mercoledì 11 marzo 2020

"Molto amore per nulla" by Anna Premoli

<<Perché sospirare donne,
perché sospirare?
Da sempre l'uomo
non fa che ingannare,
di questa o di quella
infido amante,
a nulla rimane costante.
Cessato dunque
il pianto e il soffrire
e l'uomo con gioia 
lasciate fuggire.
Siate felici,
lamenti e sospiri
mutando sempre
in allegri raggiri.>> 

(Molto rumore per nulla, William Shakespeare)

Per la serie "tutto ciò che Anna Premoli scrive deve essere assolutamente letto", ecco che oggi andiamo a parlare dell'ultimo romanzo Molto amore per nulla! e TANTISSIMI AUGURI IN RITARDO A TUTTE QUANTE!



TRAMAViola Brunello ne ha abbastanza degli uomini. Soprattutto di quelli che pensano di poter sfruttare la sua brillante intelligenza per i propri scopi. Avvocato d’affari e con uno studio avviato da poco, Viola non vuole perdere tempo a inseguire sogni romantici che in fondo al cuore ritiene del tutto irrealizzabili. Preferisce concentrarsi sulle sfide lavorative e sulla sua famosa “lista”, quella che ha compilato in una serata dall’elevato tasso alcolico. Sebbene l’idea sia nata per caso, ben presto Viola si lascia entusiasmare dall’idea di eliminare tutti i punti della sua “bucket list”: è così che decide di buttarsi in avventure che non pensava potessero proprio fare per lei… Una cosa è certa: le sfide filerebbero più lisce se Lorenzo Vailati, uno dei partner di una società che le ha da poco affidato un incarico, non avesse scoperto a sua volta il contenuto della lista e non ne fosse rimasto intrigato. Perché Viola ne ha abbastanza degli uomini. Di tutti, ma soprattutto di quelli come Lorenzo.

Quando esce un libro di Anna sai già che l'unica cosa che puoi fare è mettere via qualsiasi altro romanzo tu stia leggendo e buttarti a capofitto nella sua nuova e divertentissima storia, perché altrimenti verrai continuamente distratto dal vedere quel libro sul comodino (o sul Kindle), il quale ti chiamerà esattamente come le sirene con Ulisse.
Dal canto mio questo discorso vale anche per le recensioni, ho infatti messo in pausa la double di Legend/Finale della Garber per permettervi di conoscere questi nuovi personaggi... che poi, in realtà, tanto nuovi non sono!
Tra poco arriverà anche l'anteprima di King Of Scars, non vi preoccupatevi!

AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Milano, 2020. Prima del Coronavirus. E qualche collina dove si produce il Barolo. 
Come volevasi dimostrare -e andatevi a leggere pure l'altra mia recensione sul precedente libro cliccando qui-, Anna non è riuscita a lasciar andare la spumeggiante signorina Viola Brunello per la sua strada e ha deciso, per nostra fortuna, di scrivere un libro tutto per lei e la sua conquista... e di chi altri poteva trattarsi se non di un noto finanziere migliore amico del fidanzato della sua migliore amica -... ci siamo con i giri di parole che neanche quando ti chiedono di spiegare la trama di Beautiful-? Ebbene sì, sto proprio parlando di Lorenzo "Casanova" Vailati! 
Riferimenti possibili -se non fosse stato abbastanza chiaro dal gioco di parole del titolo e dalla citazione utilizzata all'inizio del post- sono Molto rumore per nulla di Shakespeare ed il film Non è mai troppo tardi -The bucket list.



*Ecco ed è da qui in poi, chi mi segue su Twitter sa, che la recensione si era cancellata!

VIOLA: Viola è la protagonista femminista per eccellenza, di quelle che "io non ho bisogno del tuo aiuto mi arrangio da sola VAI VIA". Dire che l'ho adorata è poco e sinceramente mi è dispiaciuto molto vedere come la questione della bellezza l'abbia afflitta così tanto lungo tutto il romanzo: la cosa bella -scusate il bisticcio- è che la nostra cara Premoli è riuscita a trattare ancora una volta un tema estremamente delicato nei suoi romanzi, riuscendo ad essere seria ma allo stesso tempo divertente. Credo sia impossibile sapere come sia capace di farlo in ogni sacrosanto libro. Ma a noi va bene così.


Per il resto dovete sapere solo che la ragazza in questione ne farà passare veramente di tutti i colori al povero finanziere -è anche vero che non si va a sbirciare nelle borse altrui, maldito- e quella benedetta bucket list servirà a far conoscere sempre di più i due e a farli avvicinare quel tanto che basta per far prendere fuoco per bene alla scintilla che già era scattata in Un disastro chiamato amore


<<Se ho capito qualcosa in tema di avvenenza è che le persone attraenti tendono sempre a sminuire l’importanza del fattore estetico quando parlano di attrazione. È come se per loro fosse qualcosa di assodato, come se fosse un punto di partenza ovvio su cui non perdono nemmeno tempo a riflettere. E forse è davvero così. Se si è attraenti. Non lo è per nulla, invece, se si è in qualche modo carenti dal punto di vista estetico. E – mi spiace immensamente doverlo dire dopo aver passato una vita intera a lottare per la parità in ogni ambito – ma per le donne è molto peggio che per gli uomini: un uomo scarsamente attraente troverà sempre il modo per farsi notare, compensando con spirito o carattere, riuscendo persino nell’impresa di far capitolare donne molto piacenti. Una donna poco avvenente, invece, difficilmente riuscirà a riscattare la sua mancata bellezza esteriore; se ha carattere, si dirà che ne ha troppo, e se è divertente, spesso lo sarà a tal punto da far innervosire il suo partner. Per non parlare di intelligenza; è una di quelle caratteristiche femminili che piacciono più a parole che nei fatti. Per la serie, tifo per la pace nel mondo e apprezzo le donne intelligenti. È uno slogan politicamente corretto. Ma da qui a scegliere davvero una donna per la sua testa – e solo per la sua testa – ce ne corre…>>


LORENZO: Lorenzo è un deficiente patentato, un casanova abituato a vedere una fila di ragazze fuori da casa sua ed ad avere solo l'imbarazzo della scelta tra modelle o famose imprenditrici digitali. Beh insomma concedetemi la battuta, in fondo siamo sempre a Milano, no?
Cooomunque, Lorenzo potrà anche essere accusato di tutto ciò che ho detto fin prima, però è anche un tenero cucciolotto (mezzo veneto - mezzo friulano poi) che aveva DAVVERO bisogno di sbattere la testa contro un'altra capoccia dura tanto quanto la sua per capire che cosa sia il vero amore. Ovviamente la testa in questione è quella di Viola e, anche se all'inizio lui non pensava di potersi sentire attratto da una ragazza come lei, una di quelle che non pensa minimamente a capelli/trucco/vestiti vari, alla fine rimane completamente folgorato dalla personalità della biondina e BAM. S'innamora di brutto -ma una di quelle cotte che veramente non ti riporta in vita dallo stato di pesce lesso neanche Gesù Cristo e cammini ad un metro e mezzo da terra, per intenderci- e viene preso costantemente in giro dai suoi amici (il più bastardo di tutti resta Edoardo comunque).


<<" (...) Farò un nome, uno soltanto, e tu mi confermerai se ci ho preso o meno: Viola". 
Mi serve tutta la forza di volontà possibile e immaginabile per non reagire al suono del suo nome. "Viola cosa?", fingo di non comprendere. 
Ludovico appallottola un foglio e me lo lancia in faccia con forza. "Cosa ho appena finito di dire? Niente cazzate!". Sollevo le mani in segno di resa. "Una volta avevi molto più charme…". 
"Siamo d’accordo. Si tende a perderlo dopo un divorzio come il mio. E comunque Edoardo avrebbe fatto di peggio. Sei avvisato. Ti è andata bene ma non tirare la corda", mi minaccia. 
"Perché, vi siete giocati questo discorso ai dadi?", chiedo ironico. 
"No, abbiamo estratto"
(...)
"E va bene… non dirmi nulla, è un tuo diritto. Però, oltre a piagnucolare e disperarti, hai fatto altro?" 
"Tipo?" 
"Voi belli non siete davvero abituati al gioco duro, mi sa… Avete la vita troppo facile", ride. 
"Come vedi, in questa vicenda l’aspetto estetico è stato solo un ostacolo", mi permetto di fargli notare. 
In quel preciso istante la testa di Edoardo compare sulla porta. "Allora, scoperto qualcosa?", chiede a Ludovico. Non ci prova nemmeno a fingere di essere passato per puro caso. 
"Poco, molto poco. Il nostro uomo invoca il diritto di soffrire in silenzio, a quanto pare", gli risponde l’altro con un tono piuttosto ironico. 
"Stronzate. Punto primo, perché l’amico non è affatto silenzioso: i suoi sospiri sono rumorosi. Punto secondo, perché la privacy l’abbiamo salutata da tempo. In questo preciso istante ogni possibile applicazione installata sui nostri telefoni sta registrando – e anche trascrivendo – il testo di questa inutile conversazione. Ergo, diamo materiale valido ai signori della tecnologia made in USA…". Edoardo. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.>>


GIUDIZIO: E quindi, vi starete chiedendo, che cosa pensi di questo romanzo Eva? Beh ragazzi, io non ho veramente più parole, non posso far altro che urlarvi di andare a leggerlo! Se non sapete cosa fare in questo periodo di quarantena poi mi sembra il minimo, no? Give it a try.
Ho riso tantissimo, merito certamente di tutte le schermaglie tra Viola e Lorenzo (e gli amici vari -a tal proposito, il prossimo libro sarà sicuramente su Ludovico, mi ci gioco tutti i soldi che ho!-), certo, ma non dobbiamo dimenticarci del personaggio femminile secondario per eccellenza nei libri di Anna, ovvero la "vecchietta porta consigli": in questo caso sto parlando della signora Serena, la quale vorrei davvero conoscere se esistesse sul serio. E soprattutto vorrei bere uno dei suoi famosi drink super alcolici. 


<<"Cosa avrei dovuto fare, sentiamo…", borbotto. 
"Essere più franco, tanto per iniziare. Sì, lo so che questi sono tempi strani e che ormai la vostra generazione comunica in maniera molto differente rispetto a come eravamo abituati noi – modi che creano spesso e volentieri solo una gran confusione – ma una donna che già dubita di sé stessa ha bisogno di qualche conferma in più, se mi permette…". 
"Ma che conferma! Ho flirtato con Viola. In maniera chiara. L’ho baciata, per la miseria! E non una volta, ma due", sbotto senza riuscire a rimanere calmo e tranquillo. "Mi sono lanciato da uno stramaledetto aereo insieme a lei, le ricordo! Che altro avrei dovuto fare, cantarle una serenata?". 
La vecchietta sospira come se avesse di fronte a sé un esemplare maschile particolarmente tonto. Sto iniziando a sospettare di esserlo. "Sì, ma sono tutte cose che ha fatto per aiutarla con la sua famosa lista, no?", mi ricorda con enfasi. Mi zittisco e mi prendo il giusto tempo per meditare. "Sì, ma perché l’ho aiutata con la lista?". La domanda è rivolta sia a lei che a me stesso.>>


Per quanto riguarda la parte più emotiva della storia possiamo dire che la Premoli ha calcato molto la mano sull'insicurezza che la maggior parte delle donne al mondo provano, quella di non sentirsi mai abbastanza, o di non sentirsi accettate dalla società solo perché non hanno un fisico perfetto e non indossano gli abiti giusti secondo i canoni odierni -che fanno schifo ovviamente-, ed ho apprezzato molto l'atteggiamento che ha fatto prendere a Lorenzo nei confronti di questo tema. Vi sembrerà un cliché poi ma è sempre bene tenere a mente la frase "le apparenze a volte ingannano", perché sembra che la gente continui a dimenticarsene. 
Per concludere, dico solo che dovete leggere il libro per comprendere bene il tutto ma, come ben sapete ormai, la particolarità dei libri di Anna è proprio la verità che riescono ad esprimere in ogni riga. Quindi attenti a voi là fuori, c'è un nuovo romanzo che vi farà piangere proprio quando meno ve l'aspettate. O vi farà ridere e piangere insieme, il che è anche meglio!

P.S. Ma soprattutto questo libro vi farà riflettere.
Buona lettura😘


<<"Non puoi passare la vita a sostenere che le persone debbano essere giudicate per altro che non sia l’aspetto fisico, e poi cascare sulla prima buccia di banana che incontri lungo il tuo cammino, mia cara!". 
"Veramente…". 
"E poi, per la miseria, io mi sento in crisi tanto quanto te! E ho i tuoi stessi dubbi su me stesso e su come ho condotto finora la mia vita… È il famoso molti san tutto e di sé stessi nulla. Ma sai cos’ho capito? Che non è questione di essere attraenti, o non esserlo, o corazzati, o non esserlo… No, qui l’evidenza empirica suggerisce tutt’altro: quando incontri qualcuno che è seriamente in grado di scombussolarti, vai in crisi. Forse è così che si cresce, nonostante uno pensasse di essere già cresciuto da tempo. Bisogna sbatterci la testa".>>

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