sabato 29 aprile 2017

"Tredici" by Jay Asher

Non so davvero che cosa ne sarà di questa recensione: in questo momento mi sento rallentata, sono un bradipo che cerca di raggiungere i tasti del pc... la storia di Hannah Baker mi riporta alla mente quel maledetto libro che per primo mi ha fatto piangere. Non ho mai avuto il coraggio di leggerlo due volte e vi basti sapere che l'ho trovato scritto talmente bene che ancora adesso posso ricordare i vari momenti del libro (è "Speak. Le parole non dette" di Laurie Halse Anderson). 
Per "Tredici" non ho avuto lo stesso colpo di fulmine, no... ho iniziato un vero e proprio dibattito a cena dai miei nonni. Perché intanto che loro guardavano tranquillamente Avanti un altro alla tv io ero insieme a Clay... e stavo leggendo la cassetta 7 lato A. Gli ho fatto spegnere il televisore... e lo so, io sono fatta così, mi faccio coinvolgere... quindi siete avvertiti. 



TRAMA"Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto."

Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene a Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.



AMBIENTAZIONE: Liceo/feste

PERSONAGGI: Uno per ogni ragione che ha istigato Hannah al suicidio. Io parlerò solamente di Clay e di Hannah ma, credetemi, è meglio così e leggendo il libro capirete perché.

HANNAH: La ragazza che si è uccisa. Non riesco a trovare le parole per descriverla perché, come dice anche Clay, lei non si è mai aperta con nessuno. Lei non ha mai provato ad andare avanti, a voltare pagina. Sarà anche scontato dire queste cose da parte mia ma è vero... per tutto il tempo io ho ascoltato la storia con Clay e mi continuavo a ripetere solo "perché?" all'infinito. Aveva Clay lì... ok lui era timido ma, andiamo, chi non lo è?


CLAY: Il tipico ragazzo della porta accanto, il dolce, intelligente, carino Clay. E chi non s'innamorerebbe di lui a questo punto? Hannah non è da meno. Nella testa di questo ragazzo s'alternano per tutto il libro i vari stati d'animo della ragazza e lui ripensa ad ogni momento passato con lei e a qualsiasi cosa possa ricollegarsi al fatto.


GIUDIZIO: C'è? Davvero, esiste? Credete sia davvero possibile giudicare un libro che tratta di questa tematica? Io proverò a farlo ma mi costa tanto; mi costa, perché sto ascoltando "I see fire" di Ed Sheeran e mi viene da piangere; mi costa, perché la testa stasera non vuole più di tanto collaborare e mi scuso in anticipo per i miei pensieri più o meno sconnessi; mi costa, perché ho pensato: e se io fossi stata al posto di Clay? O più verosimilmente (dato che sono una ragazza) di Jenny? O Courtney? Se io avessi tra le mani quelle cassette cosa ne farei?
Ecco, non ho una risposta. Le avrei ascoltate, questo è certo. Ma poi? Ormai il danno è fatto, Hannah è morta... quindi che senso ha? Io mi chiedo adesso il senso di aver registrato quelle cassette. Ci sono più opzioni ovviamente -prima tra tutte la vendetta, credo- ma non starò qui a discuterne adesso... perché la verità, la verità che mi fa star male, è che lei non era sola come pensava di essere. 

Questo libro è più un esame di coscienza, se volete il mio parere. Sì, un esame di coscienza per tutti quelli che nel quotidiano pensano di non aver fatto chissà che danno prendendo in giro qualcuno per una banalità, mettendo in giro voci non vere o privando tale persona di qualche bigliettino d'incoraggiamento... insomma, fa pensare, fa svegliare le persone e rendersi conto di quello che hanno fatto per prevenire altre catastrofi future... come Clay alla fine del libro quando corre dietro a Skye, intravedendo in lei qualcosa che lo faceva ripensare ad Hannah e a quello che aveva passato.

Riguardo al finale alternativo del libro che Jay ha aggiunto in fondo posso solo dire: grazie, dal profondo del cuore. Io non sarei sopravvissuta solamente con quello "Skye" finale detto da Clay; io ho bisogno sempre di qualcosa di più, sarà perché sono una romanticona e amo alla follia gli happy ending, sarà perché ad un certo punto avrei voluto lanciare il libro su per il muro perché ero troppo incazzata con Hannah... o con Clay... o con i genitori di Hannah che non c'erano mai... o con il professore ottuso che non ha capito una mazza... la frase di questo finale mi ha fatto rivalutare completamente il romanzo. E ve la lascio qui in fondo, perché è così che sarebbe dovuta andare... lei si sarebbe dovuta salvare, solo perché qualcuno (Clay, ovvio) poi le avrebbe fatto capire che non tutto è perduto: che non possiamo addossarci la colpa di tutto quello che succede al mondo, perché a volte è semplicemente il destino/la sfiga/la divina provvidenza/quello che volete a mettersi di mezzo; che la vita è difficile ma non si chiamerebbe vita se non succedessero anche queste brutte cose. L'importante è andare avanti e trovare qualcuno che ti ascolti... e quando l'hai trovato tienilo stretto, perché quelle sono le persone che non ti lasceranno mai.




<<"Devo andare"
"Dove?"
"Via da qui." E  mi allontano.
Più mi avvicino alle porte a vetri che si aprono sul prato, più i miei muscoli si rilassano. Più mi tranquillizzo. Più mi sento leggero.
"Ma dove?" Mi chiede ancora una volta.
Spingo le porte ed esco, lasciando che l'aria calda mi avvolga come una coperta.
Hannah Baker è viva, e io sto per andare a trovarla. Le dirò tutto ciò che ha bisogno di sentirsi dire. E, poi, la ascolterò.>>


🌹🌹🌹