Noi come Clarke durante tutti gli episodi:
Hola gente, come state tutti? Spero bene e che la fortuna possa sempre essere a vostro favore in questa sessione, cari universitari!
Benissimo! Ora, bando alle ciance e ciancio alle bande, vediamo di ricapitolare un attimo cos'è successo la settimana scorsa.
Nel sesto episodio di The 100 seguiamo tre diverse storyline e due linee temporali. La prima è quella di Octavia/Diyoza/Hope/Gabriel/Echo e Clarke/Raven/Miller/Jordan/Nylah che si trovano rispettivamente su Bardo e Nakara (il famigerato pianeta cimitero, dove il tempo scorre come su Bardo in teoria, per questo non ho distinto le linee temporali), la seconda è quella di Sanctum con Indra, Murphy ed Emori.
Partiamo dagli eroi che hanno appena toccato il suolo ghiacciato di Nakara e con un bel <<BELLAMY>> urlato a pieni polmoni da Clarke -e convenientemente tagliato nello sneak peek dell'episodio, Jason sei proprio un clown, finiscila con 'ste bambinate: la biondina ritrova subito l'intelletto che sembrava aver perduto nei precedenti episodi -quando non s'era manco fatta due domande su dove potesse essere finita la sua dolce metà- e capisce che non è proprio possibile che i suoi amici siano sopravvissuti su quel pianeta privo di vita; Raven, allora, visto che è l'unica a portare il casco dei discepoli, (vi prego, io sto ancora pensando al fatto che avrebbero potuto tranquillamente fregare le tute a quelli morti nella puntata precedente) viene incaricata di cercare la prossima pietra dell'anomalia che li possa portare da Bellamy, Octavia e co. Salta fuori che la pietra si trova all'interno di un nido di ragni o, per meglio dire, quello che in apparenza sembra un nido di ragni (velenosi aggiungerei)... avete presente la scena in cui Sinbad si ritrova in un'isola che poi si scopre essere un mostro gigante? Ecco, qui è andata più o meno allo stesso modo, solo che il presunto nido si è scoperto essere un apparato digerente di una qualche strana creatura! Che schifo. Sta di fatto, comunque, che abbiamo finalmente il momento che stavo aspettando dalla stagione 5, ovvero una scena dove Raven e Clarke si confrontano e dove la prima chiede scusa -più o meno- all'altra perché ha capito che in fondo lei non è mai stata costretta a prendere delle scelte tanto difficili quanto quelle dell'amica e che solo quando si è trovata a farlo in prima persona ha potuto comprendere il grande peso che si è sempre portata sulle spalle Clarke. "I bear it so they don't have to"... che dire raga, se ci fosse stata quella frase avrei pianto davvero tutte le mie lacrime, però mi accontento della pace fatta e dell'abbraccio Princess Mechanic. Ci voleva proprio questa scena.
Poco dopo, le due vengono salvate da Miller e tutti quanti scappano dentro l'anomalia. Ah già, dimenticavo, Raven ha scelto il pianeta giusto stavolta, perché ha selezionato Bardo, cioè il pianeta che come simbolo ha quello della Second Dawn. Yeee, vecchi amici di cui non sentivamo la mancanza, stiamo arrivando!
In quel di Sanctum, intanto, Indra è alle prese con una Madi in piena crisi adolescenziale, la quale non ne vuole proprio sapere di tornare a fare la Heda... lei vuole solo divertirsi e vivere una vita spensierata come una ragazzina normale. A prova di ciò, Jason ha pure inserito l'ennesimo personaggio per farci empatizzare con la situazione: senti un attimo Jason, un conto è avere una bambina traumatizzata da descrivere attraverso un copione, un conto è avere tutto un altro personaggio tra le mani. Non lo so ragazzi, secondo me lei era una vera badass già quando l'abbiamo conosciuta nella s5 senza la fiamma, ora non mi sembra nemmeno più quella ragazzina.
Mah... andiamo avanti. Rissa a parte con il popolo dei terrestri, Indra capisce che non può forzare la piccola a fare qualcosa per cui non è minimamente pronta e decide di diventare lei il comandante dei Wonkru. Ed io adoro Murphy sempre di più.
Su Bardo intanto vediamo che cos'è successo durante il periodo di prigionia di Diyoza - quanto adoro quella donna ragazzi-, la sua fuga dalla cella e la conseguente reunion con Hope ed Octavia nei corridoi del palazzo sotterraneo. Quando madre, figlia e zia si sono riabbracciate ho pianto tanto, ve lo dico.
Però poi è ricomparsa nell'inquadratura l'allieva preferita di Gigi Marzullo e mi è ritornata l'ulcera. "Bellamy is dead" OK NON CI CREDE NESSUNO MA TU CONTINUA TI PREGO NON VORREI CHE TI SUICIDASSI MA SE DOVESSE PER CASO CADERTI UNA SPADA SUL PIEDE SAREI CONTENTA. Scusate il flusso di coscienza.
Detto ciò, incontriamo nuovamente il nostro caro bellissimo stupendo cucciolino Levitt -il secondo uomo che deve fare il bidello per colpa di Octavia dopo Bellamy insomma- il quale indica ai nostri eroi la strada verso l'uscita dalla struttura. Ed abbiamo quindi questo momento magico che termina di nuovo con un pugno in faccia richiesto dallo stesso Levitt:
P.S. Comincio a credere che abbia qualche tendenza sospetta pure lui. Cosa fanno su Bardo? Hanno la stanza dei giochi da qualche parte? Mmm. No, adesso, a parte gli scherzi, è tutto talmente bello tra questi due che so già che lo Sheperd sarà lui. LO SO. Magari venissi smentita e lui fosse solamente un assistente del capo che si pente e che poi si allea con Octavia e gli altri... ma dubito seriamente.
L'episodio si conclude con i cinque che si avvicinano alla porta d'uscita indicata da Levitt, dalla quale sbuca un flower designer ultra ottantenne: Gabriel s'insospettisce perché il signore dice loro che all'esterno della struttura l'aria è irrespirabile, però allo stesso tempo Octavia si fida di Levitt e dice di proseguire; Echo allora si spazientisce ed uccide il vecchietto gettandolo da una parte. Ad un certo punto, Gabriel, probabilmente stufo di tutte queste morti ma ancora più probabilmente preoccupato per la loro sorte in generale, tramortisce i compagni perché non possano scappare e tutti vengono poi catturati dai discepoli.
Siamo sempre alle solite gente, qui non vige il motto <<nessuno si salva da solo>> ma <<nessuno si salva senza Clarke>>.
Alla prossima recensione gente, may we meet again.💕
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