giovedì 28 maggio 2020

The 100 7x02

Buonsalve gente e benvenuti in una nuova recensione di The 100!

P.S. Yep, still no Bellamy.



Ma avete visto la bellezza di questo momento? La fotografia di The 100 è sempre stata pazzesca ma in questa puntata mi è venuto un leggero brividino quando ho visto questa scena. Risultato? Ho stoppato l'episodio per andare ad indagare e... surprise surprise, abbiamo un nuovo direttore della fotografia per quest'ultima stagione, Gerald Packer (che si è occupato l'anno scorso di Van Helsing, tra l'altro).
Bene signori e signori, partiamo col dire che tutti e dico TUTTI gli spoiler trovati su Twitter si sono rivelati veritieri (senza sforare nemmeno di una virgola), perciò sapete che cosa vuol dire questo? Niente Bellamy fino a metà giugno. Con probabile pausa subito dopo l'episodio cinque, che dovrebbe essere, per l'appunto, quello in cui rivediamo il nostro eroe. 


Ma veniamo al dunque: l'episodio si svolge interamente sul suolo di questo nuovo pianeta (che da piccola Hope aveva rinominato Skyring -perché c'è un anello nel cielo obv) ma è diviso in due fasce temporali, la prima con protagoniste Octavia, Diyoza e Hope, la seconda focalizzata sull'arrivo di Hope ventenne (io sto ridendo male perché Madi è la più piccola tra Jordan e Hope nonostante sia nata per prima), Echo e Gabriel. 
Da una parte quindi abbiamo un momento emotional dietro l'altro, con Octavia che si prende cura della piccola fin da quando Diyoza partorisce -proprio come fece Bellamy con lei sull'arca- e si fa chiamare Auntie O (stamattina ho mangiato fette biscottate e lacrime praticamente).






Dall'altra, invece, abbiamo una Hope cresciuta con lo stesso temperamento della madre e della zia che lancia una frecciatina dietro l'altra ad Echo: qualcuno dia una medaglia allo sceneggiatore di questi primi due episodi perché penso che sia un Bellarke sfegatato.

REPERTO A:








 REPERTO B:






P.P.S. Vi prego se sento ancora qualcuno dire che Tasya recita bene lo porto dall'oculista. Guardate qua, impassibile. Fa sempre la stessa faccia. Ma d'altronde, come dico in ogni recensione più o meno, le ha insegnato a recitare Gigi Marzullo.




Dividiamo adesso la recensione in due fasce temporali e andiamo a vedere che cos'è successo, partendo dal presente. Echo (perché Jason si sia fissato su di lei io ancora devo capirlo, aiutatemi) e Gabriel apprendono da Hope (che ha riacquistato la memoria una volta sbucata fuori dall'acqua del lago) che un giorno passato su Sanctum equivale ad un secolo su Skyring (Interstellar vibes) e che la pietra dell'anomalia per funzionare necessita di un codice che è unico per ogni persona. Mentre sono nello casetta dei sette nani Echo si accorge che il caminetto è ancora caldo e i tre incontrano subito dopo un prigioniero che sul braccio ha un conto alla rovescia... vi ricorda qualcosa?


Reference ovunque qui, davvero (In Time). Cooomunque, quest'ultimo indica quanto tempo il prigioniero dovrà passare su Skyring per scontare la propria pena, nel suo caso cinque anni. Il tizio però è diventato anche pazzo per colpa dell'isolamento (dura la vita in quarantena) e dopo una mezza lotta se ne scappa via nel bosco. Hope sa che l'unico modo per poter fuggire da quel pianeta è aspettare che scada il tempo di prigionia, così da poter uccidere i soldati -detti Discepoli- che verranno a prenderlo ed entrare al posto loro nell'anomalia per andare a cercare Bellamy. Skyring si scopre essere perciò un ponte tra due pianeti, Sanctum e Bardo (dove si trova Bellamy).
Esplorando il bosco i tre dell'ave Maria trovano una scena molto macabra di corpi di probabili prigionieri in decomposizione: questi facevano parte della Eligius III e Gabriel deduce quindi che Skyring altro non è che il famoso Planet Beta. Lui poi stacca dalla testa di un soldato (in realtà poi dice che quello è un fisico... ok) un mind drive -VI PREGO BASTA CON 'STI COSI HO PAURA- e quando ritornano alla casetta lo inserisce in un supporto multimediale -che molto convenientemente si era portato dietro da Sanctum. Vabbé, non facciamoci domande. In questa specie di tablet si possono vedere i ricordi della persona che aveva il chip (si vede di sfuggita che c'era ancora inserito quello di Josie... ragazzi, che storia d'amore tragica) e MIO DIO NON CI POSSO CREDERE chi compare sullo schermo? Becca!


Quando mai non c'è di mezzo lei in questa serie?? Becca ci rivela che c'è un caspita di buco nero qui (ecco spiegata l'accelerazione del tempo) e Gabriel intuisce che la pietra -se s'inserisce il codice corretto- può portare le persone in qualsiasi luogo vogliano dell'universo, senza bisogno di cryosleep o menate varie.
Che caro Gabriel innamorato della doc, comunque, ha proprio un gusto per le donne folli questo ragazzo.




E poi? E poi, dopo mezz'ora di tempo in cui Echo e Hope cominciano a parlarsi dopo il ritrovamento della famosa lettera in bottiglia (di cui parleremo tra poco), finalmente Gabriel capisce qual è il codice per attivare la pietra ed esce fuori urlando "Chi ha una penna?!" lasciando incustodito il tablet. Sapete già come andrà a finire questa storia: il prigioniero lo trova, vede il fermo immagine dell'episodio The Bells sul tablet e con un impeto di rabbia lo distrugge sotto gli occhi sconcertati di Gabriel & co. che ancora non aveva visto l'ultimo episodio di Game Of Thrones. E ha ragione lui scusate. Applauso per il prigioniero -che ha visto sicuramente giorni migliori di Alan Parrish- e, una volta capito che i tre dovranno rimanere lì ancora a lungo prima di poter andare a cercare Bellamy, spostiamoci nell'altra linea temporale.

Qui vediamo la piccola Hope crescere tranquilla, a fare disegni, a fare un po' di scuola con mamma Diyoza, a curare l'orto con Octavia dove ritrovano la testa di un morto...


Opsie, forse non così tranquilla. Quando la bimba ha circa sei anni e dopo aver provato inutilmente tutti i giorni a tuffarsi nel lago per raggiungere la luce verde dell'anomalia ed andare via da Skyring, Octavia prende la tuta da discepolo del tizio sepolto e dice addio alla nipotina. Bellissima scena dove Murphy si rivela ancora una volta il preferito dai bambini -ma in realtà lo adoriamo tutti- e poi BAM il tutto si trasforma in una tragedia greca, con Diyoza che fa vedere ad Octavia il casco distrutto che non le permetterà di andarsene; seguono disperazione e pianto per un'Octavia finalmente pronta a chiedere scusa al fratello e a dirgli di aver capito tutto quello che avesse fatto per lei fin da quando era nata. Dopo aver compreso che per lei non c'è assolutamente via di scampo decide di scrivergli una lettera in bottiglia molto toccante e di affidarla alle acque del lago (e all'anomalia).


Solo che questa lettera viene poi trovata dai discepoli (e poi nel presente da Echo), i quali si presentano dopo pochi giorni su Skyring per portare via sia Diyoza che Octavia: quest'ultima, però, prima di andarsene, fa nascondere Hope all'interno della casa e le fa promettere di restare in silenzio finché lei o la madre non fossero tornate. Entrambe purtroppo vengono munite di caschi e portate via, lasciando la piccola completamente da sola (cosa che poi sappiamo non si rivelerà del tutto vera, perché lei farà amicizia con un prigioniero ma dettagli, in quel momento la scena ha messo un po' d'angoscia).

Bene ragazzi, per oggi è tutto da Sadnessland, spero non vi siate annoiati! A presto con la prossima recensione!


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