venerdì 4 settembre 2020

"La ragazza nella torre" by Katherine Arden (La notte dell'inverno #2)

<<I am a snow angel
Makes the bitterness feel romantic
This year there isn't someone to keep me warm
I'm a bad girl with a cuddle and a budding rose>>




TRAMAOrfana e sola, costretta ad abbandonare il suo villaggio, Vasja dovrà rassegnarsi a trascorrere la vita in un convento o a permettere alla sorella maggiore di darla in sposa a un principe moscovita. Entrambe le strade la condannano a una vita in una torre, tagliata fuori dal vasto mondo che invece desidera esplorare. Così sceglie una terza via: travestendosi da ragazzo cavalca attraverso il bosco per sfuggire a un destino che altri hanno scritto per lei. A Mosca, intanto, la corte imperiale è scossa da lotte di potere e tumulti. Nelle campagne alcuni banditi razziano i campi, bruciano i villaggi e rapiscono le fanciulle. Dopo essere partiti per sconfiggere i briganti, il Gran principe e i suoi boiardi si imbattono in un giovane uomo in groppa a un magnifico destriero. Solo Sasa, un monaco guerriero, capisce che il "ragazzo" altri non è che sua sorella, creduta morta dopo la fuga dal suo villaggio in seguito all'accusa di stregoneria. Ma quando Vasja dà prova del suo valore in battaglia, cavalcando con una destrezza eccezionale e con un'inspiegabile forza, Sasa realizza che dovrà a tutti i costi mantenere il segreto della sua vera identità, per salvare la vita dell'unica persona in grado di fronteggiare le forze oscure che minacciano di distruggere l'impero...


A parte il fatto che nel video in questione c'è un cane tristissimo, mamma mia, avevo sentito da poco questa canzone e mi ha ricordato molto la nostra carissima Vasja... quindi, quale momento migliore per utilizzare le suddette lyrics ed aprire un nuovo post del blog, se non questo? E infatti eccoci qua. Pronti? Luci, gente!


Dove eravamo rimasti? Ah già, morti che camminano, un orso molesto, un demone brighella che non dice la verità manco a pagar oro, cavalli parlanti e un padre morto per proteggere la figlia che amava tanto. Beh, questo previously on the Winternight trilogy ha avuto il suo effetto mi pare: breve ma intenso come si suol dire, no?


Andiamo avanti.
In questo libro Vasja diventa full Arya Stark: mi spiego meglio, non Arya dell'ottava stagione di GOT, ma l'Arya che più o meno tutti amiamo dei libri, quella che non vuole sposarsi -sopratutto non vuole andare in convento- e vuole andare in giro a scoprire il mondo. Vasja non dà nemmeno più ascolto a Morozko -che intanto sta diventando sempre più sottone della ragazza che porta il suo talismano mistico- e, visto che è diventata così determinata ad andarsene in giro per la Rus' con solo Usignolo come compagno di viaggio, il demone decide di rifornirla di tutto l'equipaggiamento possibile cosicché non si metta nei guai. Quando però la ragazza si ritrova congelata, dopo neanche due giorni di viaggio, gli tocca rimetterla in sesto con i suoi poteri e le offre pure due o tre lezioni di uso del pugnale -magico, tra l'altro- per difendersi.
Tra i due si può dire sia che le cose non vadano granché, sia che le cose vadano benissimo: da una parte la Arden ci regala scene meravigliose di questi due nella neve che sembrano innamorati pazzi -e lo sono pure solo che non vogliono ammetterlo o, perlomeno, lui non può perché altrimenti diventerebbe mortale e lei è solo stupida come una capra- e dall'altra, dopo due secondi dove sembra che tutto vada per il meglio, ecco che ricomincia la tiritera del "io non voglio stare con te, non voglio appartenere a nessuno, bla, bla, bla" e quell'altro che le risponde a tono "allora vai, fai quel cavolo che ti pare ma guarda te se mi devo preoccupare per una mortale". SIGNORE DAMMI LA FORZA. Ma quanto sono belli però, io non ce la faccio.


<<"Mi hai salvato la vita nella foresta" disse. "Mi hai offerto una dote e sei venuto quando ti ho chiesto di aiutarmi a liberarci dal prete. E ora questo. Che cosa vuoi in cambio da me, Morozko?"
Sembrò esitare un istante, solo un istante. "Pensami qualche volta" rispose lui. "Quando i bucaneve saranno fioriti e la neve si sarà sciolta."
"Questo è tutto?", chiese lei, e poi aggiunse, con onestà: "Come potrei dimenticarmi di te?"
"È più facile di quanto credi.">>


A ciò, in questo secondo libro entra in scena il famigerato mago che vive nella Terra delle Ossa, Kasjan vattelapesca, il quale mi è piaciuto... beh, sin dall'inizio praticamente! Sapete perché? Ora vi elenco tutti i suoi punti a favore: numero uno, non è un personaggio buono ma uno grigio (io parto per la tangente); due, è figo e ha i capelli rossi, quindi mi ha ricordato Dmitri di Anastasia; tre, ha un carattere stupendo da "cattivo ma non del tutto", mi spiego meglio, quando leggerete di lui proverete delle strane sensazioni, come se sapesse troppo, come se qualcosa non andasse ma allo stesso tempo non potete non amarlo alla follia E POI IL FINALE AIUTO CHE PLOT-TWIST; quattro, c'è stato un momento stupendo in cui ho pensato seriamente la Arden scherzasse, perché convinta che avesse riproposto la trope di Shang e Mulan ma in chiave più... beh, come dire, non da cartone animato del sorcio demmerda degli anni '90, if you know what I mean.


<<Vorresti scommettere, Vasja?>>
<<Una scommessa?>>
<<Una scommessa. Ho già avuto modo di assistere alla tua inclinazione a giocare d'azzardo.
<<Se vinco, mi darai il tuo cavallo.>>
<<Un grande premio. Davvero un grande premio. A quanto pare, adesso vuoi diventare un collezionista di cavalli, Vasja. Molto bene. Scommetto il cavallo in cambio della tua mano come mia sposa.>>


In questo libro ci alterniamo tra boschi, foreste, fiumi ghiacciati e... Mosca. Finalmente.


Il mio cervello però pensava di dover dormire molto a lungo, lo confesso, perché all'inizio del libro si parlava solo ed esclusivamente della sorella di Vasja, la nostra Sansa di turno insomma -mamma mia non finirò mai di trovare parallels con GOT per questa saga- e dei suoi figli e di tutto ciò che le è proibito fare ecc, ecc, ecc. 


Per fortuna che a ravvivare la situazione arriva Jon Snow PARDON Aleksander, il prete -è come se fosse alla barriera e lo chiamano "portatore di luce" manco fosse azor ahai raga, vi prego-, il quale deve avvisare lo zar dell'arrivo dei briganti che appiccano incendi nei villaggi e rapiscono le bambine per sport. Insieme a lui, purtroppo, c'è anche la nemesi di Vasja, padre Kostantin, trovato che vagava da solo e senza meta dopo esser stato cacciato dal villaggio natale dei ragazzi (e soprattutto dopo aver avuto un incontro ravvicinato col fratello di Morozko, quindi anche lui può vedere gli spiritelli proprio come Vasja adesso). Tutto ciò era successo dopo cinque pagine di libro circa e già volevo lanciarlo su per il muro, io pensavo che quel cestino ambulante fosse rotolato accidentalmente giù per qualche burrone E INVECE NO. E purtroppo darà ancora problemi a Vasja, visto che si alleerà con un inaspettato nuovo "giocatore", per così dire.


In questo libro Vasja mi è piaciuta tanto quanto non mi è piaciuta.


Eh lo so, sono una persona complicata io, me lo dicono in tanti. Questa ragazza è la protagonista del libro quindi sì, non è sempre SEMPRE stupida e ha dei momenti da badass girl che mi piacciono tantissimo ma... quando si tratta di Morozko non capisce proprio nulla veramente! Vasja si chiede costantemente se tenga a lei veramente, se questo, se quell'altro... MA RAGAZZA MIA: ti sfama, ti dà un tetto -magico- sopra la testa, ti regala un cavallo, ti insegna a combattere, ti scongela tipo The Sims con il phon prima che crepi, ti dice che non vuole tu muoia, ti bacia a tradimento ogni due per tre -E PROBABILMENTE VORREBBE FARE PURE ALTRO MA SI FERMA PRONTAMENTE OGNI VOLTA MANCO FOSSE EDWARD IN TWILIGHT-, ti manda pure gli spettri in ricognizione per vedere se stai bene visto che ti sei messa in testa di fare Marco Polo senza meta -e per questo manco ti ha detto niente, ti ha lasciata andare- E TU CHE FAI? PENSI CHE NON TENGA A TE?!


Non la comprendo, giuro. Poi, quando arriva il momento in cui la ragazza sta facendo girare i cricetini nel suo cervello, ecco che il libro... inevitabilmente... finisce. Morozko si scioglie. È arrivata la primavera, l'inverno è finito, gli Stark sono ancora vivi. E tu resti lì come una patata a guardare la città in fiamme perché la Arden in tutto sto marasma c'ha pure infilato un uccello di fuoco. Cioè non bastava già Morozko? SCUSATEEEE.


Ecco la critica più grande che mi tocca fare alla Arden per questo libro: la trama in sé e per sé mi è piaciuta -anche se la storia di Vasja travestita che va in giro a salvare le bambine dai briganti la vedo comunque un po' forzata-, ovviamente, però questo romanzo non ha portato a nessuna grande rivelazione che già non sapessimo. O meglio, la protagonista ha imparato cose nuove ma noi no, è stata una ripetizione di quello che già sapevamo riguardo la sua famiglia, solo che Vasja ha potuto fare il collegamento in questo libro grazie a sua sorella -la quale, tra l'altro ha una figlia che ha la "vista" proprio come Vasja- che le ha raccontato la storia della nonna vissuta a palazzo anni prima. Stop. Fine. Sipario.


Insomma, qualcuno mi porti il terzo libro alla svelta prima che impazzisca e... signora Arden, cara lei, il mistero va bene, mi piace, ma sarebbe stato meglio iniziare a scoprire le carte in questo sequel. 
Io così ma fate conto che sulla lavagnetta ci sia scritto <<US>>:


Spero in una degna conclusione almeno.
Alla prossima recensione, cari lettori!

🌹🌹🌹🌹

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