sabato 8 giugno 2019

"Le sette morti di Evelyn Hardcastle" by Stuart Turton

Ciao a tutti cari lettori! Oggi vi voglio parlare di un libro che mi ha tenuto impegnata per circa due mesi -con gli esami sempre dietro l'angolo è una tortura-, un libro che mi ha reso ancora più claustrofobica di quanto non lo sia in realtà, un libro che mi ha fatto provare la sensazione di essere costantemente rinchiusa in un ascensore... e di non poter uscire di lì fino a quando non avessi attraversato ogni singolo piano di un grattacielo alto 300 m. Ebbene sì, sto parlando proprio di Le sette morti di Evelyn Hardcastle, scritto da Stuart Turton: insomma, nonostante fosse una "scalata" molto dura da completare, alla fine posso dire con assoluta certezza che ne è valsa la pena.


TRAMABlackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell'alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento - la morte del giovane Thomas Hardcastle - ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d'artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell'attimo in cui esplodono nell'aria i preannunciati fuochi d'artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell'acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L'invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell'acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l'assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House...

AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Vi va se andiamo con le domande oggi? Magari così riesco a raccapezzarmi anche io su quello che vi devo dire... perché ci sono davvero tante cose. Beviamoci su.



Dove caspita siamo e soprattutto in che anno? Non lo so. Blackheath House è l'unico posto che possiamo visitare all'interno del romanzo, il quale si svolge in otto giorni che vengono ripetuti dal nostro protagonista con continui salti temporali.

È un posto reale o di fantasia? Inserire emoji che dice "non ne ho la più pallida idea". Non si capisce veramente dove siamo ma soprattutto "quando siamo" E GUARDATE COME VI CITO DARK! CHE BRAVA CHE SONO. ME LO DICO DA SOLA.😂


Che cos'è questo posto quindi? Lo si capirà solamente dopo la metà del libro, se avete prestato attenzione a tutti gli indizi lasciati dal Medico della Peste (l'aiutante del nostro protagonista) ci arriverete di sicuro.
Perché Aiden ci è andato di sua spontanea volontà? Perché è un cret- no dai, a parte questo, perché come tutti gli uomini un po' di cretinaggine c'è sempre -dietro l'angolo... in agguato... che aspetta di attaccare-, lui scoprirà il perché solo a fine libro. E di conseguenza anche noi. Capite perché questo romanzo è bellissimo? Vi fa pensare una cosa di cui siete sicuri per due pagine e poi TRAC! Ecco che tutte le nostre convinzioni vengono ribaltate manco fossimo in 4 ristoranti: lo chiameremo effetto Alessandro Borghese... e di questo passo comincio a pensare che la follia del libro stia contagiando anche me. 


Cooomunque, la dimora degli Hardcastle vi ricorderà molto quella de La vedova Winchester, solo che si trova in aperta campagna con lago e foresta annessi...


...mentre la festa che si terrà in onore della figlia vi catapulterà nel mondo de Il Grande Gatsby -in quanto a vestiti, musica e modo d'esprimersi. 


Sempre riguardo ai riferimenti possibili non posso trascurare Inception (i pezzi della scacchiera che usano Aiden ed Anna per comunicare richiamano la trottola di Cobb, se ben vi ricordate nel film lui la utilizzava per capire se si trovasse in un sogno oppure no)...


...e Shutter Island (la sensazione che proverete leggendo il libro sarà proprio la stessa del film, non posso rivelarvi altro). Questa gif è semplicemente perfetta però.



AIDEN BISHOP: Allora, ho valutato attentamente se rischiare e mettervi la descrizione di Aiden (cercando di non fare spoiler) o se toglierla completamente per farvi assaporare ancora di più il romanzo.
Ecco, ci ho pensato bene e sono giunta alla conclusione che qualcosina in più rispetto alla banale trama, ambientazione, ecc. ve la devo svelare per forza. Almeno per una comprensione iniziale di quello che andrete a leggere. 
Che cosa possiamo dire del nostro protagonista? Beh, innanzitutto il povero malcapitato si risveglierà in un corpo diverso ogni giorno... certo... ma non sono state menzionate alcune cose importanti: la prima è che oltre a lui ci sono altre due persone che stanno cercando di fuggire dalla casa e che cercheranno di risolvere l'omicidio (loro però non hanno l'ausilio delle reincarnazioni, ogni volta che muoiono si risvegliano e ripartono da capo con le indagini); la seconda è che una di quelle due persone è Anna, una donna che conosce molto bene -anche se non se lo ricorda- per la quale lui prova molto affetto (e non dico altro ma non fatevi strane idee veramente, lui non sa proprio chi sia) e che sostiene che lui l'aiuterà ad uscire di lì perché ha un piano; ed infine la terza riguarda le figure del Medico della Peste, il quale sarà sia antagonista che aiutante di Aiden (gli spiegherà come funziona la casa, le reincarnazioni, i salti temporali, ecc.), e del lacché, colui il quale vuole uccidere tutti gli "otto Aiden"... ma anche i suoi "diretti concorrenti".

Purtroppo il meccanismo dello scambio dei corpi è un po' complicato da spiegare... ma ci proverò comunque, così da avvantaggiarvi nella lettura.
Ricordatevi che il protagonista deve passare almeno 24h in un corpo e solamente dormendo o venendo ucciso potrà cambiarlo; ogni volta che si addormenta durante il giorno, però, finisce sempre nel corpo del maggiordomo (e questo soffre tantissimo nel libro, ma proprio fisicamente, quindi ecco perché considero un po' mona Aiden, dopo una/due volte che ti addormenti vedi di non farlo più!). 
Il tempo scorre in modo strano, se Aiden si addormenta (o sviene) durante il giorno e va nel corpo del maggiordomo, di solito passa poco tempo, non più di dieci minuti; se invece viene ucciso si risveglia nella nuova reincarnazione il giorno dopo, alla stessa ora in cui è avvenuta la morte della persona nella quale si trovava... e questo vuol dire sprecare una buona parte della giornata per svolgere le indagini! Spero di essere stata abbastanza chiara.

La storia di Aidan è davvero molto bella comunque, una volta messi insieme tutti i pezzi del puzzle capirete davvero quanto il lavoro di Turton sia stato minuzioso: posso solo rivelarvi che, alla fine, il nostro protagonista non sarà la stessa persona che è entrata a BH, perché assimilerà alcune caratteristiche da ogni corpo che indosserà, diventando così una persona nuova. Ecco. Frase criptica della giornata. C'è da dire però che l'idea di far provare tutte le emozioni ed i sentimenti degli ospiti anche a lui è stata geniale.
Per quanto riguarda la faccia del nostro protagonista... beh... dovrei mettere l'immagine di otto persone diverse qui sotto! Per spiegarmi meglio, non ci viene mai detto quale aspetto avesse Aiden prima di Blackheath House, perciò mi limito a mettere un Leonardo Di Caprio selvatico che piace a tutti e pace ed amen. Va bene? 


<<"Quante volte abbiamo ripetuto tutto questo?" gli domando.
"Migliaia, ho il sospetto. Più di quante io sia in grado di contarne."
"Allora perché continuo a fallire?"
(...)
"È una domanda sulla quale ho riflettuto anch'io, di tanto in tanto" dice, (...) "Il caso ha avuto un ruolo, inducendola a inciampare quando mantenersi saldo sulle gambe le avrebbe dato la salvezza. Ma ritengo che il motivo principale stia nella sua natura."
"La mia natura?" ripeto. "Pensa che sia destinato al fallimento?"
"Destinato? No. Sarebbe una giustificazione, e Blackheath non ammette simili scappatoie" replica. 
"Nulla di ciò che accade qui è inevitabile, per quanto le apparenze possano far credere il contrario. Gli eventi succedono nello stesso modo giorno dopo giorno perché gli altri ospiti continuano a prendere le stesse decisioni. Scelgono di andare a caccia, di tradirsi a vicenda; uno di loro eccede con gli alcolici e salta la colazione, perdendo un incontro che gli cambierebbe la vita per sempre. Non vedono alternative, e per questo non cambiano mai. 
Lei è diverso, signor Bishop. Ciclo dopo ciclo, ho osservato le sue reazioni nei momenti di bontà e di cattiveria, nelle circostanze fortuite messe in atto dal caso. 
Lei prende decisioni differenti, eppure in certe situazioni cruciali torna a ripetere gli stessi errori. 
È come se una parte di lei fosse perennemente attirata verso il baratro."
"Mi sta dicendo che devo diventare un'altra persona per sfuggire a questo posto?"
"Sto dicendo che ogni uomo è prigioniero di una gabbia che si è costruito da sé.">>


GIUDIZIO: Allora, cosa dire se non "era da tanto tempo che non leggevo un libro così bello"? Già, però non gli hai messo cinque rose Eva, come mai?
Eh... sapete tutti del mio problema con i finali, no? Non ce la faccio proprio a digerirli... o, per essere più precisi, è da molto tempo che non leggo un finale coerente con la storia raccontata nel libro stesso. 
Lasciamo perdere tutte le incazzature per GOT... oggi voglio aprire una non-tanto-piccola parentesi su questo argomento dei finali, perché sono anche un po' stufa di continuare a sentire cose stupide a riguardo... meglio chiudere questa faccenda.



L'happy ending piace? Sì, ovvio. Dipende come lo gestisci però.
Il finale shock -positivo o negativo che dir si voglia- piace? Sì, secondo me sì. Magari non troppo shock, giusto per non causare infarti!
Il finale con cliff-hanger? Bellissimo... se mi continui la saga e non mi lasci ad aspettare 84 anni come Rose di Titanic prima di leggere il sequel!
Eccoli qua, questi appena descritti sono i tre tipi di finali che ci si può aspettare da una storia come si deve.


Adesso prendiamo un esempio che tutti conosciamo: Cenerentola (il cartone della Disney però, non la storia dei Grimm, perché quest'ultima non tutti la sanno). 
Ovviamente Cenerentola finisce con l'happy ending, è sbagliato che sia così forse? Assolutamente no, è una fiaba per bambini, tu hai l'eroina della storia che dopo mille peripezie riesce a sposare il principe, ci mancherebbe altro che non finisca in quel modo, giusto?! Benissimo.
Cosa sarebbe successo se lei, sparo a caso proprio, nel momento in cui stava scendendo le scale per prendere la carrozza e partire per la luna di miele, fosse inciampata e fosse morta? Dal nulla proprio? La storia avrebbe fatto schifo a tutti, dico bene? Esatto. Della serie, lasciami sognare perché questa è una fiaba! Spiegazione dello shock negativo conclusa.
Il finale cliff hanger purtroppo -il più delle volte- coincide con lo shock negativo, quindi non mi addentrerò in quella spiegazione.
Lo shock positivo -come lo chiamo io- potrebbe esser stato questo (TENETE PRESENTE CHE LA MIA MENTE VAGA): Cenerentola in realtà voleva sposare il principe non perché ne fosse innamorata, ma per attuare un colpo si stato, uccidere tutti i regnanti ed instaurare la repubblica, così da garantire una vita migliore per il popolo.
P.S.Vi avevo avvertiti che sarei partita di brutto.😂
Ditemi un po' adesso, questo finale, se non fossimo stati in una fiaba (prestare attenzione a questa frase, grazie) ma in un romanzo contemporaneo, vi sarebbe piaciuto vero? O mi sbaglio?
Bene, se avete seguito fin qua il mio ragionamento...


...adesso potrete capire come mi sia sentita io dopo aver chiuso questo libro: se stiamo parlando di un romanzo che è un misto mare tra il thriller (addirittura io ho etichette diverse per il mio blog perché ce ne sono di sono più tipi) psicologico -in questo caso- ed il giallo (c'è pur sempre il delitto da risolvere), come caspita è possibile che tu mi faccia finire questo libro con un happy ending forzatissimo?! AMERICA EXPLAIN! Cit.
Questa per me non è coerenza! Ok, il personaggio principale ne ha passate di tutti i colori (più tutti i retroscena che scoprirete), si meritava di uscire dalla casa incolume, ecc... non è quello che sto contestando io... quello che non mi va giù è il fatto che nelle ultime dieci pagine ci vengano fornite tante di quelle informazioni da elaborare, le quali ci fanno palesemente intendere che qualcosa andrà storto... e poi bum, il nulla. La storia finisce senza dare altre spiegazioni. Sunshine, rainbows and unicorns.


MA STIAMO SCHERZANDO?!


Ecco perché non sono riuscita a dare le famigerate cinque rose o comunque il bouquet, come invece avevo tanto sperato. Per questo ed anche per il fatto che il libro a tratti diventava noioso -tante, forse troppe descrizioni utilizzate e meno male che nei ringraziamenti in fondo c'è scritto che il soprannome della editor è "assassina di paragrafi"! MA DOVE, MA QUANDO?!😂-, non succedeva niente e poi SPOILER* (leggete a vostro rischio e pericolo a fine post, sotto la votazione). 
Direi che è tutto gente.

🌹🌹🌹🌹

Arrivederci alla prossima recensione!



*SPOILER: Ho detto una mezza bugia prima quando parlavo del fatto che capirete cosa sia BH grazie agli indizi del Medico della Peste... in realtà l'ipotesi finale della prigione a me è venuta sin da subito (credo dopo i primi colloqui che hanno avuto i due riguardo le regole per risolvere l'omicidio ed uscire dalla casa), ma non riuscivo a capacitarmi il perché Aiden fosse andato lì di sua spontanea volontà... voleva forse far evadere Anna in qualche modo? Questa ed altre fantastiche domande troveranno risposta solo alla fine, ANCHE PERCHÉ È TUTTO MOLTO PIÙ COMPLICATO DI QUEL CHE SEMBRA IN APPARENZA. 
Proprio per questo poi, alla fine, visto che non ci viene mai rivelato in che caspita di anno siamo, ho letteralmente perso la pazienza. Almeno dimmi che è un romanzo sci-fi, dico io! Che uffi. Nel dubbio, l'ho inserito anche in quella categoria.

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