giovedì 15 marzo 2018

"RoseBlood" by A. G. Howard

Ciao a tutti! Oggi vi propongo -dopo tanto- la recensione di RoseBlood della Howard: questo libro non mi ha deluso, ovviamente, ma com'è che ho impiegato tanto tempo a finirlo -una settimana per me non è normale-?


TRAMARune Germaine ha una splendida voce, paragonabile a quella di un angelo, ma è afflitta da una terribile maledizione: ogni volta che si esibisce, infatti, si sente malata e stanca, come se la bellezza del suo canto le rubasse ogni volta un po' di vita. Sua madre, nel tentativo di aiutarla, decide di iscriverla a un conservatorio poco fuori Parigi, convinta che l'arte potrà curare la strana spossatezza di Rune. Poco dopo il suo arrivo nel collegio di Roseblood, la ragazza comincia a rendersi conto che c'è qualcosa di soprannaturale in agguato. Il misterioso ragazzo che vede spesso in cortile, infatti, non frequenta nessuna delle classi a scuola, e scompare rapidamente come è apparso non appena Rune distoglie lo sguardo. Non ci vuole molto perché tra i due nasca un'amicizia segreta. Thorne, è questo il nome del ragazzo, indossa abiti che sembrano provenire da un altro secolo e in sua presenza Rune comincia a sentirsi meglio, quasi cominciasse davvero a guarire. Ma tra i corridoi di Roseblood c'è una terribile minaccia in agguato, e l'amore tra Rune e Thorne, che comincia a sbocciare, verrà messo a dura prova. Dalla scelta di Thorne, infatti, potrebbe dipendere la salvezza di Rune o la sua completa distruzione.



AMBIENTAZIONE E RIFERIMENTI POSSIBILI: Ci troviamo in Francia, precisamente nel conservatorio RoseBlood, ricco di così tanti cliché del romance scolastico che manco v'immaginate... anzi, se vogliamo essere precisi, è come stare dentro High School Musical versione urban fantasy (I'M NOT KIDDING GUYS)! Quindi... non me ne vogliate, ma oggi si va di HSM gifs.😂


Per spiegarvi meglio vi faccio un riassuntino tattico: arriva nella nuova scuola la super dotata cantante che non vorrebbe cantare (Rune aka Gabriella)... 


...la quale soffia in un batter d'occhio la parte principale dello spettacolo di fine anno a quella che fino al suo arrivo era la preferita dell'insegnante di canto (Katarina aka Sharpay). 


Suddetta cantante miracolosa incontra inoltre un ragazzo super figo -che poi nel nostro caso sia un essere soprannaturale sono dettagli- (Etalon aka Troy)... 


...e i due, dopo tante vicissitudini, si mettono insieme. E cantano.


Fine. 
A parte questo, la storia s'ispira ovviamente a "Il fantasma dell'opera" di Leroux, rivisitata dalla scrittrice in chiave pseudo-moderna. Che caspita vuol dire tutto ciò? Che l'ambientazione gotica rimane -eh certo- però non attira come se stessi leggendo "Dracula" di Bram Stocker per intenderci. 
L'idea di base della Howard era carina, credetemi, ma il tutto si è un po' confuso (elementi di altri libri = per me è no, cit. Mara Maionchi) e il finale raffazzonato non ha di certo aiutato... ma questo ve lo spiegherò con calma nel giudizio.


RUNE: Rune Germain -Kerstin Gier, ti prego, perdona queste scrittrici perché non sanno quello che fanno- è, come si può intuire dal cognome, l'erede del conte di Saint Germain (quello che viaggiava nel tempo? Proprio lui *facepalm*) e soffre di una malattia molto strana: appena sente un'aria lirica le viene da cantare... e che c'è di male, direte voi. Beh, se poi quando hai finito di cantare ti senti prosciugata di tutte le tue forze, magari è meglio farsi fare un controllino da un bravo dottore -ahem fantasma ahem-. 
Vi dirò la verità, io con questo personaggio, nonostante fosse la coprotagonista, non ho legato molto... non so davvero il perché, ma la sensazione che ho avuto per tutto il libro è stata proprio di "distaccamento più totale", cosa che non era mai accaduta nella serie precedente con Alyssa.




<<Quando una canzone parla al mio subconscio, le note si trasformano in una tossina che devo liberare con il diaframma, le corde vocali e la lingua. L'unico modo che ho per riuscire nuovamente a respirare è abbuffarmi e purgarmi di musica.>>


ETALON-THORNE: Arriviamo al vero protagonista di questa storia. Senza svelarvi troppo,vi dirò solamente che questo ragazzo non è il vero e proprio fantasma dell'opera, si può considerare più come il suo "apprendista stregone", ecco. Suonando il suo violino si è insinuato fin da piccolo nei sogni della bella Rune, proteggendola dalla sua stessa famiglia e dagli incubi che la tormentano ancora oggi. Lei non è una ragazza qualunque e sia lui che Erik lo sanno bene: lei è praticamente la reincarnazione di Christine, la cantante dell'opera che aveva rubato il cuore al fantasma, ma non solo... è anche la "fiamma gemella" di Thorne.
La storia di Etalon è molto triste ma anche molto bella -i flashbacks sono stati i momenti più belli di questo romanzo se volete un mio parere- ed è forse proprio per questo motivo che mi sembra di aver legato di più con questo personaggio... e infatti durante la lettura non vedevo l'ora di arrivare al suo POV!




<<"La deformità è genetica? È per questo che indossi una maschera?"
Lui mi stringe le dita. Una corrente ci attraversa, scintillando nel mio petto e rimbalzandomi lungo la spina dorsale, solleticante e musicale. Lui guida la mia mano verso ciò che copre la sua faccia. 
"Se vuoi conoscere la verità riguardo l'uomo dietro la maschera, dovrai svelarla tu stessa".>>


GIUDIZIO: Aiuto. Credetemi, aiuto. SEND HELP. Io ho lasciato in sospeso questa recensione per giorni, settimane... insomma, già ho rallentato la lettura perché più di tanto il libro non mi prendeva, se poi non so nemmeno che cosa scrivere nel giudizio... ecco il perché del "send help" di qualche riga fa. Cercherò di essere il più chiara e concisa possibile. E andiamo per punti così magari riusciamo a farcela stavolta, che dite? Fingers crossed.

1) Per quanto riguarda lo stile di scrittura della Howard si può solo dire "dieci cum laude" e vi sfido ad asserire il contrario. Già ne "Il mio splendido migliore amico" mi aveva convinta con il Paese delle Meraviglie rivisto in stile dark/Tim Burton, adesso con il conservatorio RoseBlood mi ha fatto sognare ancora di più.




2) La trama -e qui si salvi chi può-: a parte la faccenda HSM, io non lo so che cosa vi abbia fatto la Gier, ma finitela per piacere di andare a ripescare i suoi personaggi (il conte di Saint Germain, se non si fosse capito prima) e le sue idee. Prima la Bracken (quella scrittrice la considero monaco amanuense per intenderci e, se non vi ricordate il perché, v'invito caldamente ad andare a rileggere le recensioni che ho scritto nel blog) adesso la Howard.
Non me l'aspettavo.



Ma a parte questo particolare non poco insignificante, l'idea della Howard ha funzionato? Ssssss -ni. A mio parere, dato che la storia ha sempre parlato di "Fantasma dell'opera"... perché andare ad inventarsi la questione degli incubi/succubi? La Palazzesi poi (Marta ti adoro, sappilo💘) s'incazza -e fa bene- e viene a prenderti a mazzate: sembra tanto il meme "Hey posso copiare da te? Sì, ma cambiala un po' la risposta" MA DAIII! 
E poi non è finita qui siccome i due vengono paragonati pure a vampiri! Vampiri? Quelli che bevono sangue? E qua penserete che io sia impazzita... NON IO BELLI MIEI, NON IO. La matta è la Howard che s'inventa i vampiri psicologici... ma porco Snow. Toccami tutto, ma non i miei vampiri (che siano essi luccicanti, squartatori, dagli occhi colorati e chi più ne ha più ne metta😂). La signora, insomma, ha fatto un bel frullato di creature fantasy che avrebbe anche potuto funzionare... se io non avessi letto le trilogie della Gier e della Palazzesi, però.

3) La storia della fiamma gemella: mi servirebbe la gif di Mara in questo momento... ah, eccola qua!




Eh già. Perché? Perché io sono sempre dalla parte della storia d'amore che nasce piano piano, guys! Ok, loro si conoscevano già nei sogni... ma noi non siamo ne "La bella addormentata" ed io in un romance voglio-esigo-pretendo vedere tutte le scene. Insomma a me le relazioni preimpostate non piacciono, mi annoiano. E poi, nel momento in cui lui le dice che lei è la sua anima gemella mi ha ricordato tantissimo Lucien di ACOTAR: ragazzo, calma gli ormoni e prendi esempio da Rhysand va'.

4) Il fantasma dell'opera vero e proprio, Erik: tanta roba. Questo personaggio è pienamente riuscito, segnale che tutte le ricerche fatte dalla Howard per ricrearlo sono servite a qualcosa. La svolta poi che viene intrapresa nel romanzo mi è piaciuta tantissimo e si è visto fino a che punto possa spingersi una persona per amore... anche se quell'amore è malato. Applauso.💔😭




In conclusione... mi è piaciuto il libro? Sì. Lo rileggerei? No. Vorrei che facessero un film o una mini serie tv? Certo. Ed è per questo che assegno... rullo di tamburi...

🌹🌹🌹




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