto piccole. Perché? Non ci è dato saperlo, ma non ci vuole un genio a ricollegare il tutto al fatto che il governatore Dragna sia un uomo violento. Per farvi capire con che razza di uomo hanno avuto a che fare le ragazze, mi basta dire che, ogni volta che una sorella combinava qualcosa, veniva punita l'altra al suo posto. Ora, mettendo da parte il fatto che la madre delle ragazze fosse una snaturata per averle lasciate da sole con un padre del genere, c'è da dire che Rossella e Donatella hanno tentato varie volte la fuga dalla loro isola, ma hanno anche causato involontariamente la morte delle persone che le hanno aiutate.
Rossella ha accettato il matrimonio combinato con un conte per cercare di sfuggire dalle grinfie del padre per sempre, portandosi ovviamente dietro anche la sorella: tanto di cappello per la decisione, perché "a mali estremi estremi rimedi"... ma sul serio mi devi ribadire il concetto ogni santa pagina del libro?
DONATELLA DRAGNA: La cara Elsa, che vuole a tutti i costi scappare da quel mostro del padre che si ritrova e salvare anche la sorella da un matrimonio molto probabilmente infelice, che cosa mai avrà fatto in tutto il libro? Niente. È apparsa per i primi tre o quattro capitoli e poi puff! Fino alla fine del libro non la vedete altro! Ecco, secondo me, data l'importanza del personaggio, sarebbe stato meglio dare più spessore alla ragazza... ovvio che per esigenze di trama non avrebbe potuto partecipare più di tanto, però l'unica cosa che mi è rimasta di lei è la sua frivolezza e la sua voglia di scappare. Basta. Spero che in Legendary -anche se per il momento non ho ancora deciso se lo leggerò o meno- si possa "redimere" e far vedere a tutti chi è veramente.
JULIAN: È la prima volta che mi succede -e ho pure pensato di avere la febbre ma non è così, ve l'assicuro- di non rimanere entusiasta di un bookboyfriend. Non è assolutamente nella mia lista... ed ora vi spiego perché, sperando di riuscirci al meglio.
Iniziamo dalle cose positive: il suo personaggio parte un po' in sordina, è vero, ma tutto sommato non mi è dispiaciuto per la primissima parte del libro; è bello e sicuro di sé, quindi "vonde", come si suol dire, però poi -per intenderci, una volta varcati i cancelli di Caraval- il sospettino che "qualquadra non cosa", come dico io, mi è venuto all'istante. E se è venuto subito nelle prime trenta pagine, vuol dire solo due cose secondo me: o sono figlia di Jessica Fletcher (da non escludere eh, odio quasi tutti i gialli proprio perché "sgamo" subito il colpevole) o la scrittrice non ha gestito bene l'idea che aveva in mente quando ha costruito il suo personaggio!
Essendo più per la seconda opzione, adesso vi dico tutte le caratteristiche negative che -guardacaso, proprio!- sono speculari a quelle positive. Esatto, perché si parla solo degli addominali di sto' ragazzo!
Julian -il cui nome per buona parte del libro ho pronunciato all'inglese ma ho realizzato dopo che, in realtà, tutti i tizi sono spagnoli e quindi bisognerebbe scrivere <<Julián>>, traduttori Buongiornissimo! anche a voi, ormai avete già cambiato il nome della protagonista, cosa vi costava restare coerenti?- non è altro che un bel ragazzo buttato lì per dare ascolto... letture, nel nostro caso: vi giuro, potevo predire tutte le volte che sbucava fuori nel libro e mi sentivo tipo Maria con i professionisti di Amici quando li chiama sul palco. NON-MI-STA-BENE.
Ricapitolando, come dice la mia idola Mara Maionchi, "Bello, bravo ma per me è no!", proprio perché questo ragazzo non ha uno spessore, tranne forse alla fine del libro dove la sua situazione si chiarisce, con una scena a La Bella e la Bestia <<Ma sei veramente tu?>>, nelle altre parti del libro non mi ha proprio regalato emozioni... ci sono rimasta male.
<<"Mi hai fatto spaventare" disse.
E sembrava non essere l'unica.
La locandiera impallidì mentre sprangava di nuovo la porta.
Julian si avvicinò a Rossella e le posò una mano sulla schiena.
"Come l'hai convinta a farmi entrare?"
"Ehm..." Rossella era riluttante a confessargli la verità. "Le ho solo detto che non era ancora l'alba."
Julian inarcò un sopracciglio, scettico.
"Forse devo averle anche detto che stiamo per sposarci" aggiunse Rossella.
Mia piccola bugiarda, mimò con la bocca Julian.>>
<<A Legend piace organizzare giochi perversi, e uno dei suoi preferiti è far innamorare di sé le ragazze.>>
JULIAN: È la prima volta che mi succede -e ho pure pensato di avere la febbre ma non è così, ve l'assicuro- di non rimanere entusiasta di un bookboyfriend. Non è assolutamente nella mia lista... ed ora vi spiego perché, sperando di riuscirci al meglio.
Iniziamo dalle cose positive: il suo personaggio parte un po' in sordina, è vero, ma tutto sommato non mi è dispiaciuto per la primissima parte del libro; è bello e sicuro di sé, quindi "vonde", come si suol dire, però poi -per intenderci, una volta varcati i cancelli di Caraval- il sospettino che "qualquadra non cosa", come dico io, mi è venuto all'istante. E se è venuto subito nelle prime trenta pagine, vuol dire solo due cose secondo me: o sono figlia di Jessica Fletcher (da non escludere eh, odio quasi tutti i gialli proprio perché "sgamo" subito il colpevole) o la scrittrice non ha gestito bene l'idea che aveva in mente quando ha costruito il suo personaggio!
Essendo più per la seconda opzione, adesso vi dico tutte le caratteristiche negative che -guardacaso, proprio!- sono speculari a quelle positive. Esatto, perché si parla solo degli addominali di sto' ragazzo!
Julian -il cui nome per buona parte del libro ho pronunciato all'inglese ma ho realizzato dopo che, in realtà, tutti i tizi sono spagnoli e quindi bisognerebbe scrivere <<Julián>>, traduttori Buongiornissimo! anche a voi, ormai avete già cambiato il nome della protagonista, cosa vi costava restare coerenti?- non è altro che un bel ragazzo buttato lì per dare ascolto... letture, nel nostro caso: vi giuro, potevo predire tutte le volte che sbucava fuori nel libro e mi sentivo tipo Maria con i professionisti di Amici quando li chiama sul palco. NON-MI-STA-BENE.
Ricapitolando, come dice la mia idola Mara Maionchi, "Bello, bravo ma per me è no!", proprio perché questo ragazzo non ha uno spessore, tranne forse alla fine del libro dove la sua situazione si chiarisce, con una scena a La Bella e la Bestia <<Ma sei veramente tu?>>, nelle altre parti del libro non mi ha proprio regalato emozioni... ci sono rimasta male.
<<Rossella dovette concentrarsi per impedire alla voce di tremare quando alzò lo sguardo sul suo volto in penombra e sussurrò: "Non ho paura dei tuoi segreti".
"Vorrei poterti dire di non averne.">>
GIUDIZIO: Dopo il mio sproloquio sul personaggio maschile della storia che non mi è piaciuto, adesso, nella sezione del giudizio del libro, non posso non dire qualcosa a riguardo del fantomatico Legend. Già dal nome io ero rimasta ipnotizzata, perché -diciamocelo- funziona tantissimo, attira proprio l'attenzione del lettore: il mondo che ha creato è stupendo, la storia della sua maledizione-benedizione ancora di più... però finisce lì. L'alone di mistero non verrà mai dissipato ed io tutt'ora non so se questa cosa mi stia bene oppure no. Da un lato la trovo ingegnosa, perché di sicuro nel secondo libro avremo la possibilità di andare più a fondo sulla questione Legend, però dall'altro mi rode tantissimo non sapere chi sia. Io, devo esser sincera, ero convinta che alla fine avremmo scoperto la sua identità... e invece no.
<<"Che cosa stai facendo?" Legend arrivò con un'andatura spavalda, sfoggiando il suo caratteristico cappello a cilindro di velluto blu e uno sguardo carico d'imprevedibili intenzioni.
"Sto solo cercando di osservare il gioco." Rossella si avvolse di più nella tenda, ma Legend gliela strappò via. La sua mano era fredda come la neve, il suo viso giovane nascosto nell'ombra.
Una sensazione di gelo le ghiacciò le spalle nude.
Legend scoppiò a ridere e le cinse la vita con entrambe le mani. "Non ti ho invitata qui per stare a guardare, tesoro." Avvicinò la bocca alla sua, come se volesse baciarla. "Voglio che giochi" sussurrò.
Poi la scaraventò giù dal balcone.>>
Per quanto riguarda lo stile di scrittura della Garber posso solo dire che non è male, però non è stata così coinvolgente da non farmi staccare gli occhi dal libro, ecco. La mia attenzione andava ad intermittenza stile lucine di Natale!
Mi è piaciuta molto l'idea del vedere le emozioni provate da Rossella attraverso i colori, però poteva svilupparsi diversamente secondo me: io ero convintissima che quello fosse un potere della ragazza rimasto "dormiente" e che entrando a Caraval si manifestasse a pieno, invece niente di tutto questo è accaduto. Insomma, la ragazza si è ridotta a diventare una di quelle persone mezze pazze che vedono il colore dell'aura della gente.
Dal punto di vista del romance sono rimasta a dir poco perplessa: Julian abbastanza insipido come personaggio mentre Rossella ha rotto le scatole per tutto il libro con la storia del matrimonio col conte; secondo lei bisognava addirittura finire il gioco due giorni prima per tornare in tempo a casa per la cerimonia... ma robe da matti! È incoerente sotto ogni punto di vista la ragazza, fino a trenta secondi prima voleva andarsene dall'isola perché il padre era violento, giustissimo eh non fraintendetemi, ma adesso che se ne è liberata vuole tornare indietro per sposare il tizio raccomandato dal padre. LOGICOH.
Fedez riassume il mio stato d'animo nei confronti di Rossella:
A parte questo piccolo dettaglio NON insignificante, tra lei e Julian io la scintilla non l'ho vista. Dove sono i fuochi d'artificio? Dove? L'unica cosa che mi è saltata all'occhio è la frustrazione sessuale della protagonista. E scusate eh, ma certe volte è meglio essere diretta.
Dell'ambientazione ho già detto che sono rimasta veramente estasiata e spero che anche il prossimo libro sia all'interno di questo magico Festival, perché abbiamo visto troppo poco di quello che ha da offrire la magia di Legend... quindi è questo sostanzialmente quello che mi aspetto nel secondo libro, insieme anche al lieto fine -come sempre, ovviamente- per Donatella! Non mi sarà piaciuta più di tanto come personaggio in questo libro, però voglio vedere come si evolve il suo carattere nel secondo e soprattutto capire che succede dopo l'ultimo messaggio ricevuto da Legend!
<<La speranza è un'arma potente. Qualcuno sostiene che sia una forma di magia. Sfuggente, difficile da trattenere. Ma non ne serve molta.>>
P.S. E sì, lo so che ve lo state chiedendo e adesso vi rispondo, è dall'ultima scena del libro che shippo Donatella con Dante.😍
Apro una piccola parentesi: già dal nome una si scioglie -non potevo dire "sviene" perché altrimenti il gioco di parole veniva troppo facile, però ¡Ay, caramba!- poi viene presentato come ex vincitore del gioco, figo, tatuato, che ci prova pure... Rossella, tu non hai capito niente dalla vita. Visto che è un personaggio di finzione mi tocca lasciarlo a Donatella, ma altrimenti me lo sarei presa io! Tornando a noi, vi giuro, mi ha fatto più effetto lui in quelle poche scene che l'ho visto che Julian in tutto il libro! Quindi, cara Garber, dammi più Dante nel prossimo libro, ti scongiuro.
<<E in fondo non le importava di ciò che quei due pensavano di lei, anche se continuava a guardare il giovane con i tatuaggi. Aveva il profilo perfetto per scultori e pittori. Labbra carnose, mascella volitiva, occhi neri come il carbone, sopracciglia folte e scure.>>
🌹🌹
La storia sta andando da qualche parte... ed io voglio essere presente quando il viaggio si concluderà.
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