lunedì 15 ottobre 2018

"L'amore è sempre in ritardo" by Anna Premoli

Ciao a tutti!
Oggi parliamo di un nuovo romanzo targato Anna Premoli, si chiama L'amore è sempre in ritardo e sì, bravissimi, è quel libro che tanto abbiamo aspettato riguardo la storia d'amore tra Alex e Norman!



TRAMAI primi amori sono di solito un dolce ricordo, capace di far sorridere. Non per Alexandra Tyler: Norman Morrison, il migliore amico di suo fratello Aidan, l’ha rifiutata senza tante cerimonie dopo che lei ha trascorso l’adolescenza a corteggiarlo e a comporre per lui terribili lettere d’amore in rima. Ogni volta che lo vede – anche ora che è una donna adulta e sta finendo un dottorato in Geologia alla Columbia – non riesce proprio a controllare il malumore. Le sue storie sentimentali sono state tutte un fallimento. E la colpa, secondo Alex, è proprio di Norman. Quando, stanca di incontri poco entusiasmanti, decide di prendersi una sacrosanta pausa dal complicato mondo degli appuntamenti, Norman, altrettanto stufo di pranzi tesi in casa Tyler, le propone una tregua: lasciarsi il passato alle spalle e provare a comportarsi in modo almeno amichevole. Alex non può tirarsi indietro di fronte a quella che per lei suona quasi come una sfida: trattarlo in modo cordiale in fondo non dovrebbe essere così difficile. O almeno, questo è quello che crede… 


Immagino vi ricordiate benissimo dei nostri amati Aidan e Laurel... giusto? E, se così non fosse, andatevi a rinfrescare la memoria cliccando qui (scorrete fino al numero 4).
Dato che poi Norman viene costretto ad uscire con una delle amiche di Laurel, vi consiglio anche di dare un'occhiata qui.

AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Beh che dire follettini e follettine, siamo sempre in quel di New York, dove sono state ambientate anche le avventure di Aidan, Laurel, Julie, Terry e compagnia bella (e per compagnia bella leggasi "circolo delle scrittrici pazze"). Scusate ma almeno una volta nella vita dovevo esordire così.😂
Cooomunque, trash a parte, l'ambientazione non è solamente New York, perché buona parte del libro sarà sostanzialmente in territorio... montanaro.
Come riferimenti invece ho brancolato nel buio fino a qualche giorno fa, quando improvvisamente mi sono ricordata di un carinissimo film la cui protagonista mi ha fatto venire in mente proprio la nostra Alex: sto parlando di Flipped - Il primo amore non si scorda mai.






ALEX: Ecco la sorellina piena di energie di Aidan, quella che all'apparenza sembra molto superficiale e menefreghista, ma che in realtà si rivela essere la protagonista che non ti aspettavi. Dolce, comprensiva, esuberante, divertente, sprezzante del pericolo... ci sono tanti aggettivi per descriverla, certo è che la pazienza potrebbe essere la qualità più importante che si ritrova... insomma, non è da tutti voler "aspettare" il primo amore per più di dieci anni! Quell' "aspettare" l'ho messo volutamente tra virgolette, perché lei sì ha aspettato Norman, ma platonicamente parlando... ehm, mi sono fatta capire vero?




<<"Lo mangi quello?", gli domando indicando il pancake sopravvissuto al mio attacco di fame. Credo che lui ne abbia presi due, mentre io me ne sarò fagocitata almeno cinque.

"No, fa' pure", mi dice avvicinandomi il piatto.
"Perché sono la festeggiata, eh?"

"Alexandra, ti darei l'ultimo pancake anche gli altri trecentosessantaquattro giorni dell'anno", se ne esce a un certo punto, facendomi andare di traverso il boccone che stavo masticando.>>


NORMAN: Norman non mi ha conquistata per niente e mi dispiace tantissimo doverlo ammettere, credetemi! È la prima volta che succede con i book boyfriends inventati da Anna, ma probabilmente la verità è che è umana anche lei e può sbagliare, vero? D'altro canto, c'è da dire che a molte altre persone potrebbe piacere più di quello che è parso a me... però, veramente, non mi sono venuti i brividi o che so io quando leggevo quello che lo riguardava. Se non forse sensazioni quali "sonno" oppure "disperazione", perché quell'uomo è un pericolo ambulante. Per quanto riguarda il finale... ecco, direi che quello è stato il momento in cui si è un attimo "redento" per tutte le cavolate che ha combinato, oltre forse ai momenti Giulia Passione Chef che ha avuto durante tutto il libro.




<<"Uomo-isola", ripete incredulo.

"Ma sì... quel tuo atteggiamento da basto a me stesso, lasciatemi soffrire in pace... anche perché continuo a non comprenderne la ragione: perché diavolo vuoi soffrire? Norman, non so se te l'hanno mai detto prima, ma non si vince alcun premio a stare male. Si sta solo male, in tutta la sua enorme banalità. Punto."
Inclina la testa di lato e mi osserva a lungo. "Corretto."
(...)
"...Non ti sto dicendo di abbracciare il movimento menefreghista ma solo di trovare un modo per vivere bene e magari, se capita, sorridere di più".
"Tu mi fai sorridere.">>



GIUDIZIO: Rispetto agli altri libri della Premoli questo qui avrà solamente tre rose. Già. Non raggiunge nemmeno la quarta direte voi? Mmm... no. Perché? Troppa aspettativa iniziale? Troppissima, ecco qual è la risposta. La signora Longari ci ha fatto attendere una vita e mezza -per certe culture sarei potuta persino resuscitare prima di poter leggere il libro- e poi mi ritrovo con questa cosa qui? No, no e no. Ormai io ho degli standard piuttosto alti quando si tratta dei suoi libri e gradirei che venissero rispettati, ecco tutto.
Tra l'altro, le tre rose questo libro se l'è conquistate per merito soprattutto dello stile della Premoli -che adoro, infatti il libro si fa leggere che è un piacere come sempre-, dei dialoghi -quelli con gli altri personaggi però, non tra i due piccioncini- e della trama in generale che è abbastanza carina -se non contiamo ovviamente il fatto che Norman sia un completo deficiente-.
Com'è possibile che i dialoghi (una delle parti più importanti di una storia per me) tra i due innamorati mi siano parsi così... scarsi -a voler trovare una parola che renda bene l'idea-? A saperlo, non starei qui a chiedermelo! Ma guardate che sono la prima ad essere scioccata e questo è stato il colpo più basso, se così lo vogliamo definire, almeno secondo la sottoscritta.
La storia di Alex e Norman mi è apparsa carina ma alquanto piatta, non è una di quelle vicende sulle quali fantasticare o che ti farebbero sorridere così dal nulla quando sei in autobus, ecco.
C'è anche da ammettere che, effettivamente, il mio voto basso potrebbe dipendere dal fatto che i miei gusti personali non vedano di buon'occhio i romanzi dove l'amore non nasce pagina dopo pagina. Che ci volete fare però? È più forte di me! Quella di Alex mi è sembrata solamente una grande ossessione risolta con il cambio d'idea da parte di Norman (anche se in realtà le idee ce le aveva chiare da un bel pezzo, era solo troppo timido per parlarle) a fine libro. Stop. No passione, no ansia, no palpitazioni. Cos'è questa vita? La parte più emozionante del libro è stata la scalata della montagna, fioi. Dai.
In conclusione: dialoghi poco coinvolgenti, piattezza generale della storia, bello stile di scrittura, bei personaggi tranne uno. Visto che le tre rose sono più che sufficienti alla fine?
Speriamo meglio per il prossimo libro! 
A presto😘




<<"Dico che ogni tanto hai delle idee brillanti..."
"Solo ogni tanto?"

"E cosa diavolo vuoi? Avere sempre ragione?" E poi lo bacio.>>



🌹🌹🌹

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