Si avvisano i gentili lettori che questa copertina fa venire voglia
di gelato. Anche se io personalmente preferisco qualcosa di più “cioccolatoso”
(prendo il termine dal re del cioccolato, Knam).
TRAMA: Succede in Provenza, d’autunno, stagione che mescola le prime umide
nebbie con un lungo strascico di calore quasi estivo. I borghi e le ville si
stanno vuotando di abitanti e turisti. Ancora un grande evento però si prepara.
Quasi a sorpresa, sul locale campo di aviazione, si terrà il concerto di una
celebre band inglese, i Bebonkers, un po’ per fini umanitari, un po’ per
celebrare il terzo matrimonio di Nick Cruickshank, vocalist del gruppo e
carismatico leader. I preparativi fervono, tutti organizzati con piglio fermo
da Aileen, futura moglie di Nick.In paese c’è una gelateria gestita da Milena
Migliari, una giovane donna italiana che i gelati li crea, li pensa, li
esperimenta con tensione d’artista. Un rovello continuo che ruota attorno
all’equilibrio instabile del gelato, alla sua imperfetta meraviglia perché
concepita per essere consumata o per liquefarsi, per non durare. Milena ha
detto addio agli uomini e convive da qualche anno con Viviane. Un rapporto
solido, quasi a compensare l’evanescenza dei gelati, l’appoggio di una donna
stabile e forte, al punto che, tra qualche giorno, Milena si sottoporrà alla
fecondazione assistita. Eppure, in fondo, Milena non ha voglia di farlo davvero
questo passo che forse non ha proprio deciso.Incerta senza confessarselo,
Milena. Come Nick, che si domanda da quando il suo rapporto con Aileen ha perso
l’incanto dei primi tempi. Così, una rockstar inglese e una ragazza italiana
incrociano i loro destini e nel giro di tre giorni, dal mercoledì al venerdì,
tutto accelera e precipita in un vortice inevitabile ed esilarante.
AMBIENTAZIONE E
RIFERIMENTI POSSIBILI: Piccola città in Provenza, nel 2015. Commedia
francese.
MILENA: Milena, Milena,
Milena… una protagonista davvero insicura di se stessa, delle sue scelte (è
diventata lesbica e non sa se avere un bambino con la compagna), della sua vita
in generale… ma una cosa su cui è sicura c’è: sa che è brava a fare i gelati e
ne fa in quantità industriali senza pensare al risvolto economico… se un gelato
è riuscito male (cosa che non è vera perché “male” per chiunque altro potrebbe
essere “buonissimo” ma non per lei) lo butta senza pensarci due volte, se
un gelato è venuto bene lo vende. Ma anche lì non è detto, perché potrebbe
essere che in quella determinata stagione nessun turista si aggiri per la città
oppure che faccia freddo e l’ultimo pensiero di una persona sia proprio quello
di mangiare un gelato. Nessuno, come tutti penso, la capisce fino in fondo.
Arriva Nick e tutto cambia.
NICK: Ecco, lui se vogliamo
è pure peggio di Milena riguardo l’insicurezza (lo capirete dalle prime
pagine). Si è lasciato alle spalle matrimoni falliti e cinque figli (che
comunque vengono solo citati e non ci sono interazioni di nessun tipo) per
colpa della sua insicurezza e del suo problema patologico, se vogliamo, con le
donne. Stando a quello che racconta sarebbe tutta colpa del rapporto
inesistente con la madre: però grazie alla zia è riuscito ad avere qualche
relazione stabile, ricercando quello stesso carattere nelle donne che
incontrava. Con Aileen è successo proprio così ed è da qualche anno che stanno
insieme ricadendo però nella noia più totale. Quindi perché dovrebbero
sposarsi? Mi verrebbe da rispondere: “Perché non hanno altro da fare”, ma la
verità è che Aileen sembra anche tenere a Nick in qualche modo. Quando Nick
conosce Milena le sue prospettive cambiano: lei è diversa da tutte le altre, lo
incuriosisce, vuole sapere come fa a fare un gelato così buono da racchiudere
all’interno l’essenza stessa della vita.
GIUDIZIO: Sinceramente, concluso
il libro, ero convinta di aver appena visto una commedia francese con Sophie
Marceau. Avete capito? Quei film semplici che trovano un risvolto psicologico
verso la fine o che non ce l’hanno proprio; quei film con un finale strano, che
quando finisce dite: “Boh?” Ecco, la sensazione è stata proprio questa.
Non è che non mi sia piaciuto però, davvero, ho letto troppe pagine sulla
cucina di Jeanne, la cuoca di Nick, e sul gelato di Milena. Troppe. Della
serie: ho saltato delle pagine. PAGINE. Occhio perché non ho scritto FACCIATE. Mi
sono persa qualcosa lungo la strada? No, fidatevi, ho solo risparmiato una
trentina di pagine di noia mortale. Poi, vediamo… la storia d’amore? Beh, ce ne
sono tre che s’intrecciano. Di Nick ed Aileen ho già accennato qualcosa quindi
partiamo da Viviane e Milena. Milena ad un certo punto della sua vita, memore
di tante storie d’amore finite male con gli uomini, decide di punto in bianco
di passare la sua vita con una donna. Perché? Viviane le dà sicurezza, è
pragmatica, risolve i problemi facilmente. Cosa che lei non è mai stata capace
di fare. Cosa succede nel libro, allora? Come è diventata omosessuale in un
giorno, ritorna in poche pagine di libro eterosessuale. Perché? Perché
Viviane, sostanzialmente, era “diventata” un uomo: come dice proprio lei
ad un certo punto una di loro due ha iniziato a comportarsi come tale. Viviane
non era più la stessa che aveva incontrato qualche anno prima ed iniziava,
senza accorgersene, ad essere pressante riguardo la storia della gravidanza.
Vuoi per una cosa, vuoi per un’altra, alla fine a Milena fregava solo del
gelato e Nick era l’unico che la capiva. La coppia dell’anno, caspita. Una cosa
tira l’altra, finiscono a letto insieme e passano un giorno intero a
chiacchierare e mangiare gelato nella casa nel bosco di lui… tutti si chiedono
dove siano andati e alla fine proprio Aileen e Viviane li trovano; ci sono un
po’ di pianti e liti.
Finale aperto.
APERTISSIMO, signore e signori: più aperto di così non si può.
SPOILER ALERT: Nick e Milena
camminano insieme.
<<C’era la
sorpresa continua, in un flusso continuo, e la gioia per la sorpresa. C’era la
meraviglia. Imperfetta, sì, tant’è vero che è finita, e anche malamente; ma
c’era.>>
Bello? Mah, ho ancora
dei dubbi. Ogni tanto mi è piaciuto, perché lo stile di De Carlo è
inconfondibile, scorrevole, invoglia a leggerlo. Questa volta qualcosa non è
scattato per me, però. “DUE DI DUE” resta, a mio parere, il suo lavoro più
riuscito.
🌹🌹
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