martedì 2 giugno 2020

"L'orso e l'usignolo" by Katherine Arden (La notte dell'inverno #1)

Ben ritrovati cari lettori! Come state?
Oggi voglio parlavi di un libro stupendo che ho letto in questi pochi giorni che precedono la sessione estiva: L'orso e l'usignolo, il primo capitolo della trilogia La notte dell'inverno firmata Katherine Arden.



TRAMAIn uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l’inverno dura la maggior parte dell’anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alëša tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell’inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può “vedere” e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell’intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l’unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l’Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini. Nell’incantevole scenario della tundra russa, il primo capitolo di una nuova trilogia fantasy. Un’appassionante storia dal sapore antico sull’eterna lotta tra il Bene e il Male.



AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: La vicenda si svolge in un piccolo villaggio della tundra russa e nella foresta circostante, mentre qualche pagina del libro è ambientata a Mosca (prima nel palazzo del principe e poi in un monastero sulle montagne). Come riferimento principale vi è sicuramente la fiaba I dodici mesi (soprattutto per quanto riguarda la "questione bucaneve" e, se come me avete visto quel cartone, vi faccio un applauso, se così non fosse invece vi metto il link qui per capire a che cosa io mi stia riferendo) ma poi si va oltre, si entra nel mondo di Frozen (Il segreto di Arendelle, per la precisione), in quello de Le cronache di Spiderwick (per via di tutti gli spiriti del bosco) e ci sono addirittura dei momenti che ricordano Mulan (perché Usignolo è chiaramente Carolina e noi siamo tutti Mushu con Vasja, capitemi vi prego) e Van Helsing.




GIUDIZIOSecondo voi potevo lasciarmi sfuggire questa stupenda lettura, io che adoro la Russia ed il suo folklore?



Ovviamente no. 
Voi non potete capire quanto sia stato bello questo libro per me. Davvero, non potete. 
Come avete potuto notare non ho fatto alcun focus sui personaggi perché questa storia non è un romanzo al quale siamo abituati, è davvero una fiaba d'altri tempi che si concentra su più attori della storia senza fare un pov diverso per ogni capitolo (però non preoccupatevi perché vi parlerò di quello a cui andrete incontro leggendo questo libro qui sotto). Non manca davvero nulla in questo primo romanzo della serie, c'è un mix perfetto di qualsiasi emozione: amore, paura, felicità, rabbia, dolore... tutto si amalgama alla perfezione senza eccedere troppo nell'una o nell'altra. Lo stile di scrittura della Arden è davvero sublime e anche la traduzione ragazzi... semplicemente perfetta, non ci sono altre parole. 



Allora, detto ciò -che non mi sembra poco ragazzi, ci rendiamo conto che questo romanzo non ha UN difetto che sia UNO?! Nemmeno io ci credo, figuratevi. Ma questa è la situa più o meno dopo aver girato l'ultima pagina, perciò le lacrime mi siano da testimoni:



-cominciamo!
La storia inizia intorno al forno della casa di Marina e Pëtr, dove la balia dei loro quattro figli, Dunja, sta raccontando la storia dei fratelli Morozko e Medved, rispettivamente il re dell'inverno ed il signore delle tempeste. Quella stessa notte Marina dice al marito di essere incinta di una bambina la quale, a detta della donna, "sarà proprio come sua madre" (cioè la nonna della piccola). Chi era costei? Forse una strega, forse un demone, chissà... sta di fatto che, nonostante il marito la preghi di non avere quella figlia perché questo le potrebbe costare la vita, Marina va avanti imperterrita con la gravidanza e, nove mesi dopo, dà alla luce una brutta -ma speciale- bambina di nome Vasilisa. Quel giorno Marina, prima di esalare l'ultimo respiro, fa promettere alla vecchia Dunja di prendersi cura della piccola.
La bambina cresce sotto la guida della balia e dei simpatici spiritelli del bosco, i quali proteggono il villaggio in cambio di qualche offerta. Vasja non sa che solamente lei può vedere quelle creature e da piccola non ne fa mai parola con nessuno, passa le sue giornate nella foresta e nei campi giocando con i fratelli e comportandosi come un maschiaccio.



Il padre però si preoccupa per il comportamento della bambina e decide di volersi risposare con una moglie che possa educarla al meglio: parte allora per Mosca, insieme ai suoi figli più grandi Kolja e Sasha e si reca dal fratellastro della defunta moglie, il principe Ivan. Non vi posso svelare troppo riguardo queste vicende famigliari ma fidatevi, ne vedrete delle belle.
Lì Pëtr non troverà solo una nuova moglie per sé (trattasi purtroppo della figlia pazza del re, Anna, anch'essa dotata della veggenza come Vasja), ma anche un misterioso cavaliere in sella ad un magnifico cavallo bianco (pff chissà chi è davvero non saprei proprio!): dopo che Kolja lo insulta perché voleva acquistare il cavallo del padre e rischia di essere linciato per questo dallo straniero, Pëtr cerca di fare ammenda per il figlio e promette all'uomo qualsiasi cosa. Il cavaliere gli dona allora un ciondolo a forma di fiocco di neve per la più giovane delle sue figlie, lo ammonisce dicendogli che la ragazza non dovrà mai togliersi quell'oggetto e lo rassicura spiegandogli che non correrà mai nessun pericolo.



Quando Pëtr torna a casa con la nuova moglie ed i figli, però, non dà subito il talismano alla figlia ma lo consegna alla balia. Dunja sognerà quella stessa notte il re dell'inverno e farà un accordo con lui: sarà lei a tenere il ciondolo -cosicché la bambina possa vivere un'infanzia spensierata e felice- fino a quando Vasja non sarà pronta per essere reclamata. 
Bene, se non si fosse capito, questa bambina non avrà un'infanzia spensierata e felice. Per quanto un'infanzia in mezzo alla fredda tundra possa esserlo già di per sé insomma. Purtroppo, a turbare la vita della bambina -e poi in seguito della ragazza che Vasja diventerà- non ci sarà solamente la pazza matrigna che vede gli spiritelli in giro per casa, la punisce per qualsiasi cosa, la deride e la insulta, ma anche un prete molto devoto, il monaco Konstantin.
This is him now feel old yet?



Le vibes sono quelle e, se conoscete l'opera o avete anche solo visto il cartone, direi che avete già ben inteso quale sarà il ruolo del prete che diventerà, tra l'altro, pappa e ciccia con la pazza matrigna di Vasja (cerchiamo di capirla comunque questa donna perché il prete è un gran figo e di telenovele spagnole ne abbiamo viste abbastanza). 
Vasilisa, dapprima gentile con l'uomo, cercherà poi di mandarlo via in tutti i modi perché la paura e l'incertezza che instilla nei cuori degli abitanti del villaggio con i suoi sermoni sono troppe e come risultato questi non fanno più offerte agli spiriti del bosco che dovrebbero proteggere le persone dal freddo e dalle carestie. 
In tutto ciò il padre della bambina sarà totalmente succube della moglie e non esiterà a sgridare/ picchiare la figlia nonostante lei non faccia nulla di male. 
Anna diventa sempre più gelosa della figliastra a mano a mano che questa cresce e diventa sempre più bella -attirando gli sguardi degli uomini del villaggio e anche del prete- e così comincia ad odiarla sempre di più, ad affidarle mansioni più faticose e a picchiarla per ogni minima cosa. Vasja non si cura di tutto questo però e nemmeno della gente che inizia a sparlare nel villaggio (la chiamano strega esattamente come la defunta madre), lei pensa solamente agli spiriti della foresta che le insegnano moltissime cose, come arrampicarsi sugli alberi, nuotare agilmente nel fiume, cavalcare ed addirittura parlare con i cavalli.



<<"Eccoti una profezia, fanciulla del mare."
"Perché mi chiami così?" sussurrò lei.
(...)
"Perché hai gli occhi del tuo bisnonno. Adesso ascoltami. Tu cavalcherai dove la terra incontra il cielo. Nascerai tre volte: una volta dall'illusione, una dalla carne e un'altra dallo spirito. Coglierai bucaneve nel cuore dell'inverno, piangerai per un usignolo, e morirai per tua volontà.">>

Un giorno Anna, stanca di tutte le attenzioni che il prete rivolge alla ragazza, impone al marito di trovare al più presto un fidanzato per Vasilisa (oppure di mandarla in convento): Pëtr cade un attimo dal pero perché UNO non si aspettava certo di doverlo fare proprio ADESSO e DUE c'è sempre la questione del talismano da considerare! 
Confrontandosi con Dunja -che gli spiega del sogno avuto anni fa e dell'accordo con il re dell'inverno- decide che sarà certamente meglio per la ragazza sposare un uomo adesso piuttosto che passare la sua vita con un demone.
C'è molta modernità in questo racconto perché Vasilisa non è solo la ragazza che non vuole sposarsi perché non ama il proprio pretendente, lei non vuole sposarsi proprio, vuole essere libera, vuole viaggiare e scoprire il mondo, vuole vivere mille avventure... insomma vuole la vita che potrebbe avere se solo fosse un uomo. La ragazza accetta riluttante la proposta di matrimonio (sicuramente meglio del convento) ma per fortuna riesce ad evitare le nozze all'ultimo grazie al ripensamento avuto dallo stesso promesso sposo (santo cielo è uguale a Gaston de La Bella e la Bestia) dopo che l'ha vista "in azione" diciamo. 



<<Per tutta la vita mi è stato ordinato quando andare e quando tornare. Mi viene ordinato come devo vivere, e come devo morire. Devo essere la serva di un uomo e una giumenta per il suo piacere, oppure nascondermi dietro a delle mura a consegnare la mia carne a un dio freddo e silenzioso. Camminerei nelle fauci degli stessi inferi, se fosse la direzione che ho scelto di seguire. Preferirei morire domani nella foresta piuttosto che vivere cento anni una vita che è stata scelta al posto mio.>>

A tutto questo marasma vi si aggiunge poi la guerra contro il khan e quindi Pëtr e figli vengono chiamati a combattere, lasciando Vasilisa in balia della matrigna e del prete posseduto dall'Orso; in un villaggio infestato dai non morti Dunja inizia a stare male e, prima di morire, consegna il famoso ciondolo alla ragazza, facendole promettere di non toglierselo mai. 



Ecco questo è un po' il riassunto delle prime due parti del romanzo, da qui in poi non posso veramente dirvi più altro perché rischierei di farvi un milione di spoiler! Posso solo dirvi che è proprio in questo punto che la storia comincia a complicarsi ed il ritmo diventa incalzante, ci sono dei momenti di vera e propria "apnea narrativa", a differenza delle due parti precedenti del libro: si vede che la Arden ha voluto prendersi il suo tempo con questo romanzo, che l'abbia in sostanza utilizzato come una vera e propria introduzione per quello che succederà poi nella trilogia de La notte dell'inverno. E a me va benissimo così. Fidatevi, perciò, quando vi dico che non dovete avere fretta se vi sembra che non accadano molte cose all'interno di questo libro e che la fine sia invece un po' condensata. Tutto acquisterà un senso una volta letti i prossimi libri secondo me, ci sono davvero troppe frasi che ce lo fanno capire che sicuramente non sono state messe lì a caso.

E quindi adesso vi starete chiedendo... ma c'è qualche ship in questo romanzo? Io vi rispondo chiaramente di sì, una piccolissima scintilla si è accesa e sono sicura che potrà sciogliere il cuore anche dell'uomo (demone) più freddo dell'intera esistenza. 



<<La cavalla sbuffò. Non c'era bisogno di metterla alla prova. L'Orso lo ha già fatto. Ancora un istante e l'avrebbe avuta lui per primo.
"Be', non l'ha avuta, e dobbiamo esserne grati."
Glielo dirai? gli chiese la cavalla.
"Tutto?" disse il demone. "Di orsi, e stregoni, incantesimi nascosti dentro zaffiri, e il re del mare? No, certo che no. Racconterò il meno possibile. Sperando che sia sufficiente.">>

In conclusione, non vedo l'ora che esca il terzo libro -manca davvero poco- per poter ordinare insieme anche il secondo (dubito di riuscire a resistere una volta letto quello). E voi cosa aspettate?! Andate subito a leggere questo libro!

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