Iniziamo bene l'anno con una recensione della fantastica queen Armentrout che, ancora una volta, ci stupisce con un meraviglioso sequel della nostra tanto amata Lux Series!
TRAMA: Il secondo capitolo della saga "Origin", spin off della fortunatissima serie Lux, in cui la lotta tra le due razze aliene degli Arum e i Luxen ha modificato definitivamente la vita sulla Terra. Quando Evelyn ha incrociato la strada di Luc, si è trovata all'improvviso nel mondo dei Luxen - scoprendo di farne parte più di quanto sospettasse. Già, perché i Luxen non sono gli unici ad avere un passato nascosto. C'è una lacuna nella memoria di Evie, ci sono alcuni mesi della sua vita che lei non riesce a ricordare e di cui nessuno è disposto a parlarle. Ha bisogno di scoprire la verità su chi è - e chi è stata. La sua ricerca la porta sempre più vicino a Luc: è lui al centro di tutto. E mentre Evie e Luc continuano la loro ricerca per scoprire chi fossero nel passato e chi sono adesso, tutto cambierà, e non solo per loro.
Come al solito quando si tratta di Jennifer L. Armentrout sapete che la sottoscritta sarà sempre assolutamente di parte, soprattutto se si tratta della mia serie preferita! Invito tutti colori i quali che ancora non si sono approcciati ai suoi libri -vuoi per pregiudizio, vuoi per pigrizia- ad andare a leggerseli tutti.
Nel frattempo vi metto i links per andare a leggere la recensione del volume precedente The darkest star (così potete vedere a che punto eravamo rimasti nella storia di Luc ed Evie) e lo speciale sulla serie Lux (che potrà essere più utile a chi proprio non ha idea di che cosa stiamo parlando anche se, lo devo dire per forza, come abbiate fatto ad arrivare nel 2020 senza mai venire a conoscenza di Daemon
Allora miei cari Luxen/Origin fans come state? È da moooltissimo tempo che aspettavo di leggere il seguito delle avventure di Luc ed Evie o, per meglio dire, Nadia. Eh già, se ben vi ricordate la ragazza, nello scorso volume, ha capito quali fossero le sue origini ed in questo capitolo della sua storia scoprirà molto MA MOLTO altro. Vi dice niente Dark Phoenix? Ecco, tenete bene a mente questo concetto intanto che vado a cambiare il fan casting di questa serie perché sì, stavolta sono proprio giunta alla conclusione che Evie/Nadia è la reincarnazione di Sophie Turner-Jonas. Non ci sono santi che tengano.
Vi ricordate quando vi avevo detto che con il primo romanzo eravamo partiti un po' in sordina e che sicuramente, con il secondo volume, la scrittrice si sarebbe ripigliata ed avrebbe inserito molti nuovi elementi, visto che TDS è risultato praticamente un'introduzione alla saga stessa?! AVEVO RAGIONE. As usual.
Scusate per la frase troppo lunga di prima, l'enfasi ha preso il sopravvento.
Ma torniamo un attimo indietro.
Evie, ormai conscia di aver ricevuto solo menzogne da parte della madre adottiva luxen Sylvia, si avvicina sempre di più a Luc e tra i due purtroppo non saranno solo rose e fiori... ma credetemi sulla parola quando vi dico che i bei momenti ci sono -dire che tra i due c'è della chimica non basterebbe proprio più- e che questa ship, esattamente come tutte le altre della Jen, è stata costruita veramente nei minimi dettagli, tanto da arrivare alla conclusione del libro ed esclamare E ADESSO?!
<<"Non mi piace questa situazione. Io so sempre cosa sta accadendo. Ho sempre le risposte." Si passò una mano tra i capelli. "Stavolta, invece, non riesco a trovare una spiegazione. Mi ricorda..."
(...) "Cosa?"
"La tua malattia." Parlava a voce talmente bassa che quasi non lo udii. "Neanche allora avevo le risposte. Non potevo guarirti. Non potevo fare niente." Piegò la testa all'indietro e sospirò. "È stata l'unica volta in cui ho avuto paura in vita mia."
(...) "Adesso hai paura?"
Un'altra scarica elettrica si riversò nella stanza. Fui percorsa da un formicolio. "Sì.">>
La ragazza non sa esattamente quale creatura sia diventata: non è un ibrido, perché tecnicamente nessun luxen l'ha mai guarita e non si è venuto a creare nessun legame (no, nemmeno con Luc, ricordate che gli Origin non possono trasformare nessuno, essendo loro stessi figli di ibridi e luxen), ma non è nemmeno del tutto umana, visto che il siero Andromeda -realizzato da Dedalo- le ha salvato la vita modificandole il DNA e rendendolo in parte alieno... attenzione però, perché la cosa strana che ha ricevuto molto più peso questa volta -ma che già nell'altro libro mi aveva fatto aggrottare le sopracciglia in stile anime- è proprio il fatto che i rilevatori del governo su di lei non funzionino mai.
QUINDI: non è umana, non è aliena e non è un'ibrida. Cosa diamine è Evelyn Dasher? Adesso faccio la battuta figa, fermi là: lei è... l'ombra infuocata.
Sono passata subito alla questione centrale del libro, scusate, è più forte di me: in questo romanzo veniamo a conoscenza del fatto che Dedalo -surprise, surprise- non è stato distrutto come si credeva e che esiste anche un'altra organizzazione che sta tentando di fermarlo... e con lui anche i suoi esperimenti folli. Il vostro cervello ha capito dove sto andando a parare? No? Ebbene, allora, non mi resta che rivelarvi che Evie, quando era piccola, è stata sì salvata da Dedalo ma, allo stesso tempo, è stata fatta diventare una maledetta macchina da guerra di cui non solo i luxen hanno paura... ma anche gli arum.
Ricordate tutte le misteriose uccisioni nel primo libro? Adesso aggiungeteci una strana epidemia che con una semplice febbre causa la morte delle persone, facendole sciogliere dall'interno oppure spezzare le ossa... ecco. Tutto ciò è da ricondursi ancora una volta a Dedalo.
P.S. Come abbiano fatto i nostri eroi a procedere alla cieca praticamente fino alla fine del libro, dove hanno ricevuto la conferma ufficiale del "ritorno dei cattivi", veramente non lo so. Mi è sembrato un pelino forzato.
Cooomunque... veniamo finalmente a sapere che il siero Andromeda è la vera causa dell'epidemia, dato che, se un corpo non riesce a sopportare i suoi effetti e quindi a mutare, per forza di cose si autodistruggerà. In effetti, ricorda un po' la mutazione della serie principale ma credetemi che qui è tutto molto più amplificato ed il risultato è piuttosto raccapricciante. Che cosa c'è dentro il siero Andromeda allora? Lo scoprirete solo leggendo, signore e signori! Vi basti sapere che, per l'appunto, Evie diventerà proprio una fenice nera (a comando però), più potente dei luxen, degli origin e degli arum messi insieme. E per questo verrà inseguita non solo da Dedalo -che la rivuole tra le sue fila- ma anche dall'altra organizzazione di cui vi ho parlato prima... solo che quest'ultima la vuole mettere a dormire una volta per tutte.
<<La tristezza dilagò negli occhi del generale. "Sei stata programmata per rispondere a una persona soltanto..."
"La smetta di dire che sono programmata!" Scattai in piedi, respirando a fatica. "Non sono un dannato computer! Sono una persona..."
"No, tu sei l'ombra infuocata e lui è la stella più oscura, e insieme porterete la notte più luminosa."
Trasalii.
"Cosa?" esclamò Luc.
Eaton fece una risata roca. "Un messaggio in codice. Così vi chiamava.">>
In generale, posso dire che questo libro mi ha veramente riportato indietro ai bei tempi di Onyx -ed in parte anche di Opal, anche se la fine ci ha fatto soffrire come dei cani- con un Luc un po' rimbambito dalla sua storia d'amore -che mi ha ricordato tantissimo la fase da pesce lesso attraversata da Daemon... tranne nei momenti epici di battaglia, si fa per dire, quelli sono sempre memorabili! E poi le citazioni utilizzate? MA WOW- e con una Nadia/Evie che a poco a poco cresce e diventa sempre più forte, non solo fisicamente ma anche caratterialmente. FERMI LÀ PERÒ, NON IMMAGINATEVI GRANDI COSE.
Storia d'amore bellissima a parte, infatti, devo un attimo ancora riprendermi dal fatto che la Armentrout non sia riuscita a staccarsi dal solito pattern per la protagonista del libro: cara amica, mi dispiace, ma di Katy ce ne sarà sempre e solo una. Non c'è storia. In alcuni momenti del libro, uno in particolare (credo abbiate già capito ma in caso lo scrivo qui, intendo la morte della madre da parte di Dedalo) mi sono sentita anche un po' presa in giro: questo personaggio non riesce proprio ad andarmi giù, forse se non avessi mai letto niente su Katy riuscirei anche a sopportarla ma io così, veramente, non ce la faccio. La ragazza risulta essere solo una pallida imitazione dell'originale. Purtroppo mi toccherà farmela piacere ed accontentarmi dei bei momenti che invece ci regala costantemente Luc. Grazie Jen per averlo inventato.
Verso la parte finale del libro ho urlato con tutte le mie forze per la sorpresona inserita dalla scrittrice, confezionata in un pacchetto in perfetto stile Warm Bodies misto a Divergent. Ho pianto, ho riso e ho sospirato. Non vi dico altro.
Vi avviso poi che il libro termina con una bomba di proporzioni bibliche sganciata proprio nell'ultima frase... e su questa nota molto poco rassicurante vi saluto cari amici, perché mi aspetta un book hangover incredibile da smaltire stavolta.
Arrivederci alla prossima recensione e buona sessione invernale a tutti!
Nessun commento:
Posta un commento