martedì 17 luglio 2018

"La scomparsa di Stephanie Mailer" by Joël Dicker

Buonasera miei diletti! Come va? Siete in vacanza al mare, oppure ancora in sessione estiva come la sottoscritta? Bah... poco importa, perché adesso dobbiamo parlare dell'ultimo libro di Dicker!

P.S. Ma la serie tv di La verità sul caso Harry Quebert quando caspita esce?!?



TRAMA
30 luglio 1994. La cittadina di Orphea, stato di New York, si prepara a inaugurare la prima edizione del locale festival teatrale, quando un terribile omicidio sconvolge l'intera comunità: il sindaco viene ucciso in casa insieme a sua moglie e suo figlio. Nei pressi viene ritrovato anche il cadavere di una ragazza, Meghan, uscita di casa per fare jogging. Il caso viene affidato e risolto da due giovani, promettenti, ambiziosi agenti, giunti per primi sulla scena del crimine: Jesse Rosenberg e Derek Scott. 23 giugno 2014. Jesse Rosenberg, ora capitano di polizia, a una settimana dalla pensione viene avvicinato da una giornalista, Stephanie Mailer, la quale gli annuncia che il caso del 1994 non è stato risolto, che la persona a suo tempo incriminata è innocente. Ma la donna non ha il tempo per fornire le prove, perché pochi giorni dopo viene denunciata la sua scomparsa. Che cosa è successo a Stephanie Mailer? Che cosa aveva scoperto? Se Jesse e Derek si sono sbagliati sul colpevole vent'anni prima, chi è l'autore di quegli omicidi? E cosa è davvero successo la sera del 30 luglio 1994 a Orphea? Derek, Jesse e una nuova collega, la vicecomandante Anna Kanner, dovranno riaprire l'indagine, immergersi nei fantasmi di Orphea. E anche nei propri.


Allora... se vi facessi leggere gli appunti che ho dovuto farmi il mese scorso per la recensione di LSDSM vi verrebbe un attacco di ridarella. 
Detto ciò, partiamo con l'ambientazione va'.

AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: In una cittadina sperduta negli Hamptons, Orphea, dalla quale molto probabilmente pure i personaggi di Gossip Girl sono passati, la storia di due agenti (di cui uno che sta per andare in pensione anche se non è relativamente vecchio, signore mio dammi la forza, si vede che non siamo in Italia!) di NY s'intreccerà con quella della vicecomandante della polizia di Orphea. 
E la famiglia Brown. Ed i Padalin. Ed i Bird. Ed i Bergdorf. E gli Eden. E gli Scalini. Ed i critici teatrali. E tutto il corpo di polizia in generale che fa un baffo a quello dei Simpsons.
Un bel casino, non vi pare??
Ma non ci fermeremo qui, oh no, perché ci sarà pure una scappatella in quel di Los Angeles (col senno di poi, se fossero andati direttamente a chiedere aiuto ai nostri Deckerstar, avrebbero risolto il caso in trenta pagine), in vari parchi e laghi e...chi più ne ha, più ne metta. Riferimenti possibili? Beh un po' tutto quello che si sa sui gialli mescolato insieme. Mi spiego meglio: i dialoghi erano talmente ovvi che mi sembrava di averli già letti/sentiti tutti in altri libri/serie tv. E sapete bene quanto per me siano importanti.




PERSONAGGI PRINCIPALI (di cui vi faccio solamente due righe di presentazione):

STEPHANIE MAILER: A.k.a. "La Signora In Giallo" se si fosse chiamata Stephanie e non Jessica e fosse scomparsa nel nulla quattro anni fa, dopo aver smontato in quattro e quattr'otto un caso all'apparenza perfettamente risolto nel '94.




<<"È lei il famoso capitano 100%?" mi chiese in tono ammiccante.
"Pare proprio di sì," risposi, sorridendo. "Ci conosciamo?"
"No. Mi chiamo Stephanie Mailer," disse. "Sono una giornalista dell'Orphea Chronicle".
Ci stringemmo la mano, poi lei mi chiese:
"Le dispiace se la chiamo Capitano 99%?"
Aggrottai la fronte.
(...)
Lei alzò una mano e la portò all'altezza dei miei occhi.
"Cosa vede, capitano?"
"La sua mano."
"Le sto mostrando le dita", mi corresse.
"Ma io vedo la sua mano," ribattei, senza capire.
"È proprio questo il problema," disse lei. "Ha visto ciò che voleva vedere e non ciò che le veniva mostrato. È stato questo il suo sbaglio, vent'anni fa.">>


JESSE ROSEMBERG: Capitano della polizia di stato di New York che vuole andare in pensione per realizzare il sogno della defunta moglie, ossia aprire un ristorante con cucina russa. Il problema è che il giorno del suo addio all'arma si presenta Stephanie, dicendogli che il suo primissimo caso -quello che l'aveva promosso a detective- non è stato risolto correttamente perché Ted Tennenbaum non era l'assassino dell'omicidio avvenuto nel '94.
(Se non si fosse capito nella foto Jesse è Ben Affleck.)

DERECK SCOTT: Amico di Jesse dall'alba dei tempi, sposato con la migliore amica di Natasha, Darla. Vent'anni prima aveva collaborato con lui nelle indagini, ma poi decise di lasciare il lavoro sul campo per dedicarsi a quello d'ufficio. Il motivo? Lo scoprirete da voi.



<<"Cos'è la Notte Buia, signora?" le chiese.
La donna lo guardò con aria spaventata.
"Lei non è di qui?"
"No. Sono un ispettore della polizia di stato."
Le mostrò il distintivo. A quel punto la donna gli disse, sottovoce:
"La Notte Buia è la cosa peggiore che possa succedere. L'avventarsi di una grande sventura. È già successo una volta, può succedere ancora."
"Temo di non capire."
"Quindi non sa niente? L'estate del 1994, l'estate della Notte Buia!"
"Si riferisce ai quattro omicidi?"
La donna annuì, sgomenta.
"Quegli omicidi erano la Notte Buia! E quest'estate succederà di nuovo! Se ne vada da qui: se ne vada prima che la sventura colpisca anche lei e la nostra città. Questo festival è maledetto!">>


ANNA KENNER: Vicecomandante della polizia di Orphea, divorziata, ma con un marito che vuole essere ancora troppo presente nella sua vita e non la lascia mai in pace. Ha una migliore amica, Lauren, che tenta di propinarle appuntamenti al buio vari invece di una "normale" uscita tra donne. Ogni giorno si trova a combattere con le unghie e con i denti per ottenere il rispetto dei compagni dell'arma.




E questo era il focus sui tre personaggi principali, gli altri li dovrete conoscere da voi man mano che vi addentrerete nella storia. Per darvi un'idea di quello che vi aspetta, però, vi lascio con le parole della furba e subdola impiegata di Bergdorf, Alice:


<<Ruota tutto intorno ad un segreto. E l'importanza di un segreto, in fondo, è più in ciò che nasconde che in quello che rivela. (...) 
Consideri i componenti della compagnia: ognuno di loro nasconde qualcosa. Harvey, regista isterico dalla vita sentimentale fallimentare. Dakota Eden, consumata da un male di vivere distruttivo. Charlotte Brown, coinvolta non si sa bene fino a che punto in questa storia, che viene arrestata e poi rilasciata, e che -costi quel che costi- insiste per recitare in questo spettacolo. Perché? E poi ci sono Ostrovski e Gulliver, disposti a farsi umiliare pur di sfiorare con la punta di un dito una gloria fantasticata per un'intera vita. Per non parlare del direttore di una prestigiosa rivista letteraria newyorkese, che va a letto con una delle sue impiegate e si nasconde dalla moglie venendo qui. Se vuole il mio parere, Frank, la questione non è tanto scoprire cosa rivelerà questo spettacolo, quanto sapere cosa nasconde.>>


GIUDIZIO: Se mi chiedessero di descrivere con una sola parola questo romanzo userei "labirinto". Ma non un labirinto normale, nossignore, piuttosto immaginatevi quello di Harry Potter, dove mille mila cose spuntano fuori per impedirti di raggiungere la "coppa Tremaghi" o, nel nostro caso, di scoprire chi abbia ucciso la famiglia Gordon nel 1994.
Cooomunque... iniziamo da quello che penso del libro in sé: come avrete notato, su Goodreads l'ho valutato con tre stelline e magari da un lato voi penserete "Beh, mica male", ma dall'altro io vi rispondo "In confronto a La verità sul caso HQ non ci siamo proprio".
E sì, perché questa storia sarà anche stata un gigantesco labirinto con vicoli ciechi e personaggi a volte improponibili -ma abbastanza particolari che alla fine ti ci abitui-, però non convince come thriller. Questo è stato il libro poliziesco noioso, ma più noioso di sempre: Sherlock Holmes con Moriarty si divertiva di più, ragazzi miei, non so se mi spiego.




Dialoghi prevedibili e fin troppo costruiti. Secondo me a volte non si dovrebbe nemmeno pensare a quello che si scrive, basta semplicemente mettersi a farlo e aspettare che le parole arrivino da sole... invece qui non c'è stato nulla di tutto ciò. Prendete come esempio la signora del pezzo che vi ho riportato sopra, con la storia della Notte Buia: cioè, è una parte importante del libro ok, te lo concedo, però sembrava una scena tirata fuori da un horror di cinquant'anni fa. Ma siccome Dicker è la prima volta che fa "scherzi" del genere mi verrebbe da pensare che qualche fantasma si sia impossessato del suo corpo. Urge una visitina dal medico o dall'esorcista -fate un po' voi- grazie.
E il finale? Ormai ragazzi mi dichiaro QUEEN OF THE UNSOLVED CRIMES e, seguendo l'esempio di Daenerys Targaryen, aggiungerò un nuovo titolo ogni volta che arriverò a scoprire qualcosa di nuovo. Sta di fatto che il titolo che mi sono appena inventata significa che il caso (su chi avesse ucciso realmente i Gordon) l'avevo risolto a metà libro, senza tutta la pappardella accaduta nelle seguenti 200 pagine... che equivalgono -ahimé mi tocca dirlo- a fumo negli occhi.
Lo stile di Dicker è impeccabile -e su questo non mi permetto e non vi permetto di dire nulla di male- perché si legge che è un piacere... ma più che un giallo, andando avanti nel racconto, mi sembrava di stare dentro un episodio di Beautiful. 



No, per fortuna non sfociamo nel romanzo rosa, tranquilli, ma mi sembra giusto far presente che alcune relazioni non erano assolutamente utili al fine della storia in sé. Per esempio, gli Eden: bellissima storia molto toccante, con la povera figlia Dakota pronta per il suicidio e con un padre che vorrebbe recuperare il rapporto con lei... ma a parte il fatto che passassero le vacanze ad Orphea, esattamente, per le indagini, a che cosa sarebbero stati utili? A niente, appunto!
E questa era solo una famiglia... se avete letto il trafiletto che vi ho riportato del discorso di Alice (collocato a circa 100 pagine dalla fine), avrete già capito che gli "intrighi ed i tradimenti" -perché citare Xena una volta sì e l'altra pure è cosa buona e giusta😂- non hanno veramente. MAI. Fine.
La storia d'amore più utile -che avevo pure predetto ad inizio libro ed il nuovo il titolo che mi do in questo caso è DISCOVERER OF SHIPS- e che avrei voluto si sviluppasse un pelino di più, togliendo pagine su pagine a quelle storie inutili e a tutti i flashbacks (che OMG erano un botto e c'era una confusione totale tanto che, ad un certo punto, non si capiva più chi stesse parlando o che tempo fosse) è quella tra... -rullo di tamburi ma tanto so che ci siete arrivati sicuramente-... ANNA E JESSE! Ribattezzati affettuosamente da moi i #KenRose. Carino, no?😍




In sostanza, cos'altro possiamo dire sui nostri tre eroi, i quali a fine romanzo chiamerete squadra 100%? 
Beh, innanzitutto che Jesse riveste perfettamente i panni del bel tenebroso che deve trovare la donna giusta dopo una grave perdita. E ci sta.
Anna è la coprotagonista cazzuta con un passato burrascoso alle spalle che s'innamora -guarda caso- di chi? Del bel tenebroso. E ci sta. 
Ma nella storia questa cosa viene fuori solo alla fine praticamente, ecco perché secondo me andava sviluppata meglio!
Dereck poi è la metà dello coppia Starsky e Hutch, quello un po' più portato per l'azione, che sembra nascondere qualcosa ma che infine si "salva" o si "redime" -come meglio credete.
Sensazione finale post-lettura? Ve l'avevo già detto in uno dei primi libri -vi metto il link se vi volete fare un'idea- che ho recensito per il blog e spero che ve lo ricordiate (stavolta non ho saltato pagine però, tranquilli): <<FILM FRANCESE STRANO>>. 
Mi pareva strano (giusto per ripetersi un po'), in effetti, che nel suo precedente romanzo ci fosse un finale aperto "all'americana" ed ho pregato che ci fosse anche in questo ma... come si dice? Quando meno te l'aspetti... zac! Arriva. 



In conclusione, sono rimasta un po' delusa da Dicker perché mi aspettavo davvero tanto -forse troppo?- quando mi sono ritrovata tra le mani un mattone come LSDSM. 
Considerato che ormai i thriller li ribattezzo tutti D.H.Q. (cioè Dopo Harry Quebert)... insomma... non potete capire il dissidio interiore creatosi, della serie "adoro come scrivi ma la trama sto' giro ha fatto schiffff-"! 
Sembra quasi che lo scrittore si sia seduto un attimo sugli allori -visto che, non si sa quando, ma tra poco vedremo la serie tv di HQ- e abbia detto: "'Fanculo tutti e scriviamo un giallo con un finale prevedibile perché tanto i soldi li ho già fatti con l'altro libro." 



CAPITE IL NERVOSO?
Quindi, storia carina ma senza pathos... non è successo questo, per intenderci:



 E così sono ricaduta nel baratro dei thriller che quando ti chiedono "Com'è stato?" rispondi "Meh".

🌹🌹🌹













Nessun commento:

Posta un commento